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MILANO | Lorenzelli Arte | 11 ottobre – 31 dicembre 2019

di MATTEO GALBIATI

Lorenzelli Arte con Sometime in your life ha portato a Milano un esempio tra i più significativi dell’attuale panorama artistico contemporaneo africano le cui pratiche e la cui forza di volontà, attivi a livello sociale, spesso attestano come la ricerca estetica sia capace ancora di non trascurare mai troppo il dovere di un preciso impegno reale, con ricadute che toccano tangibilmente popoli, genti e nazioni, il loro tessuto sociale, le loro economie e la loro emancipazione e nuova affermazione.

Serge Attukwei Clottey. Sometime in your life, veduta dell’installazione esterna, Lorenzelli Arte, Milano Courtesy l’artista e Lorenzelli Arte, Milano

Partecipazione, coinvolgimento, condivisione, per Serge Attukwei Clottey (Accra, 1985), sono proprio lo strumento principale con cui rivolgersi ai suoi connazionali che sono da lui coinvolti nella creazione artistica, che ha come risultato un virtuoso processo di riscatto che si origina nella storia stessa del paese. Il Ghana, durante la presidenza del suo secondo presidente nella Quarta Repubblica, John Kufuor, per una perdurante e devastante crisi economica e umanitaria, ricevette aiuti internazionali sotto forma di petrolio, olii, carburanti, concimi agricoli, etc… Questi aiuti materiali venivano distribuiti alla popolazione con taniche di plastica (di diverso colore a seconda del contenuto, della provenienza o della destinazione) che rimasero come ingente e ingombrante rifiuto in ogni parte del paese. Di più, oltre ad essere un enorme problema ecologico, si sono rivelate anche una bomba sanitaria, perché la facile reperibilità, la robustezza, l’impermeabilità li ha resi utili alla gente per immagazzinare acqua potabile con cui fronteggiare le frequenti crisi idriche. La contaminazione, derivata dai prodotti chimici prima contenuti, ha ceduto nel tempo, poco a poco, il loro potenziale velenoso inquinando l’acqua che veniva messa al loro interno e avvelenando, così indirettamente, la gente che ne faceva regolarmente uso.

Serge Attukwei Clottey, Black spot, 2019, plastiche e filo di rame, 100×157 cm

Serge Attukwei Clottey ha iniziato a recuperare e raccogliere, con l’aiuto sempre crescente della gente del suo paese, i cosiddetti gallons Kufuor, le famigerate taniche in plastica, che, fatti a pezzi e ridotti a tessere, sono trasformati dall’artista nei suoi caratteristici “arazzi” tessuti con filo di rame, acquistando la loro nuova dignità artistica.
Dalla piccola alla grande dimensione, queste opere conservano senza alterazione la propria storia e, benché ridotte in frammenti relativamente minuti, mantengono i segni del tempo, delle sostanze, dell’uso cui sono state soggette: sbiadite dal sole in modo diverso, dipinte secondo l’appartenenza alle diverse regioni, popolazioni, famiglie, con le tracce dei codice a barre che ne identificavano i contenuti, si modellano nel tessuto di opera conferendole insperate sfumature, incredibili passaggi di colore che corrono sulla superficie accendendone le nuove cromie e suggerendo altre qualità e attribuzioni di senso.

Serge Attukwei Clottey © Nii Odzenma

Attukwei Clottey con GoLokal, il collettivo che ha formato, stimola una nuova economia virtuosa che attraverso questa modalità di ri-appropriazione di un “rifiuto” ne stabilisce, con la sua paziente lavorazione, un nuovo canone estetico, simbolico e di valore. L’azione stimolata dall’artista rimodella il senso e la percezione degli oggetti di partenza – e della plastica che li compone – e impegna la gente a non vederli come un problema, ma come una nuova opportunità. La contemporaneità con cui lui interpreta le forme non fa meno di riferirsi alle tradizioni locali, all’imprinting visivo del luogo, inquadrando nuovamente il processo artistico attuale entro i canoni di una tradizione presente e radicata, propria (e rispettosa) del luogo che l’origina.
Il merito, il pregio e la virtù che genera Attukwei Clottey è l’opportunità stessa che abbraccia la comunità e la indirizza ad una risposta attiva; la creatività produce una corroborante ricaduta positiva su chi, altrimenti, resterebbe passivo e sempre costretto al ricatto dell’attesa di un aiuto. L’arte rompe le barriere e i confini culturali, politici ed economici.

Serge Attukwei Clottey. Sometime in your life, veduta della mostra, Lorenzelli Arte, Milano Courtesy l’artista e Lorenzelli Arte, Milano

La vivacità e la spontaneità delle opere che riempiono la galleria milanese riporta anche in noi, in Occidente, l’attenzione verso un preciso senso di dovere e di responsabilità. Noi che ammiriamo, qui con lui, un materiale che si fa simbolo dell’oggi e delle sue problematiche; che cela dietro alle sue forme semplici e immediate, la forza di reazione ai sistemi del nostro tempo. Una sostanza che, mossa pacificamente da un artista capace di far re-agire un popolo a nuove relazioni, mutazioni ed esigenze, sa trasformare la nostra dignità.

Serge Attukwei Clottey. Sometime in your life

11 ottobre – 31 dicembre 2019

Lorenzelli Arte
Corso Buenos Aires 2, Milano

Orari: da lunedì a venerdì 10.00-13.00 e 15.00-19.00; festivi chiuso

Info: +39 02 201914
info@lorenzelliarte.com
www.lorenzelliarte.com

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