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MILANO | PAC Padiglione d’Arte Contemporanea | 29 marzo – 4 giugno 2017

di MATTEO GALBIATI

Dalla scorsa domenica il PAC di Milano è in collegamento con il live stream della Bienal de Performance de Buenos Aires che ha messo in rete quanto avviene, oltre che nella stessa biennale sudamericana, anche in altri luoghi lontani tra loro come il Centre for Contemporary Art di Tel Aviv, il Wiener Festwochen di Vienna e la Lisson Gallery di Londra, per l’ultima azione pensata dall’artista spagnolo Santiago Sierra (1966).

Santiago Sierra. Mea culpa, veduta della mostra, PAC Padiglione d’Arte Contemporanea, Milano Foto © Masiar Pasquali

Santiago Sierra. Mea culpa, veduta della mostra, PAC Padiglione d’Arte Contemporanea, Milano Foto © Masiar Pasquali

THE NAMES OF THOSE KILLED IN THE SYRIAN CONFLICT FROM THE 15TH OF MARCH 2011 UNTIL THE 31ST OF DECEMBER 2016, questo il titolo, è una riflessione itinerante che porta, nei vari luoghi ospiti, 64 persone a leggere senza sosta l’elenco delle 146.308 vittime accertate del tremendo conflitto siriano tra il 2011 e il 2016. Grazie all’impegno e alla collaborazione con l’RGSC (Research Group on the Syrian Conflict), alla cui guida c’è l’analista internazionale argentino Pedro Brieger, Sierra riesce a unire parti diverse del mondo riportando memoria su una guerra che spesso si sottovaluta o di cui ci si è assuefatti normalizzandone la quotidianità delle tragiche notizie come fatti ovvi, scontati.

Santiago Sierra, THE NAMES OF THOSE KILLED IN THE SYRIAN CONFLICT FROM THE 15TH OF MARCH 2011 UNTIL THE 31ST OF DECEMBER 2016, 2017

Santiago Sierra, THE NAMES OF THOSE KILLED IN THE SYRIAN CONFLICT FROM THE 15TH OF MARCH 2011 UNTIL THE 31ST OF DECEMBER 2016, 2017

Sierra riporta identità a nomi, a martiri, a vittime innocenti, portando la loro presenza di “persone comuni” a dare senso e concretezza ad un conflitto che va oltre il giornalistico sensazionalismo spiccio, oltre le esigenze della realpolitik, oltre le convenienze dei sistemi economici. La sua si propone quasi come un’orazione funebre che non solo ci coinvolge nuovamente a ricordare l’attualità di questa guerra che macchia il Medio Oriente, ma anche riporta attenzione a tutti i conflitti in corso e ai moniti inascoltati di quelli passati.
Non si sarebbe potuta chiudere in maniera migliore la straordinaria (lo diciamo con convinzione, oltre la retorica abusata dell’attributo) mostra con cui lo spazio milanese ha omaggiato l’arte impegnata di Santiagio Sierra: Mea culpa, infatti, è la prima grande personale-antologica che un’istituzione pubblica italiana dedica alla ricerca di questo artista, certamente uno dei maggiori a livello internazionale, ormai noto per il suo impegno sociale che si dichiara attraverso la spregiudicatezza incisiva delle sue azioni, delle sue performance, dei suoi interventi e delle sue acciones remuneradas.

Santiago Sierra. Mea culpa, veduta della mostra, PAC Padiglione d’Arte Contemporanea, Milano Foto © Masiar Pasquali

Santiago Sierra. Mea culpa, veduta della mostra, PAC Padiglione d’Arte Contemporanea, Milano Foto © Masiar Pasquali

In trent’anni la sua ricerca si è focalizzata proprio sul dibattito sociopolitico del nostro tempo, facendo di lui, al contempo, una delle figure più controverse dell’arte, ma anche uno degli artisti più emotivamente coinvolgenti ed efficaci, determinante nel dare al pubblico strumenti immediati di riflessione, scioccandolo, ferendolo, disgustandolo, annichilendolo, scuotendolo, disorientandolo. Mai lasciandolo indifferente.
L’energia dirompente della sua espressione si ritrova inalterata alle pareti e nelle sale del PAC dove, con una regia attenta e misurata, si passano in rassegna una selezione puntuale e rigorosa delle opere – prodotte in una trentina di anni – che portano all’attenzione del pubblico il pieno del magistero della poetica e del pensiero di Sierra.

Santiago Sierra, THE NAMES OF THOSE KILLED IN THE SYRIAN CONFLICT FROM THE 15TH OF MARCH 2011 UNTIL THE 31ST OF DECEMBER 2016, 2017

Santiago Sierra, THE NAMES OF THOSE KILLED IN THE SYRIAN CONFLICT FROM THE 15TH OF MARCH 2011 UNTIL THE 31ST OF DECEMBER 2016, 2017

Gente comune, spesso emarginata, interviene direttamente nella definizione del suo lavoro e lo riconsegna allo sguardo degli spettatori in tutta la sua dichiarante immediatezza, senza ritrosie, senza freni, senza compromessi, decodificando quegli status in cui risulta ben difficile non immedesimarsi o ritrovarsi. La panoramica iconica offerta sull’artista – tra opere di repertorio e nuovi inediti interventi – al PAC fa comprendere la forza della sua ricerca che, volendo interferire quasi con i sistemi che mette in discussione, assorbe lo spettatore in un ruolo partecipativo che lascia comprendere il suo stretto coinvolgimento in situazioni che non sono da intuire solo nella teoria – magari edulcorandone i contorni con processi di estetizzazione artistica – ma che portano alla luce il nostro esserne parte in causa attiva. Rivendicano, nel bene o nel male, il nostro ruolo sociale.

MEA CULPA. Santiago Sierra. Pac Milano. Foto ©Masiar Pasquali

MEA CULPA. Santiago Sierra. Pac Milano. Foto ©Masiar Pasquali

Sierra ci chiama e, con tecniche e modalità diverse, rimanda a noi il senso del nostro presente, inchiodandoci alle nostre responsabilità trasgredite o messe da parte. La sua voce si amplifica non nel sensazionalismo fine a se stesso, ma nella lucida consapevolezza del dovere demiurgico dell’artista che si limita ad indicare, a sottolineare, a evidenziare i fatti, riportandone il peso significante della memoria. Il suo attivismo vuole essere messaggero della verità della nostra epoca, toccando e ridestando la parte emotiva della nostra coscienza intorpidita, spesso rinunciataria e comodamente apatica. Questa mostra aiuta certo a comprendere meglio le sfaccettature più complesse e intime della ricerca di Sierra approfondendone la ragione con una ricca presenza di interventi e, assecondando questo copioso percorso puntuale, a ridare senso ai quei nostri valori cui spesso si fa appello ma che, nei fatti, sono trascurati o, peggio, dimenticati.
Visitiamo la mostra e non possiamo proprio girare la testa da un’altra parte.

Santiago Sierra. Mea culpa
a cura di Lutz Henke e Diego Sileo
promossa da Comune di Milano – Cultura
prodotta da PAC, Milano
con il sostegno di TOD’S
con il contributo di Alcantara e Cairo Editore
con il supporto di Vulcano
catalogo Silvana Editoriale

29 marzo – 4 giugno 2017

Diretta streaming della nuova azione 21-29 maggio 2017

PAC Padiglione d’Arte Contemporanea
Via Palestro 14, Milano

Orari: mercoledì, venerdì, sabato e domenica 9.30-19.30; martedì e giovedì ore 9.30-22.30; 2 giugno aperto 9.30-19.30; chiuso lunedì
Ingresso intero €8.00; ridotto €6.50; ridotto speciale €4.00; visite guidate gratuite giovedì ore 19.00 e domenica ore 18.00 con biglietto mostra speciale €4.00; ultimo ingresso 1 ora prima della chiusura 

Info: +39 02 88446359
www.pacmilano.it
www.santiago-sierra.com
www.silvanaeditoriale.it

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