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Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente
Milano

Salon Primo 2010
I giovani artisti dell’Accademia di Brera espongono “per la prima volta”
(di Elena Baldelli)

Sono 67 gli studenti ad uscire fuori dai laboratori dell’Accademia, gli stessi 67 vestiti da giovani artisti, ad esporre “per la prima volta” nella sede di una delle più prestigiose istituzioni del panorama artistico-culturale milanese. L’occasione è, anche quest’anno, l’ormai celebre Salon Primo, evento che, nei suoi diciotto anni di storia, ha acquisito sempre più notorietà, grazie alla qualità dei progetti proposti e al successo riscontrato tra il pubblico… sfornando talvolta nomi di artisti oggigiorno piuttosto noti. Una grande opportunità, quindi, per gli allievi dell’Accademia di Belle Arti di Brera; una succosa vetrina in cui scovare nuovi talenti…


Elena Baldelli: Dopo qualche anno di assenza, la diciottesima edizione rincasa nelle sedi della Permanente. Quale formula avete adottato per l’atteso ritorno. Tradizione o innovazione?
Stefano Pizzi:
A seguito di rapporti intercorsi tra me, in qualità di Vice Direttore dell’Accademia, e il prof. Alberto Ghinzani, Direttore del Museo della Permanente, si è voluto ripristinare, così come accadeva in passato, il legame tra le due prestigiose istituzioni. La formula adottata è giocoforza quella della contemporaneità.

L’arte è, in primis, un prodotto dell’artista però, è risaputo, sono i collezionisti, i galleristi, le istituzioni a fare di un artista “in erba” un “artista”. Milano, è un centro dalle molteplici opportunità riguardo al panorama artistico; è tutto tranne che provinciale. È stato considerato questo aspetto in occasione dell’evento espositivo? In che modo siete entrati in relazione con istituzioni e gallerie?
In veste di artisti o teorici, i professori dell’Accademia si spendono per formare degli intellettuali nel campo delle arti visive con capacità di linguaggio nel proprio ambito espressivo, il resto non è compito loro. Relativamente a Milano, invece, nutro seri dubbi sulla sua non provincialità: realtà diverse quali Torino, Napoli, Bologna o Modena negli ultimi vent’anni hanno dato prova concreta di cosa si può realizzare per l’arte contemporanea. Con le istituzioni e le gallerie ci relazioniamo, pertanto, invitandole all’evento.

Quanto si riscontra del panorama artistico contemporaneo nei lavori degli studenti, anzi, dei “giovani artisti” presenti nella corrente e anche nelle precedenti edizioni del Salon?
Questa risposta lasciamola alla critica contemporanea di cui alcuni pregevoli saggi sono inseriti nel catalogo che accompagna l’esposizione, edito per i tipi di Art Show Edizioni.

Mi rendo conto dei tagli alla cultura degli ultimissimi tempi… però la domanda mi sorge spontanea: sono previsti dei premi?
Dei tagli alla cultura all’Accademia di Brera ce ne facciamo un baffo! E non per rinnovare la tradizione surrealista quanto per rimarcare la braidense capacità di trovare comunque soluzioni: i premi ci saranno come al solito.

Il salone nasce nei primi anni ’90. Quali sono le tappe salienti che l’hanno portato progressivamente all’identità odierna?
Salon Primo nasce, nei primi anni ’90, per volontà di alcuni docenti, in spazi adeguati quali il Salone Napoleonico e, successivamente, viene disseminato nelle gallerie d’arte contemporanea della città. Purtroppo, le varie amministrazioni locali, nel corso di questi anni, non hanno manifestato verso il Salon un minimo d’interesse e quindi, ogni anno, ci si rimbocca le maniche e si va avanti senza di loro: siamo una realtà formativa internazionale, a torto o a ragione, la più prestigiosa e con il più alto numero di studenti stranieri tra le realtà universitarie: ”Tiremm innanz”!

La mostra in breve:
SALON PRIMO 2010 – I giovani artisti dell’Accademia di Brera espongono “per la prima volta”
Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente
via Filippo Turati 34, Milano
Info: +39 02 6599803
www.lapermanente-milano.it
Fino al 9 Gennaio 2011

In alto, da sinistra:
Mauro Cavagna, “A new life form”, 2010, gesso e gomma siliconata, dimensioni variabili
Camilla Topuntoli, “Ovuli al naturale”, 2010, confezioni vetro e alluminio
In basso, da sinistra:
Alessandra Aiello, “Nascosti dietro falsi nomi”, 2010, stampa plotter e stampa xilo, cm 120×96
Michele D’Agostino, “Acqua”, 2010, ferro, plastica e luci, cm 336x169x192

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