PESCARA | 16 Civico | Fino al 14 ottobre 2023
di MIRIAM DI FRANCESCO
Smarrimento, inquietudine, timore, soggezione, sono alcune delle emozioni che accompagnano Estinzione, la mostra di Sabino de Nichilo, a cura di Nicoletta Provenzano, nello spazio 16 Civico di Pescara, inaugurata lo scorso 16 settembre.
La visione dell’artista si fonde con la dimora degli anni ‘50 edificata al confine di una città che conserva le tracce del suo deterioramento, mentre la furia di una città in espansione ha assorbito i lembi periferici. In quegli ambienti, de Nichilo immerge il visitatore in un tempo cristallizzato. La porzione di giardino di 16 Civico interrompe la serie di cementificazioni, l’alta siepe scherma il viavai delle macchine, ne attutisce il rumore e il mondo di cui facciamo esperienza ogni giorno diventa un lontano ricordo.
Dipinti e ceramiche si susseguono nel vortice di un’umanità defunta, tra le macerie di ciò che non è più e sulla soglia di quel che sarà. Il dialogo cromatico tra pavimentazione e opere, il serrato riferimento morfologico delle ceramiche con le mura scrostate fagocitano l’atmosfera anti-utopica di nuovi organismi viventi all’alba della sesta estinzione di massa.
Il corridoio centrale da cui si accede alla mostra ospita la serie di quattro chine su carta cotone di forme viventi ibride che esplodono vorticosamente sul fondo bianco e che, pur mantenendo una generale armonia cromatica, si impadroniscono dello spazio con violenza. Le opere pittoriche appaiono squarci su muri fragili di un passato disseminato dalle ferite bestiali di un’umanità che ha finito per cibarsi della sua stessa vita, incapace di cambiare direzione in vista dei pericoli imminenti.
Nella prima delle due sale, l’installazione centrale formata da una moltitudine di vite sconosciute affiora da quella terra tanto vituperata che, ancora una volta, sorprende e si rigenera. Esseri bizzarri, talvolta spaventosi, compongono le specie future dai colori sgargianti in cui de Nichilo assurge il ruolo di demiurgo attraverso l’antica creazione della materia. Terra e acqua persistono come elementi fondanti di nuove vite in eterna lotta dove l’affastellamento di forme custodisce le tracce di un passato antichissimo delle forme viventi sulla Terra. Infatti, alcuni grès smaltati, più di altri, richiamano alla memoria organismi marini quali conchiglie, paguri, piante acquatiche.
Il processo creativo condotto dall’artista è un esperimento in divenire dilatato al massimo dei limiti imposti dalla materia. Abitualmente la cottura della ceramica può arrivare fino al cosiddetto “terzo fuoco”, invece de Nichilo martirizza la materia fino alla settima cottura e persino la rottura può farsi nuova opera. Controllo e perdita di controllo diventano il principio generatore di ogni nuova nascita tra evoluzione e involuzione, al di là del bene e del male e, più in generale, del nostro sentire oramai estinto.
L’orda che riaffiora dalla superficie nella prima sala, in quella conclusiva muta radicalmente con il variare dell’allestimento. Estinzione – esperimento n.5 ed Erba Moli, collocate su piedistalli completano la visione post-umana di una schiacciante conquista di un nuovo caos primordiale in cui l’uomo è ormai un antico ricordo.
Sabino de Nichilo osa con le sue “creature”, ricerca affannosamente la vita e la morte delle opere come metafora di un’urgenza etica che chiama in causa la responsabilità di ognuno su questo Pianeta. Seppure lo scenario sia tanto apocalittico da sconquassare ogni limite rassicurante, la disposizione delle opere nell’equilibrio degli spazi e il climax emotivo sempre crescente pensato ad hoc per gli spazi di 16 Civico lasciano uno spiraglio di vita, nonostante tutto. Estinzione ribalta il paradigma antropocentrico e quel turbinio di emozioni negative cedono infine il passo alla meraviglia di un nuovo mondo.
Sabino de Nichilo
Estinzione
a cura di Nicoletta Provenzano
16 settembre – 14 ottobre 2023
16 Civico
Strada Provinciale San Silvestro 16, Pescara
Orari: su appuntamento
Info: +39 340 2537653
16civico@gmail.com