FIRENZE | MNAF. Museo Nazionale Alinari della Fotografia | 10 gennaio – 23 febbraio 2014
di Gaia Vettori
Quanto davvero vicino può spingersi l’obiettivo di un fotografo di guerra? Quanta parte del reale egli sarà davvero in grado di rappresentare tramite le sue immagini, che, dopotutto, non sono altro che frammenti estrapolati da un flusso complesso di eventi?
Le 78 immagini della mostra Robert Capa in Italia, 1943-1944 presso il Museo della Fotografia degli Alinari a Firenze, rispondono a queste domande, permettendoci di entrare a passo svelto nel complesso mondo di un popolo in guerra. Partito a seguito delle truppe americane dirette in Italia durante la II Guerra Mondiale, Robert Capa (pseudonimo di Endre Friedman, nato a Budapest nel 1913 e morto in Vietnam nel 1954) segue in qualità di fotoreporter lo sbarco siciliano (1943), fino ad arrivare a quello di Anzio (1944), passando per Cassino. Le fotografie qui raccolte fanno parte della Robert Capa Master Collection III e provengono dalla collezione custodita presso l’International Center of Photography, in parte comprata dal Museo Nazionale Ungherese.
Le 78 immagini raccontano non solo una porzione della Storia, ma anche tutte quelle piccole storie quotidiane che messe assieme vanno poi a costituire l’intero corso degli eventi. Capa non ha infatti paura di avvicinarsi, usando il suo obiettivo come strumento d’indagine senza filtri di ogni aspetto della sua permanenza accanto alle truppe alleate: segue i soldati durante le ricognizioni, i momenti liberi, così come quelli più dolorosi. Ma non solo. Infatti, e qui sta la grandezza di Robert Capa, egli è anche in grado di farsi accettare dalla popolazione italiana che fotografa ampiamente, mettendone in evidenza fatiche e dolori, ma soprattutto l’aspetto di felice accettazione dell’arrivo degli aiuti americani, fotografo compreso.
“Ero stato all’unanimità riconosciuto come siciliano dalla folla in festa”, sostiene non a caso lo stesso Capa. Determinazione, empatia e rispetto sono perciò le qualità fondamentali del fotogiornalista ungherese, perfettamente sintetizzate dalle fotografie in mostra presso gli Alinari. Attraversare le 5 stanze che ospitano l’esposizione è una full-immersion nel crudele mondo della guerra, ma senza mai dimenticare che si ha pur sempre a che fare con esseri umani, ognuno con i propri bisogni, dolori, emozioni. Allora, la famosa massima di Capa “Se la fotografia non è buona, vuol dire che il fotografo non era abbastanza vicino”, acquista qui un significato più profondo e allude piuttosto ad una empatica condivisione dei dolori della vita durante la guerra.
Robert Capa in Italia 1943-1944
a cura Beatrix Lengyel
10 gennaio – 23 febbraio 2014
MNAF. Museo Nazionale Alinari della Fotografia
piazza S. M. Novella 14a r, Firenze
Info: 055.216310
mnaf@alinari.it
www.mnaf.it