Non sei registrato? Registrati.
MARTINA FRANCA (TA) | Area Domus | Fino al 30 settembre 2021

di CRISTINA PRINCIPALE

Pura forma con limite è il primo appuntamento del ciclo di mostre curato da Lorenzo Madaro Immaginario delle scritture, che dal luglio scorso al febbraio 2022 vanno a riflettere sul rapporto che storicamente e nella ricerca contemporanea taluni artisti intrattengono con la scrittura. Il titolo plurale infatti abbraccia i differenti approcci e produzioni di tre artisti, di generazione e provenienze diverse, che hanno lavorato e lavorano con l’immagine attraverso la parola.

Rilegatura /
Lastre in cristallo bianco, legno naturale, foglia oro, acrilico, libro di poesia. I due quadri in cristallo bianco sono simbolo delle pagine di un libro. Nel mezzo, a guisa di rilegatura, è conservata l’edizione del testo di Friedrich Shiller Della Poesia ingenua e sentimentale, traduzione e prefazione di C. Baseggio, Edizioni R. Caddeo, Milano 1923.
/ A tutti quei fili nascosti alla vista /

Si inizia con la più giovane dei tre, unica donna, Paola Mancinelli (Taranto, 1974) che arriva all’arte visiva passando per la poesia; ha pubblicato, oltre che in antologie collettanee, il suo La resa del grazie nel 2019 e, ancora prima, un libro d’artista Poesia, tempo presente. La parola e il tempo nel 2014, legato alla personale nella Biblioteca Provinciale Bernardini di Lecce. Seguiranno le mostre di Vittorio Balsebre (Candelo, 1916 – Lecce, 2013) e Fernando De Filippi (Lecce, 1940 – vive e lavora a Milano): il contesto ospite è lo showroom Area Domus, nella periferia commerciale di Martina Franca in provincia di Taranto, che da tempo accoglie nei suoi mille metri quadrati e promuove, accanto alla propria alta proposta di design, interessanti mostre, lì dove lo stile dell’abitare contemporaneo incontra immancabilmente l’arte contemporanea.

E con Mancinelli si inizia altresì nel solco della migliore tradizione artistica di papiers collés, con una selezione di raffinati collage che evolvono tridimensionalmente in assemblaggi e installazioni polimateriche, dichiarando d’acchito una reverente devozione alla carta, all’“esperienza verbo-visiva” di contatto con il foglio, sia questo da lettera, bianco, pronto per essere iscritto, o base delle pagine di riviste e libri.

Paper /
[ carta pacco, cuciture, acrilico, cornice vintage ’70 ]
La carta da imballaggio rivela qui la sua duplice funzione di materiale di protezione, rivestimento e supporto per la scrittura e tutto ciò che concerne l’elemento tipografico che in questa visione acquista valore espositivo. Il sacco di carta pacco diventa opera esposta come manifesto della scrittura e sua materia prima nel corso dei secoli. Le cuciture alle estremità inferiori sono specchio dell’antica arte della legatoria, del filo che tiene insieme i fogli, del senso che tiene unite le cose.
/ Alfabeto naturale /

Un’ode ai tasti e all’inchiostro, a un mondo culturale analogico quasi estinto, e come scrive l’artista per l’opera Paper (carta pacco, cuciture, acrilico, cornice vintage ‘70 ), a “tutto ciò che concerne l’elemento tipografico che in questa visione acquista valore espositivo. Il sacco di carta pacco diventa opera esposta come manifesto della scrittura e sua materia prima nel corso dei secoli. Le cuciture sono specchio dell’antica arte della legatoria, del filo che tiene insieme i fogli, del senso che tiene unite le cose”.
La sua pratica però consiste anche all’inverso nell’atto di ‘sfogliare’, tanto nel senso di voltare le pagine per lasciarsi colpire visivamente dai contenuti, quanto del ritagliarle finemente o strapparle dall’insieme, tornando poi ad accostarle in nuove formulazioni.

Rubricare il pensiero /
[ pagina di rubrica / memoria / parola futura ]
Jota Castro, Mediterranean autumn, 2013 (farfalla peruviana dalle ali blu, schiacciata da una pietra vulcanica del Vesuvio).
Lamberto Teotino, immagine dall’installazione The image of what we are prevails over what we are, 2013 (testa di tennista con volto cancellato).
Ritagli di giornale.
/ Vai alla voce nuova /

Il suo, un gioco di rimandi unici, laddove “ogni fotogramma custodisce un segreto”. Interviene infatti nell’operazione ‘grafica’, un apparato testuale scrupolosamente curato. Ad accompagnare le opere, come in corpo unico di pregio intellettuale, una didascalia su cartiglio, contigua ad ogni pezzo, e un compendio titolato Della Natura e dei frammenti a guidare la “conversazione dello sguardo”, tra immagini – ritagli, strisce, stampe e altri oggetti – e i rispettivi riferimenti – bibliografici, filmografici, e a opere d’arte citate con ossequiosa ed entusiastica gratitudine.

A chiusura di ogni didascalia – che Madaro definisce “anzitutto scrittura, e quindi dialogo, trasmissione di un sapere, fonte di messaggi da leggere e decifrare” – troviamo un verso poetico, che riferito a una tale immagine rimanda e sembra condurre alla successiva… scardinare lo spazio / abbracciare la vertigine / eternare la bellezza / praticare l’infinito / verso (N.d.A.) il silenzio dell’opera.

Portrait of a young lady in white /
Catalogo Francesca Woodman mostra Winter cooking (giugno 2015) con testi di Giuseppe Casetti e Achille Bonito Oliva – Edizioni Museo Del Louvre – Roma. Piatto rotto (due metà) porcellana con calle. Punti metallici. Dischetto alluminio. Tela.
L’opera si struttura intorno alla storia del catalogo Winter Cooking che racchiude componimenti, lettere battute a macchina, frasi e noticine dell’artista riferite a ricette culinarie associate ad immagini, cartoline e bozzetti, interventi grafici su fotografie con dedica. Le due metà di un piatto in porcellana con disegni di calle (fiore ricorrente nelle opere fotografiche dell’artista) fanno da cornice a questo rimando tutto domestico e carnale del far da mangiare, assemblare pietanze, nutrirsi. Cibo come elemento esterno e interno a noi.
/ Ciò che so di lei è che aveva mani piene di silenzi /

Mancinelli compone associazioni tra parti, autori, artisti e intenzioni sostanzialmente distanti tra loro, sapendone annullare la distanza. Ad esempio, Pura forma con limite è anche titolo di un’opera, rappresentativa del suo processo e da cui trapela simbolicamente la sua formazione filosofica, la dida cita:

“Disegni a matita di Pablo Picasso, in Les Demoiselle d’Avignon. Quaderno di disegni, Arnaldo Mondadori Editore 1998.
Carta adesiva colore rosa. Inchiostro. Riferimento testuale di ispirazione: La brocca di Heidegger, di Matteo Vegetti, in George Simmel, Ernst Bloch, Martin Heidegger, Theodor W. Adorno, La questione della brocca, a cura di Andrea Pinotti, Mimesis Edizioni (estetica, fenomenologia, testi plurilingui) collana diretta da Mauro Carbone, Milano 2007.
/ Ragionando intorno alla brocca di Heidegger /”

Non è poi questa l’origine funzionale dei link, dei pop-up e del cosiddetto internet delle cose?
Muoviamo verso quello che già conosciamo e usiamo come inchiostro digitale, portandoci dietro una nobile sapienza cartografica e libraria, per cui il “limite – del foglio, della cornice, del ragionamento – conferisce forza alla materia”.

“/ La meccanica del segno /
(marteletti, alfabeto, tastiera, digitazione, suono)
Underwood 330, foglio, poesia.
/ Aggiungi al carrello il concetto desiderato /”


Paola Mancinelli. Pura forma con limite

a cura di Lorenzo Madaro

Fino al 30 settembre 2021

Mostra visibile negli orari di apertura dello showroom
Area Domus
via Mottola, Km 2.200, Martina Franca (TA)

Info: +39 080 430 50 91
www.areadomustore.it

Condividi su...
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •