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MILANO | GALLERIA POGGIALI | 18 gennaio – 30 marzo 2018

Intervista a LORENZO POGGIALI di Valeria Barbera

Lo scorso giovedì a Milano, la storica galleria fiorentina Poggiali ha inaugurato un nuovo spazio nel cuore della città lombarda. Concepito come una sorta di project room, ospiterà solo progetti site specific. Il primo intervento del programma, quello con cui è stata inaugurata questa nuova sede, firmato da Fabio Viale (Cuneo, 1975) e curato da Sergio Risaliti, si intitola LUCKY EHI ed unisce scultura e performance in un’unica opera dal forte impatto emotivo che torna su un tema iconografico caro allo scultore come la Pietà michelangiolesca.

Una veduta dell'opening della mostra Lucky Ehi, da sinistra Sergio Risaliti, Marco Poggiali, Fabio Biale, Lorenzo Poggiali

Una veduta dell’opening della mostra Lucky Ehi, da sinistra Sergio Risaliti, Marco Poggiali, Fabio Viale, Lorenzo Poggiali. Foto: Michele Alberto Sereni

Tre elementi caratterizzano questo intervento: una virtuosa riproduzione in marmo della Pietà Vaticana (1499) di Michelangelo Buonarroti a cui è stata sottratta la figura di Cristo distesa tra le braccia della Vergine, un grande manifesto che testimonia la performance di Lucky Ehi, profugo nigeriano, ritratto mentre si sdraia tra le braccia – vuote – della Vergine e un audio, la storia di persecuzione e fuga raccontata dallo stesso Lucky Ehi. Una scelta che ha presentato alla città gli obiettivi di questo nuovo spazio dedicato all’arte contemporanea: idee mirate e sviluppate con artisti e curatori appositamente per lo spazio.
Poco dopo l’opening abbiamo intervistato brevemente Lorenzo Poggiali, che ci racconta questa nuova fondamentale tappa del percorso della galleria che gestisce con il fratello e il padre.

Qualche prima rapida battuta a caldo: come è andata la serata dell’opening?
Siamo molto soddisfatti, l’unico grande dispiacere è non essere riusciti a salutare tutti gli amici che sono intervenuti. Abbiamo ricevuto tante testimonianza di persone che sono passate. Siamo entusiasti e veramente dobbiamo ringraziare tutti per questi attestati di affetto e stima.

Veduta della mostra Fabio Viale "Lucky Ehi", Galleria Poggiali, MilanoFoto: Michele Alberto Sereni

Veduta della mostra Fabio Viale “Lucky Ehi”, Galleria Poggiali, MilanoFoto: Michele Alberto Sereni

Firenze, Pietrasanta e ora Milano: come nasce l’esigenza di questo nuovo spazio e quali saranno le sue caratteristiche peculiari?
Milano era un passaggio inevitabile per la natura che sempre di più sta caratterizzando questa città come capitale del business e dell’arte contemporanea. Si tratta dell’unica realtà realmente internazionale che abbiamo oggi in Italia, frequentata da addetti ai lavori e collezionisti che qui vivono o che qui fanno tappa assiduamente per motivi di lavoro.
Siamo andati incontro ad amici e collezionisti, ai nostri sostenitori attraverso la formula del pièce unique, della project room: in questo spazio cubico, dal carattere asettico verranno realizzati interventi progettuali appositamente pensati dagli artisti e condensati in un solo lavoro.
La casa madre resta Firenze, non solo per le radici profonde, ma anche per le differenti caratteristiche degli spazi di Milano e Pietrasanta che, senza ordine gerarchico, seguono il concetto del pièce unique.
L’arte è capace di creare connessioni inattese ed emozioni non comuni, per questo la nostra energia dovrà avere sempre il medesimo approccio, partendo dal territorio per avere respiro universale, attraverso progetti sempre pensati con l’artista.

Una veduta della mostra Fabio Viale. Lucky Ehi, Galleria Poggiali, Milano Foto: Michele Alberto Sereni

Una veduta della mostra Fabio Viale. Lucky Ehi, Galleria Poggiali, Milano Foto: Michele Alberto Sereni

Per inaugurare il nuovo spazio milanese avete scelto proprio un progetto site specific come LUCKY EHI di Fabio Viale. Potresti raccontarmi come avete maturato questa decisione e come è stata accolta dal pubblico?
Fabio Viale aveva in via di definizione l’opera Souvenir Pietà (Madre), la Pietà Vaticana concepita senza il Cristo, un lavoro di portata ed emozione indescrivibile, realizzato a distanza di dieci anni da Souvenir Pietà (Cristo), ossia la Pietà Vaticana privata della figura della Madre. In questo caso Viale si è immaginato in luogo del Cristo uno strappo su cui ha fatto adagiare Lucky Ehi, un giovane richiedente asilo politico nigeriano, cattolico, con una croce tatuata sul braccio, ospite di un centro di accoglienza di Torino.
Un’opera così forte, di grande efficacia sensoriale e concettualmente emozionante, aveva bisogno di una valorizzazione adeguata, così da quel momento, abbiamo pensato a come darle il giusto peso e, attraverso vari incontri con Sergio Risaliti, abbiamo focalizzato l’appropriata esposizione.
Durante l’opening le persone si sono disposte con religioso rispetto e, nonostante gli intervenuti siano stati almeno 1800, tutti con pazienza hanno atteso e hanno potuto non solo vedere l’opera da vicino ma anche comprendere il significato della performance di Lucky Ehi testimoniata attraverso il manifesto di quattro metri per cinque che occupava una delle pareti della galleria e insieme all’audio della sua storia. Le persone sono rimaste tutte piacevolmente sorprese, così come abbiamo avuto modo di constatare, ancora una volta, che un’opera d’arte è tanto più efficace quanto crea un forte dibattito come è avvenuto in questo caso.

Il prossimo appuntamento nel nuovo spazio?
Mercoledì 11 aprile 2018 inaugureremo, in concomitanza con il Miart, la personale di John Isaacs.

Fabio Viale. LUCKY EHI
a cura di Sergio Risaliti

18 gennaio – 30 marzo 2018

Galleria Poggiali
Foro Buonaparte 25, Milano

Info: +39 02 72095815
info@galleriapoggiali.com
www.galleriapoggiali.com

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