ROMA | PIOMONTI arte contemporanea
Intervista a PIO MONTI di Roberto Lacarbonara
Pio Monti è uno dei capisaldi della storia e del mercato dell’arte italiana. Dopo aver festeggiato con una mostra i 40 anni di attività (tra l’altro in coincidenza con i 40 di Arte Fiera Bologna a cui la galleria sarà presente) il gallerista marchigiano si racconta, a modo suo, con l’ironia e la schiettezza che da sempre caratterizzano le sue scelte, la sua personalità e professionalità. Alviani, Albers, De Dominicis, Prini, Pisani, Merz, LeWitt, Buren, Ben, Morellet, Cucchi, Kounellis, De Maria: sono solo alcuni dei maggiori artisti rappresentati in questi anni trascorsi nel tentativo di creare non solo mostre ma soprattutto “ricatti visivi e uditivi”.
Pio Monti, da poco ha festeggiato 40 anni di esposizioni, ricerche, incontri con la mostra Il futuro è passato. Cos’è il futuro per un gallerista?
Il futuro non è più quello di una volta. Oggi è permanente o con la messa in piega.
Guardando verso il passato, invece, qual è un orgoglio e quale rimpianto impossibile da dimenticare?
Il mio passato, fortunatamente, è finito e non ricordo più dove l’ho messo.
Gli inizi artistici sono marchigiani, terra d’origine e di frequente ritorno. Lì è nato nel 2014 anche un nuovo spazio espositivo. Quali sono le motivazioni di questo ritorno e quali le differenze principali tra operare a Recanati e a Roma?
IDILL’IO è la galleria di Recanati aperta un anno e mezzo fa. Mio figlio Gino dice che IDILL’IO è “il mio giocattolo”. Si trova nella piazza della città proprio davanti alla statua di Giacomo Leopardi ed è gestita da Nikla Cingolani e Paolo Farina. Non si può fare a meno di pensare a Leopardi e alla sua poesia. C’è un forte legame con Roma perché la galleria romana è situata nel Palazzo Mattei dove Leopardi visse durante il suo soggiorno romano. IDILL’IO è stato un colpo di fulmine, un innamoramento, e come nell’amore c’è molta passione, illusione e anche delusione. Ma mentre con Roma il legame si è affermato, con Recanati sono ancora in fase di corteggiamento.
Più volte ha sottolineato il grande privilegio di aver conosciuto, vissuto e lavorato con Gino De Dominicis, cui tra l’altro è stata da poco dedicata la titolazione del palazzo in cui l’artista ha vissuto e lavorato, in via San Pantaleo a Roma. Quale aspetto risultò all’epoca più attraente nel suo lavoro e nella sua personalità?
Il nome è un destino. Gino mio padre, Gino mio suocero, Gino mio figlio, Gino (De Dominicis). Di lui mi piace ricordare l’aspetto magico e alchemico.
Tra i tanti artisti frequentati, ce n’è qualcuno che Pio Monti ha “scoperto”?
Nell’albergo Locarno a Roma, dove ho soggiornato tante volte, ho scoperto tanti artisti e artiste scagliando tante frecce come se fossi stato un Guglielmo HoTell. Questo è un albergo che non “scorderò” mai, come il mio pianoforte Steinwey.
Ci sono stati momenti in cui ha pensato di smettere? Come ha superato i momenti di stallo di questi ultimi anni?
Mai smettere ma sempre scommettere.
L’Arte Fiera di Bologna è il prossimo passo. La storica campionaria è ancora una grande opportunità come nel passato?
Alla Fiera di Bologna cercherò di fare un’esposizione per creare come sempre grandi “ricatti visivi e uditivi”.
Su quali artisti punterà a Bologna quest’anno?
Presenterò quattro donne (Manuela Bedeschi, Vanessa Beecroft, Teresa Iaria, Francesca Monti, ndr)
Perché?
Perché l’arte è femminile.
I prossimi appuntamenti di Pio Monti?
Per appuntamenti notturni chiamare il numero 339 8777521. Per quelli diurni 06 68210744
PIOMONTI arte contemporanea
Piazza Mattei 18, Roma
Info: +39 06 6821 0744
permariemonti@gmail.com
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