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ROMA | PIOMONTI arte contemporanea

Intervista a PIO MONTI di Roberto Lacarbonara

Roberto Cuoghi, ritratto di Pio Monti, 2006 Courtesy PIOMONTI arte contemporanea, RomaPio Monti è uno dei capisaldi della storia e del mercato dell’arte italiana. Dopo aver festeggiato con una mostra i 40 anni di attività (tra l’altro in coincidenza con i 40 di Arte Fiera Bologna a cui la galleria sarà presente) il gallerista marchigiano si racconta, a modo suo, con l’ironia e la schiettezza che da sempre caratterizzano le sue scelte, la sua personalità e professionalità. Alviani, Albers, De Dominicis, Prini, Pisani, Merz, LeWitt, Buren, Ben, Morellet, Cucchi, Kounellis, De Maria: sono solo alcuni dei maggiori artisti rappresentati in questi anni trascorsi nel tentativo di creare non solo mostre ma soprattutto “ricatti visivi e uditivi”.

Pio Monti, da poco ha festeggiato 40 anni di esposizioni, ricerche, incontri con la mostra Il futuro è passato. Cos’è il futuro per un gallerista?
Il futuro non è più quello di una volta. Oggi è permanente o con la messa in piega.

Guardando verso il passato, invece, qual è un orgoglio e quale rimpianto impossibile da dimenticare?
Il mio passato, fortunatamente, è finito e non ricordo più dove l’ho messo.

Sol Lewitt, Pio Monti, 1972 New York Courtesy PIOMONTI arte contemporanea, Roma

Gli inizi artistici sono marchigiani, terra d’origine e di frequente ritorno. Lì è nato nel 2014 anche un nuovo spazio espositivo. Quali sono le motivazioni di questo ritorno e quali le differenze principali tra operare a Recanati e a Roma?
IDILL’IO è la galleria di Recanati aperta un anno e mezzo fa. Mio figlio Gino dice che IDILL’IO è “il mio giocattolo”. Si trova nella piazza della città proprio davanti alla statua di Giacomo Leopardi ed è gestita da Nikla Cingolani e Paolo Farina. Non si può fare a meno di pensare a Leopardi e alla sua poesia. C’è un forte legame con Roma perché la galleria romana è situata nel Palazzo Mattei dove Leopardi visse durante il suo soggiorno romano. IDILL’IO è stato un colpo di fulmine, un innamoramento, e come nell’amore c’è molta passione, illusione e anche delusione. Ma mentre con Roma il legame si è affermato, con Recanati sono ancora in fase di corteggiamento.

Pio Monti con una opera di Emilio Prini

Più volte ha sottolineato il grande privilegio di aver conosciuto, vissuto e lavorato con Gino De Dominicis, cui tra l’altro è stata da poco dedicata la titolazione del palazzo in cui l’artista ha vissuto e lavorato, in via San Pantaleo a Roma. Quale aspetto risultò all’epoca più attraente nel suo lavoro e nella sua personalità?
Il nome è un destino. Gino mio padre, Gino mio suocero, Gino mio figlio, Gino (De Dominicis). Di lui mi piace ricordare l’aspetto magico e alchemico.

Tra i tanti artisti frequentati, ce n’è qualcuno che Pio Monti ha “scoperto”?
Nell’albergo Locarno a Roma, dove ho soggiornato tante volte, ho scoperto tanti artisti e artiste scagliando tante frecce come se fossi stato un Guglielmo HoTell. Questo è un albergo che non “scorderò” mai, come il mio pianoforte Steinwey.

Pio Monti, Laura Cherubini, Teresa Iaria, Alberto di Fabio, 2015. ph Srdja Mirkovic

Ci sono stati momenti in cui ha pensato di smettere? Come ha superato i momenti di stallo di questi ultimi anni?
Mai smettere ma sempre scommettere.

L’Arte Fiera di Bologna è il prossimo passo. La storica campionaria è ancora una grande opportunità come nel passato?
Alla Fiera di Bologna cercherò di fare un’esposizione per creare come sempre grandi “ricatti visivi e uditivi”.

Teresa Iaria, Zoomorphic Clouds, 2015, acrilico su tela, cm 200x280

Su quali artisti punterà a Bologna quest’anno?
Presenterò quattro donne (Manuela Bedeschi, Vanessa Beecroft, Teresa Iaria, Francesca Monti, ndr)

Perché?
Perché l’arte è femminile.

I prossimi appuntamenti di Pio Monti?
Per appuntamenti notturni chiamare il numero 339 8777521. Per quelli diurni 06 68210744

PIOMONTI arte contemporanea
Piazza Mattei 18, Roma

Info: +39 06 6821 0744
permariemonti@gmail.com
http://piomonti.com/

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