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ROMA | AOC F58 – GALLERIA BRUNO LISI | 21 GIUGNO – 23 LUGLIO 2021

di FRANCESCO PAOLO DEL RE

Non un allestimento freddo e istituzionale, ma un percorso coinvolgente per i visitatori, capace di condurli all’interno dello studio del fotografo, dove le prove di stampa se ne stanno appese con delle grappe al muro, e memore altresì del modo accumulativo di offrirsi e dello sguardo saturo proprio delle quadrerie della pittura antica: è questa la scelta della curatrice Camilla Boemio per presentare a Roma, per la prima volta in una mostra personale, alcuni tra gli esiti più suggestivi e convincenti della ricerca recente del fotografo statunitense Peter Ydeen.

Peter Ydeen, Easton Nights, Pink Line

Peter Ydeen, Easton Nights, Pink Line

Oltre sessanta le fotografie esposte, di formati diversi, dal piccolo al grande, raccolte ora in sequenze quasi narrative, ora composte come le parti di un polittico, oppure suonate come assoli in una partitura espositiva tale da giocare con la leggerezza della carta e non abbisognare di cornici.

Peter Ydeen, Easton Nights, installation view

Peter Ydeen, Easton Nights, installation view

Peter Ydeen è un fotografo che si dedica principalmente all’esplorazione dei paesaggi urbani, ma non è meramente fotografica la sua formazione: ha studiato infatti pittura e scultura alla Skowhegan School, con Judy Pfaff, Francesco Clemente, Martha Diamond e William Wegman, ed è una sensibilità pittorica, oltre a una vocazione narrativa di tipo cinematografico, a improntare il suo approccio alla costruzione dell’immagine fotografica. Vive a Easton, in Pennsylvania, e alla sua cittadina ha dedicato il suo ciclo di scatti più famoso, al centro della mostra romana, con il titolo Easton Nights: una serie di visioni notturne ispirate a George A. Tice.

Peter Ydeen, Easton Nights, Hitches

Peter Ydeen, Easton Nights, Hitches

A partire dal 2015, mentre i suoi concittadini dormono, Ydeen gira nottetempo con la macchina fotografica al collo per le strade del suo paese e sceglie la notte come condizione privilegiata per un racconto dei luoghi, delle architetture, delle atmosfere, dei paesaggi urbani, delle abitudini sociali, dello spirito del suo tempo.

Peter Ydeen, Easton Nights, El Camino with a cap

Peter Ydeen, Easton Nights, El Camino with a cap

Esclude completamente dal suo obiettivo e dalla sua narrazione la figura umana, pur parlando dell’umano, della società statunitense in generale e del borgo in cui vive in particolare, attraverso la documentazione delle tracce che la vita dell’uomo lascia, osservando il guscio di una socialità che, nel dispiegarsi di una temporalità notturna, trova l’occasione per accedere alla soglia di una rivelazione, per coltivare il senso di un mistero, per ascoltare il silenzio sospeso di una sacralità senza orpelli, tutta intrisa nella prosa del quotidiano.

Peter Ydeen, Easton Nights, Back Yard Shed

Peter Ydeen, Easton Nights, Back Yard Shed

Easton Nights – annota la curatrice della mostra – è una sospensione temporale, un margine di analisi nel quale la frontiera urbana prende una forma onirica, irradia melanconie nascoste nelle quali prendono vita insolite nature morte, agglomerati dimenticati, la vegetazione incolta, tombini, serrande e macchine, segnali apocalittici, piccole barche ancorate nei giardini, strane statue di animali, case dell’ottocento che ricordano frames di film famosi, strade che portano in un confine labile nel quale la fantasia e la realtà convergono”.

Peter Ydeen, Easton Nights, The Gate

Peter Ydeen, Easton Nights, The Gate

Le regole visive della notte, i colori e la qualità dei volumi, il significato degli spazi e delle distanze sono affatto diversi dalle architetture della visione diurna; hanno un respiro ovattato che regala all’operato del fotografo un’andatura attentissima da danzatore al centro di un palcoscenico. Lo scenario cittadino si dà così con adamantina meraviglia, grazie alla peculiarità della tecnica fotografica di Ydeen che, grazie a un uso davvero sapiente della luce, fa ricchi i suoi notturni di una dovizia di dettagli che mai avremmo creduto possibili, senza l’acume di questo sguardo da rabdomante dell’immagine.

Peter Ydeen, Easton Nights, A Simple House

Peter Ydeen, Easton Nights, A Simple House

E invece Peter Ydeen, con sensibilità e fiuto propri di un animale notturno, si dimostra capace di raccontare lo splendore indomito del buio, attingendo ai suoi tesori come a uno scrigno di vertiginosa bellezza, facendo sì un reportage del territorio americano e dei suoi cambiamenti nello scenario urbano, ma anche “narrazioni di inizi di storie, fine di storie, con una laconica ritmica gradazione nella quale la luce fa da padrone”, secondo Camilla Boemio. “Racconti nel racconto – insomma – che svelano l’animo del fotografo”.

Peter Ydeen, Easton Nights, Barren

Peter Ydeen, Easton Nights, Barren

Un documentare raccontando, che si offre in forma di flusso nonostante la sua immobilità, sfiorando l’eloquenza di un linguaggio autonomo, di uno stile peculiare e straniante. Dove le geometrie note si ammantano di una bellezza inusitata e la provincia americana si fa, ancora una volta, mito.

 

Peter Ydeen. Easton Nights
A cura di Camilla Boemio

21 giugno – 23 luglio 2021

AOC F58 – Galleria Bruno Lisi
Via Flaminia 58, Roma

Info: ww.aocf58.it

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