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PISTOIA | GALLERIA ME VANNUCCI | Fino al 1 dicembre 2023

di ALICE BARONTINI

Ricorda il fotogramma di un film neorealista. Un fermo immagine su una periferia immortalata proprio nel momento in cui qualcosa è sul punto di accadere. O forse no… Non lo sappiamo.

S’intitola Persone e palazzi la mostra, in scena fino al 1 dicembre, alla Galleria ME Vannucci di Pistoia. La prima di una serie di esposizioni “A due” che hanno come obiettivo comune quello di creare un incontro, un confronto, un dialogo, una sinergia tra due autori diversi per stile, scelta dei medium e linguaggio ma, comunque, affini per modo di “sentire”.

Marco Neri, Ricostruire, 2023, acrilico su polittico assemblato (particolare); Marco Neri, Centro abitato, 2016, acrilico su cartone pressato e incorniciato, 40 elementi totali di cm 40×30 ciascuno; Paolo Fabiani, Delorean, 2023, tecnica mista e cartone, 420x160x120 cm. Galleria ME Vannucci, Pistoia. Foto di Ernesto Mangone.

E così, Paolo Fabiani (Montevarchi, 1962) e Marco Neri (Forlì, 1968), amici da tempo, per questa occasione espositiva si sono naturalmente suddivisi i ruoli, mantenendo ciascuno la propria autonomia estetico-formale e dando vita a quello che Pietro Gaglianò, curatore della mostra, ha chiamato “un doppio assolo”. In questa installazione di città immaginata, composta da architetture e umanità, persone e palazzi, Marco Neri si è occupato di creare le quinte di uno spazio urbano caratterizzato da una tavolozza ridottissima di cromie, dove predominanti sono i bianchi, i neri, i grigi. Qui la presenza umana viene solo suggerita, lasciata intuire allo spettatore dietro alle griglie ritmate delle finestre reiterate, semplicemente attraverso una luce accesa o una tapparella semiaperta. “Centro Abitato”, del 2016, invade la parete frontale della galleria con oltre 40 elementi acrilico su cartone di 40×30 cm ciascuno, avvicinandosi ai quali si nota come il rigore estremo della composizione tradisca le pennellate vibranti del dipinto, lasciate in vista. La parete laterale, invece, accoglie il polittico inedito “Ricostruzione”, creato appositamente per l’occasione. Costituito da diverse tele dipinte ad acrilico e montate su diversi livelli, così da restituire e accentuare il senso volumetrico delle architetture, l’opera nasce da una riflessione sulla necessità di ricostruire edifici in maniera lungimirante e responsabile. Infatti, proprio mentre l’artista era al lavoro, nel febbraio 2023, è esplosa l’emergenza del terremoto che ha sconvolto Siria e Turchia, la cui bandiera (la bandiera è elemento ricorrente nella poetica di Neri) è incastonata come accento cromatico e simbolico tra il profilo tagliente delle abitazioni.

Paolo Fabiani, Er pinna, 2023, tecnica mista, 280x95x185 cm. Galleria ME Vannucci, Pistoia. Foto di Ernesto Mangone.

Le opere silenziose, quasi metafisiche, formalmente rigorose ed equilibrate realizzate da Neri, diventano dunque lo scenario lontano davanti al quale si muovono guizzanti le sculture a grandezza naturale di Fabiani, le quali sembrano proprio conquistare questo immaginario spazio urbano creatosi all’interno della galleria. Realizzate appositamente per questo progetto con materiali disparati e spesso di recupero (scotch, cartone, schiuma poliuretanica, materassi, tubi, pezzi di legno, coperchi, carta per imballaggi…) le sculture raffigurano personaggi improbabili, bizzarre “maschere” della quotidianità come “Barby barbona”, “Delorean” o “Er Pinna”. Sono antieroi che si conquistano teatralmente lo spazio, creando rumore visivo con la loro carica gestuale veloce, il movimento senza meta, gli oggetti straripanti che danno loro consistenza. Le pose plastiche, d’altro canto, tradiscono uno studio compositivo incredibilmente colto e raffinato, pieno di suggestioni alte capaci di collocare l’intera opera sul crinale sottile tra il raffinato e il ruvido, il comico e il tragico, lo spirito demiurgico e la tensione iconoclasta.

Osservando le persone e i palazzi si creano poi una serie di corrispondenze, che dilatano la percezione oltre i confini fisici della galleria. Scrive a tal proposito Gaglianò, nel suo testo critico: “Ci sono poi altre persone che stanno dentro i palazzi dipinti da Neri e, da qualche parte, ci sono altri palazzi dove vivono o lavorano le persone composte da Fabiani. Tra le une e le altre si tesse una rete di sguardi: possiamo immaginare che i personaggi si guardino tra loro e rivolgano gli occhi agli edifici, mentre dalle finestre, nell’ombra o troppo lontani perché li si possa riconoscere, ci sono altri attori, ognuno con un preciso cono ottico su una porzione di città. A questi campi di visione statici e in movimento si intrecciano quelli di chi visita la galleria, protagonista di un’esperienza”.

E la mostra in effetti, ci appare proprio così; intrisa di sotterranee narrazioni possibili. Quasi un racconto congelato in uno spazio-tempo indefinito, in cui il visitatore è catapultato senza troppi prologhi, per diventare egli stesso, con la sua visione personale, parte attiva della storia.

Paolo Fabiani, Vita attiva, 2023, terracotta, dimensioni varie; Marco Neri, Dove meno cielo aspettiamo, 2019, acrilico, tempera e vinilico su lino, su due tele, 111×183 cm. Galleria ME Vannucci, Pistoia. Foto di Ernesto Mangone.

Come quando si entra nella seconda stanza, popolata da una serie di piccole sculture in terracotta di Fabiani racchiuse sotto al titolo “Vita Attiva”. Una serie di personaggi sprofondati nelle poltrone, come imprigionati, fatti un tutt’uno con il materasso o il divano, faticano a emergere dalla materia, a sollevarsi da essa. Chi alza le braccia, chi sta sotto le coperte, chi osserva un qualcosa che non ci è dato sapere; tutte sono lì vicine l’una all’altra ma non si guardano, non interagiscano. L’impressione è quella di trovarsi davanti a uno scavo archeologico del futuro, che ci mette di fronte allo specchio di un’umanità massificata nella sua solitudine. Che ha smesso di osservare il cielo, per stare di fronte a un monitor?

“Dove meno cielo aspettiamo” è il titolo dell’opera di Neri, il quale sulla tela più piccola di un dittico lascia spazio a una porzione di cielo azzurro, ritagliato tra l’incombere delle architetture cittadine.

Monito, poetica aspirazione, semplice pretesto pittorico?

Per farsi un’idea, bisogna esserci.

“Persone e palazzi” di Paolo Fabiani e Marco Neri
A cura di Pietro Gaglianò

Fino al 1 dicembre 2023

Galleria ME Vannucci
via Gorizia 122, Pistoia

Orari: Dal mercoledì al venerdì dalle 17.00 alle 19.30
Sabato dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 17.00 alle 19.30

Info:
+39 057320066
 info@vannucciartecontemporanea.com
mevannucci@gmail.com
www.vannucciartecontemporanea.com

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