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RIMINI | Augeo Art Space | 15 novembre 2014 – 15 febbraio 2015

Inaugura domani la terza mostra che l’Augeo Art Space di Rimini presenta al suo pubblico: dopo doppie personali, la galleria offre il suo spazio per il primo progetto singolo che sarà dedicato a Patrizia Zelano (1964), artista che vive e lavora sul territorio romagnolo.
Protagonista di questa esposizione è un ciclo di lavori fotografici che vedono, nel linguaggio e nella poetica di Zelano, due tema incrociarsi e legarsi in un unicum particolare: quello della forma e della scultura si fonde con quello del paesaggio e degli elementi naturali caratteristici dell’entroterra riminese.
Con questa mostra lo spazio riminese prosegue, quindi, il suo percorso che fin dall’apertura ha prestato attenzione e impegno nel mettere in relazione l’arte contemporanea con il contesto della città. Gli artisti sono stati invitati a pensare progetti site specific che, nel caso di Zelano, trova nell’artista una referente certamente corrispondente vista la centralità che questa relazione vive nella sua ricerca.
Le fotografie di Zelano aprono interrogazioni sul tempo e sul luogo, sulle presenze che lo contaminano e lo alterano, uno sguardo che cerca di recepire qualche traccia della presenza umana.

Patrizia Zelano, Plastica Animistica, Photoscultura, Land#8, 2013

Scrive Massimo Pulini nel testo critico che accompagna la mostra: 

Esiste una fotografia che estrae un attimo dal tempo, un momento che comunque sarebbe esistito, che tuttavia se non fosse stato raccolto si sarebbe dimenticato, sommerso come una goccia d’acqua nella pioggia dell’esistenza, ma esiste anche una fotografia che fa accadere, per propria intenzione, quel che viene partorito. Un accadimento plasmato che trova ragione d’essere quasi solo in virtù del suo imprigionamento in un’immagine. […]
In questo ciclo di commoventi opere è difficile dire se Patrizia Zelano prenda il posto della levatrice o quello di chi impollina il fiore del tempo. Quello di chi modella gli eventi o che ferma il corso delle cose. Arduo stabilire quale danza ha intrattenuto col caso e quali condizioni abbia predisposto perché fortuna ballasse con lei. Più di arrestare un momento mi sembra che quel grande lenzuolo di plastica venga messo a disposizione dell’aria, perché renda visibile le forme imprigionate al suo interno. […]
Così, andando sulla sommità di una collina dietro casa, portandosi in spalla due occhi che sappiano osservare, un cuore che faccia il suo lavoro restando in gabbia e una lucidità sintattica che dosi come si deve ombre e luci, una grammatica che stabilisca tempi e misure, è forse possibile imprigionare il momento in cui il mondo sta partorendo la propria memoria.”

Zelano sembra favorire l’insorgere di avvenimenti inattesi e imprevedibili, che sovvertono l’ordine di quei luoghi a lei vicini e familiari. Ambienti che appartengono a tutti e che tutti possono rivedere in virtù delle visioni catturate dalle sue fotografie.
Sicuramente influenzata dagli studi etno-archeologici condotti, la sua ricerca disvela quella labile presenza umana che il tempo sembra voler annullare e, poco per volta, cancellare per sempre. Patrizia Zelano la coglie in uno scatto fotografico attento e sensibile che poi restituisce allo spettatore quale testimonianza per sempre fissata in un’immagine. 

Patrizia Zelano. Plastica Animistica
testo critico di Massimo Pulini 

15 novembre 2014 – 15 febbraio 2015
inaugurazione sabato 15 novembre 2014 ore 17.00 

Augeo Art Space
corso d’Augusto 217, Rimini

Orari: da martedì a sabato 10.00-13.00 e 16.00-20.00; domenica 16.00-20.00

Info: +39 0541 53720
info@augeo.it
www.augeo.it

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