VENEZIA | Marignana Arte | 31 ottobre 2020 – 6 febbraio 2021
Le imprevedibili e continue metamorfosi del mondo naturale spingono gli artisti a confrontarsi con la sfida del mutamento, quale paradigma della nuova dimensione culturale contemporanea che si sta delineando in seguito alla rivoluzione digitale e alla velocità dei cambiamenti economici e sociali, alle emergenze climatiche e ambientali e, in ultimo, alla pandemia ancora in corso.
Così il curatore Davide Sarchioni, nel suo testo, sintetizza alcune fondamentali premesse e riflessioni riguardo la mostra Oltrenatura che apre sabato 31 ottobre negli spazi di Marignana Arte a Venezia.
«Oltrenatura approfondisce e mette in relazione le ricerche e le opere recenti di quattro artisti, Giuseppe Adamo, Yojiro Imasaka, Silvia Infranco e Quayola, che propongono riflessioni, approcci e metodologie di lavoro distinte e assai differenti, spaziando dalla pittura alla fotografia, dalla rielaborazione digitale a quella manuale di oggetti e sculture, da cui emerge l’idea di una natura cristallizzata, trasformata, manipolata o appositamente ricreata, quale riflesso indiretto della nuova realtà che si sta determinando» scrive Sarchioni.
Si tratta, infatti, attraverso la lettura dei lavori in mostra di riconoscere quella che il curatore definisce come «rinnovata sensibilità verso la molteplicità delle forme naturali, da sempre fonte di grande interesse per artisti, letterati e scienziati di ogni epoca, informa da tempo le opere proposte da diversi artisti contemporanei, soprattutto giovani, che trovano nel continuo divenire della natura, come nelle dinamiche che regolano le sue incessanti mutazioni e trasformazioni, una ricchezza di suggestioni da cui attingere per dar luogo a un’ampia varietà di immagini, di riflessioni e di soluzioni formali, sperimentando processi creativi inediti».
Le imprevedibili e continue metamorfosi del mondo naturale spingono gli artisti a confrontarsi con la sfida del mutamento, quale paradigma della nuova dimensione culturale contemporanea che si sta delineando in seguito alla rivoluzione digitale e alla velocità dei cambiamenti economici e sociali, alle emergenze climatiche e ambientali e, in ultimo, alla pandemia ancora in corso.
Viviamo una realtà segnata dal continuo cambiamento, sempre più cangiante, sfuggente e sfaccettata: le nostre percezioni sono aumentate, amplificate e moltiplicate, trasformando le nostre certezze e la conoscenza del mondo in una mescolanza indistinta tra reale e virtuale che sta modificando anche la concezione del tempo, della memoria e dello spazio, con implicazioni profonde e incisive.
«Il riferimento al mondo naturale non costituisce di per sé l’oggetto d’indagine di ogni singolo artista, piuttosto un punto di partenza o di approdo che evidenzia le dinamiche e i peculiari processi creativi da cui ogni lavoro è stato originato e che risultano connaturati al senso profondo di ogni opera».
«Prevalentemente aniconica e monocromatica, la pittura di Giuseppe Adamo (Alcamo, 1982) è il frutto di una mediazione tra istinto e razionalità dove i movimenti della materia pittorica, nelle reiterate e delicate sovrapposizioni e stratificazioni, trovano analogie con i processi generativi della natura e della materia inorganica in continua evoluzione, per approdare a immagini misteriose e altamente suggestive, assimilabili a orografie, mappature, superfici terrestri o lunari e rivelando anche un intenso sguardo interiore.
L’artista giapponese Yojiro Imasaka (Hiroshima, 1983) utilizza la fotografia per ricreare una natura primigenia e incontaminata, colta nell’incanto della sua potente e variegata bellezza, che rimane così
impressa in immagini imperiture. Le stampe fotografiche tratte dalla serie Tree winds, virate nei toni del seppia, del grigio e del verde, sono scatti realizzati nelle isole Hawaii che descrivono una vegetazione selvaggia, esuberante e rigogliosa da cui emerge un senso di meraviglia e quasi di sopraffazione rispetto a una natura che, decontestualizzata dal proprio habitat, appare sublimata, cristallizzata e sospesa nel tempo.
Ispirata dal contatto diretto con la natura, dallo studio e dalla sua osservazione, Silvia Infranco (Belluno, 1982) lavora sul tema della metamorfosi innescata dal trascorrere del tempo, verificando come differenti materiali organici reagiscono agli accadimenti mnemonici prodotti attraverso un lungo e lento processo di elaborazione di immagini e di oggetti, nella sedimentazione continua di azioni ed esperienze che, per accumulo o sovrapposizione, trasformano gradualmente l’immagine originaria restituendo ad essa le sembianze di un nuovo ricordi.
Quayola (Roma, 1982), artista italiano di base a Londra, esplora nuovi territori e possibilità offerti dalle tecnologie digitali per rivelare tensioni ed equilibri sottili tra reale e artificiale, tradizione e innovazione, attraverso specifici progetti in cui l’articolazione del processo creativo e di ricerca digitale diventa esso stesso oggetto dell’opera. Utilizzando gli strumenti del nostro tempo l’artista consente allo spettatore di vedere la realtà sotto una nuova luce, indagata e filtrata dagli occhi di un software e ricreata attraverso sistemi algoritmici per mostrare la “seconda natura” delle cose, diversa da quella solitamente percepita dall’esperienza umana. Le opere in mostra condurranno lo spettatore all’interno di differenti scenari plausibili e mutevoli in grado di affascinare, veicolato dalle visioni e dalle riflessioni sollecitate da alcuni tra gli orientamenti più originali e significativi della scena artistica attuale».
Oltrenatura
a cura Davide Sarchioni
Giuseppe Adamo, Silvia Infranco, Yojiro Imasaka, Quayola
31 ottobre 2020 – 6 febbraio 2021
Inaugurazione sabato 31 ottobre dalle 18.00
Marignana Arte
Dorsoduro, 141 Rio Terà dei Catecumeni, Venezia
Orari: da giovedì a sabato, dalle 11.30 alle 19.00
Domenica e lunedì chiuso o su appuntamento
Info: +39 041 5227360
info@marignanaarte.it
www.marignanaarte.it