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MATERA | MUSMA | dal 16 marzo 2024

intervista a SIMONA SPINELLA di Tommaso Evangelista

Con l’inaugurazione del nuovo allestimento e la presentazione della mostra Cartogramma di Crisa, il Museo della Scultura Contemporanea di Matera (MUSMA) si prepara a un’emozionante fase di rinnovamento nel 2024. Quest’anno segna un momento significativo per il museo, poiché si avvia a un continuo dialogo tra le opere già custodite nella collezione e le nuove creazioni, sia permanenti che temporanee, appositamente concepite per gli spazi museali. L’obiettivo del nuovo allestimento è quello di rendere più comprensibile il linguaggio della scultura contemporanea, evidenziando i collegamenti e le interazioni tra gli artisti. Grazie alla collaborazione con l‘Istituto di Conservazione e Restauro di Matera, si aprono nuove possibilità di discussione e riflessione sull’importanza del restauro delle opere contemporanee, ampliando così il dibattito culturale nell’ambito museale.

MUSMA Matera. Foto Pierangelo Laterza

Il MUSMA si appresta ad accogliere la nuova installazione di Crisa, intitolata Cartogramma, che entrerà in dialogo con le tre opere dell’artista Maria Lai già presenti nella collezione. Questo dialogo si sviluppa attraverso un’interazione ricca di significati e simbolismi, poiché le opere di Lai narrano storie intime e suggestive, mentre l’approccio di Crisa esplora geografie immaginarie e invita il pubblico a riflettere sul cambiamento urbano e sociale. In tale contesto, il MUSMA continua la sua missione di promuovere il dialogo tra il passato e il presente, offrendo ai visitatori un’esperienza singolare che celebra la creatività e l’innovazione nel campo della scultura. Attraverso la presentazione di opere che coprono tutto il Novecento, il museo si conferma come un luogo di incontro e di ispirazione per gli amanti dell’arte e della cultura contemporanea.

Maria Lai, Cancello. Foto Luca Centola

L’affascinante Palazzo Pomarici, immerso nel cuore del Sasso Caveoso, è uno spazio espositivo che raccoglie le donazioni di artisti, collezionisti, gallerie, critici d’arte alla Fondazione Zétema di Matera, ente promotore del Museo. Il museo, invece, è uno degli spazi gestiti dalla cooperativa Synchronos attraverso una progettazione che spazia dall’allestimento di mostre, all’ideazione e conduzione di attività didattiche per scuole e università, fino all’organizzazione di eventi musicali e teatrali, conferenze e laboratori di arte e artigianato. Abbiamo fatto alcune domande a Simona Spinella, storica dell’arte e curatrice del museo.

Come si è sviluppato il legame tra Matera e la scultura contemporanea, e quale ruolo ha avuto e ha ancora il Musma in questa relazione?
«Nessuno ha più esperienza dell’artista nell’usare con cautela le materie lo spazio i piani e le forme esistenti che dovranno essere protetti nella loro integrità e spirito. L’artista non verrebbe a Matera per proporre il suo lavoro ma per portare la sua dedizione nel toccare una particolare opera d’arte».
Ecco è in questa frase di Piero Consagra che si determina la relazione tra Matera e la Scultura contemporanea.
Nel 1978 Consagra fu invitato per una esperienza espositiva con il Circolo culturale la Scaletta sotto la guida del critico Giuseppe Appella. La presenza di Consagra diede inizio al percorso della Grandi Mostre nei Sassi che si avviarono ufficialmente nel 1987 con la mostra dedicata a Fausto Melotti. Da tale esperienza, rinnovatasi di anno in anno, si è generato il primo nucleo di donazioni che, in aggiunta ad altre, ha determinato la collezione permanente del MUSMA. Il MUSMA ha il compito di tenere viva questa relazione e questo legame.

MUSMA Matera. Foto Pierangelo Laterza

Come il MUSMA cerca di mantenere viva la sua missione di dialogo tra passato e presente, tra tradizione e innovazione, e quali sono i valori fondamentali che guidano il suo lavoro quotidiano?
Il MUSMA ha fatto propria l’idea di mantenere vivo il dialogo tra passato e presente. La mission è quella di continuare a farsi promotore del patrimonio culturale che, ricordiamolo, è il frutto di legami e relazioni che si sono definite, confermate e riaffermate nel corso degli anni.

MUSMA – Sale della Caccia. Foto Niccolò De Ruggieri

Qual è il ruolo delle mostre e delle installazioni site-specific nel contesto del MUSMA, e come contribuiscono alla narrazione della scultura contemporanea? Puoi descrivere l’approccio curatoriale del museo nel selezionare opere per la sua collezione permanente e per mostre temporanee?
La decisione di ospitare e produrre mostre, nel corso di questi anni è stata una scelta necessaria per attestare e affermare la dinamicità del museo. L’approccio curatoriale di tali scelte è stato, e continua a essere, quello di considerare la narrazione della scultura contemporanea, e del luogo che la ospita, come un’opera d’arte in cui le installazioni e le opere prodotte site-specific contribuiscono ad arricchire non solo il patrimonio materiale del museo, ma anche il patrimonio immateriale.
Proprio come affermò Consagra, che cito testualmente. «Ecco, i Sassi di Matera vanno considerati come opera d’arte in sé e come fantastico modo di vivere con l’oggetto».
Ed è per questo che l’approccio curatoriale per quanto riguarda l’allestimento delle mostre temporanee nel museo tende ad essere in perenne dialogo con la collezione permanente. A mio avviso tale metodo può tendere ad aprire nuove discussioni di confronto e di riflessione, sulla scultura contemporanea. La scelta delle opere che entrano a far parte della collezione permanente tende ad integrare quelle mancanze di linguaggi o pensieri artistici che possano contribuire a rendere più comprensiva la scultura.

MUSMA – Sala 10. Foto Niccolò De Ruggieri

Negli ultimi anni, attraverso una serie di operazioni curatoriali, penso a Valerio Rocco Orlando, Agnese Purgatorio, Sandra Hauser, Jasmine Pignatelli, Giovanni Gaggia, il museo si è aperto ad un concetto più ampio, e quasi immateriale, di scultura. Puoi parlarci di questo nuovo approccio?
Le operazioni curatoriali che tu hai riportato sono state personalmente dei veri e propri processi di arricchimento e di grande stimolo.
Nei casi che tu hai menzionato sicuramente il filo conduttore è l’arte sociale. Ognuno di loro ha contribuito con la propria pratica a rendere il MUSMA un museo “a cielo aperto”. Tutti hanno tessuto relazioni con la comunità, tutti hanno portato il museo fuori dalle mura di Palazzo Pomarici e tutti hanno restituito, attraverso l’opera, la loro esperienza artistica carica del patrimonio immateriale di cui si sono arricchiti. Oggi la stessa comunità si riconosce attraverso i segni lasciati dagli artisti.

MUSMA Matera. Foto Pierangelo Laterza

Quale è stata la logica espositiva del nuovo allestimento?
Non parlerei di un nuovo allestimento, ma di una rilettura della collezione permanente sempre più volta anche ad evidenziare l’aspetto didattico e cronologico che caratterizza soprattutto il piano superiore. Quando parlo di cronologia, non faccio solo riferimento alla datazione delle opere, ma soprattutto al cambiamento cronologico dei linguaggi, delle relazioni tra gli artisti. Per rendere sempre più fruibile il museo, abbiamo prodotto nuove didascalie che offrono la possibilità di tenere sempre aggiornate le informazioni sull’opera, attraverso l’inserimento di qrcode che aprono finestre di approfondimento che contribuiscono ad arricchire la conoscenza trasmessa da una generazione all’altra.

MUSMA – Sala 2. Foto Niccolò De Ruggieri

Quali sono le prossime mostre o iniziative che il MUSMA sta pianificando per il futuro, e cosa possiamo aspettarci di vedere nell’evoluzione del museo nei prossimi anni?
Il MUSMA quest’anno ha deciso di rimettere al centro la collezione permanente, arricchendola, come già detto, con nuove donazioni, ma anche mettendola in dialogo con istallazioni di nuovi e giovani artisti. Il 16 marzo, ad esempio, l’installazione Cartogramma del muralista cagliaritano Crisa dialogherà con le opere di Maria Lai che ritornano a far parte della collezione dopo il restauro compiuto dall’ISCR – Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro. Questo per il MUSMA è un anno speciale. Compie diciotto anni e gli auguro quindi di continuare ad acquisire una maggiore capacità di agire, muoversi pur essendo radicato in una città che prevalentemente è conosciuta per il rupestre.
Cosa aspettarsi di vedere nell’evoluzione del museo nei prossimi anni, è difficile risponderti perché il MUSMA è sì il Museo della Scultura Contemporanea, ma ambisce sempre più ad essere un luogo che possa interpretare, aggiornare di volta in volta il proprio patrimonio materiale e immateriale. Il MUSMA è un luogo abitato non solo da sculture, ma è custodito, protetto e gestito da persone che crescono insieme a lui, prendendosene cura da ormai 13 anni.

MUSMA – Cortile 3. Foto Pierangelo Laterza

CARTOGRAMMA
la nuova installazione di CRISA in dialogo con le opere di MARIA LAI

16 marzo – 31 maggio 2024
Inaugurazione: sabato 16 marzo, ore 18.00 

MUSMA (Museo della Scultura Contemporanea di Matera)
Palazzo Pomarici
Via San Giacomo (Sasso Caveoso),
Matera

Info:+ 39 3669357768
info@musma.it
https://www.musma.it/

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