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MILANO | Galleria Giovanni Bonelli | 26 ottobre – 25 novembre 2023

L’evento irripetibile, l’istantanea del gesto unico dopo il quale tutto cambia e niente è più come prima. Così potremmo riassumere il fil rouge che lega le opere in mostra a Milano per la personale di Nicola Verlato intitolata Recent Highlights dove convivono, tra gli altri, un dipinto di Iggy Pop sostenuto dalle mani dei suoi fan, uno studio a carboncino di oltre quattro metri per il fregio del mausoleo dedicato a Pier Paolo Pasolini a Ostia e un drammatico harakiri su fondo nero.

Nicola Verlato, The Merging, 2019, olio su tela, cm 250×600 su tre pannelli

Da sempre Verlato si interessa del rapporto tra le arti plastiche e i new media per creare quelli che lui stesso definisce “miti contemporanei”. Il processo di creazione delle mitologie (storicamente narrazioni orali, poi scritte, poi tradotte nei differenti media come la pittura e la scultura) è estremamente importante nella definizione delle culture di tutti i tempi e l’artista veronese cerca di individuare quei soggetti, contemporanei o comunque appartenenti all’era moderna, che possano incarnare il mito oggi. Al di là dell’evidente rimando alla scuola michelangiolesca per il trattamento dei corpi e al Caravaggio per l’uso ricorrente del fondo nero e delle luci “teatrali” nei suoi quadri, Verlato fa ampio uso anche della tecnologia 3D – oggi così diffusa ma che l’artista utilizza da oltre vent’anni – come si evince, ad esempio, dalla costruzione plastica del dipinto monumentale the Merging del 2019 dove si rappresenta simbolicamente la possibilità offerta dalle tecnologie digitali odierne di riunire nuovamente, dopo la separazione prodotta dall’avvento della modernità, i due termini di Arte e Scienza.
L’Arte moderna – raffigurata metaforicamente con Pollock sullo sfondo a destra – e la Scienza moderna con Werner Heisenberg – sullo sfondo nella lavagna a sinistra – sono il risultato estremo di questa separatezza. Gli uomini e le donne che si stanno alzando dai letti nel dipinto raffigurano le aree del nostro cervello rimaste sopite troppo a lungo e che, per mezzo di questa potenziale nuova unione, si stanno risvegliando proprio perché oggi abbiamo la possibilità di percepire sensorialmente concetti che fino a poco tempo fa potevano essere espressi solamente attraverso codici incomprensibili ai più. I solidi complessi in primo piano, ma anche le figure che sembrano discendere al centro, sono tutte originate da una stessa nuova materia che è quella della geometria digitale.

Nicola Verlato, Mishima Seppuku-2, 2021, olio su tavola, cm70x100

La mostra è il frutto di una selezione di lavori realizzati negli ultimi quattro anni ed esposti, fino ad oggi, esclusivamente in contesti istituzionali: dal Museo Nazionale Romano al Maschio Angioino di Napoli, dal MART di Trento fino al Haugar Vestfold Kunstmuseum di Tønsberg (Norvegia).
Le grandi dimensioni dei lavori proposti a Milano sono dovute proprio alle destinazioni museali, oltre a scelte stilistiche dell’artista che predilige il formato monumentale.
Un’opera di Nicola Verlato appartenente a questo stesso ciclo di lavori è oggi esposta alla Triennale di Milano per la mostra Pittura Italiana Oggi, curata da Damiano Gullì.

Nicola Verlato (Verona, 1965. Vive e lavora a Roma). Pittore, scultore architetto musicista e videomaker, ha studiato pittura con un anziano frate in un monastero in provincia di Vicenza (fino ai 14 anni di età), successivamente si è dedicato al liuto e alla composizione presso i conservatori di Verona e Padova e, infine, si è laureato in architettura all’università di Venezia prima di dedicarsi completamente all’arte. Le sue opere sono state esposte in numerose manifestazioni di livello internazionale tra le quali ricordiamo: 53esima Biennale di Venezia, Padiglione Italia, (2009); Biennale di Praga e di Tirana (2001, 2003 e 2004); Quadriennale di Roma (1996 e 2008). Negli ultimi ha tenuto mostre personali anche in importanti istituzioni museali quali: Cappella Palatina, Maschio Angioino, Napoli (2023); Palazzo Lanfranchi, Museo Nazionale, Matera (2022); Terme di Diocleziano, Museo Nazionale, Roma (2022); Matucana Cultural Center, Santiago del Cile (2016). Sue opere sono state esposte in prestigiose sedi nazionali ed internazionali quali: Galleria Civica di Trento (2023); Fondazione Made in Cloister di Napoli (2022); Villa D’Este a Tivoli (2022); MART, Rovereto (2020; 2012); Finnish National Gallery, Helsinky (2020); National Fine Arts Museum, Stoccolma (2020); Fondazione Le Stelline, Milano (2017); MOCA Museum, Virginia (2016); Macro di Roma (2009); Palazzo Reale, Milano (2007), PAC, Milano (2007). Le opere di Verlato sono presenti nelle collezioni del MART di Trento e Rovereto (I); al George Lucas Museum di Los Angeles (USA); al MUSAC di Salamanca (ES); al MAX Mississippi Arts and Entertainment Experience, (USA); al MACRO Museo de Arte Contemporáneo de Rosario, Argentina (AG); nella Jack Helgesen Family Collection, Oslo, (Norway); nella ENECO Art Collection, Rotterdam, Netherlands (NL); presso MUDIMA Foundation, Milano, (I).
Tornato in Italia dopo 14 anni negli Stati Uniti dove ha vissuto tra New York e Los Angeles si è recentemente stabilito a Roma.

 

Nicola Verlato. Recent Highlights

26 ottobre 2023 – 25 novembre 2023
Inaugurazione giovedì 26 ottobre h 19.00

Galleria Giovanni Bonelli
via Luigi Porro Lambertenghi 6, Milano

Aperti da martedì a sabato in orario 11.00-19.00

Info: +39 02 87246945
info@galleriagiovannibonelli.it
https://www.galleriagiovannibonelli.com/

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