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MILANO | The Mall – Porta Nuova | 22-25 marzo 2019

Intervista a LORENZA CASTELLI di Matteo Galbiati

L’ormai centralissima zona di Porta Nuova torna ad accogliere, nella prestigiosa vetrina di The Mall, l’attesa nuova edizione di MIA Photo Fair, la fiera che, da nove edizioni, porta a Milano la grande fotografia internazionale contemporanea. Tra maestri affermati ed autori emergenti, gallerie italiane ed estere, eventi collaterali e talks, questa manifestazione ha saputo affermare la propria identità – sempre in evoluzione e in continuo costante aggiornamento – e la qualità delle proprie conferme e proposte attestandosi come una delle manifestazioni di settore più attese e apprezzate non solo dal pubblico di addetti ai lavori e di specialisti, ma anche da un pubblico generalista e di semplici amatori. Merito del successo è quello della visione e passione vere – nate da un sentito collezionismo – di Lorenza Castelli che, con il padre Fabio Castelli, è l’anima e il motore di MIA. L’abbiamo incontrata durante la presentazione ufficiale della fiera avvenuta a Palazzo Reale e qui le abbiamo posto alcune domande per “svelarci” e approfondire i contenuti della nona edizione della fiera:

Alain Laboile, Appuis, 2013, contemporary black and white print, cm 100×75, edition: 4/5, courtesy 29 Arts In Progress Gallery

Durante la conferenza stampa di presentazione ha messo in risalto quanto la fiera sia l’esito del lavoro intenso che dura un anno intero, se non di più. Quali sono le complessità dell’organizzazione di MIA?
MIA Photo Fair è un evento complesso che coinvolge molteplici attori in diversi ruoli. Ogni nostro interlocutore “cliente”, italiano o straniero, dalle gallerie, alle case editrici fino agli sponsor e ai vari partner, anche istituzionali, partecipa a MIA in quanto vetrina e momento di visibilità importante nel calendario dell’arte di Milano. Quindi la complessità deriva dal fatto che dobbiamo realizzare un evento tenendo sempre ben presenti le diverse esigenze dei diversi interlocutori, senza inoltre dimenticare il grande pubblico che verrà a visitare la fiera.

Quali sono, invece, gli elementi più stimolanti di questo lavoro?
L’ambiente dell’arte contemporanea è affascinante e culturalmente stimolante. Da parte mia riesco a coniugare un’attività di management e organizzazione in un contesto che risponde alla mia passione per l’arte.

Cosa ha reso MIA una piattaforma unica in Italia?
In primis la passione verso la fotografia a seguire la cura al dettaglio, sia nella parte di allestimento e di realizzazione dell’evento, che include anche la definizione di un programma culturale che supporta l’attività di education continua sulla fotografia come linguaggio d’arte contemporanea, che rimane per noi una priorità per creare una base di collezionismo consapevole.

Romana Zambon, Trasparenze 16, 2019, stampa digitale, cm 60×80, edizione 1/5 + 2 pda

Quali sono i vostri principali modelli e punti di riferimento a livello internazionale?
Siamo abbastanza un unicum, in quanto non esisteva prima di noi alcuna altra fiera che ha aperto una sezione dedicata agli artisti senza la galleria. Questa sezione è comunque di appena 12 stand su un totale di 135 espositori, pesa meno del 10% ed è quindi una fucina per le gallerie che rimangono il nostro principale interlocutore. Ci ispiriamo ad altre fiere per i temi che vengono trattati a livello di programma culturale e nei premi. Dobbiamo sempre tenere sotto controllo i nuovi trend a livello internazionale per rimanere aggiornati.

Avete confermato, sul totale delle presenze, un terzo di gallerie straniere, sempre molto selettivi nel fare fiere in Italia, questo è per voi un’ulteriore conferma: che rapporti avete con i galleristi stranieri e come sono cambiati nel tempo?
Il coinvolgimento delle gallerie straniere è per noi una priorità. Ci proponiamo di portare a Milano tutta la fotografia italiana e straniera in un’ottica di education e di continuo confronto e dialogo che portiamo avanti da 9 anni. MIA con la sua internazionalità si propone come luogo di crescita per la fotografia italiana grazie al confronto con quella internazionale e come piattaforma per far conoscere e promuovere la fotografia italiana attraverso i galleristi stranieri che grazie alla fiera la possono apprezzare e quindi promuovere.

Liu Bolin, ART BOOKS N°2, 2018, stampa a getto d’inchiostro, cm 90×120, edizione 6, courtesy Boxart Verona

Importante per il successo di MIA è anche il rapporto stretto con la città e la sua vetrina prestigiosa…
La città di Milano ci aiuta, Milano è stata decretata la città più vivibile d‘Italia in un recente studio del Sole24Ore nonché la città più visitata d’Europa dal Global Destination Cities Index di ottobre scorso e questo anche grazie al lavoro serio che sta portano avanti tutto il Comune. Il Comune ci supporta con il suo patrocinio e ospitando la nostra conferenza stampa di lancio dell’edizione.

Quali sono i numeri dell’edizione 2019?
La prossima nona edizione accoglie 85 gallerie, per quasi un terzo (27) provenienti dall’estero, ovvero da 12 paesi europei (Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Montenegro, Olanda, Romania, Spagna, Svizzera, Ungheria) e da 4 nazioni extraeuropee (Cina, Giappone, Israele, USA); il resto (58) giunge dall’Italia. A queste si aggiungono poi 50 espositori suddivisi tra progetti speciali, editoria e progetti a 4 mani portando il numero totale degli espositori a 135.

Sonac, Antilope à l’usine Brusson, 2018, Photo print black and white on paper, cm 100×100, edizione 5, courtesy Mazel Galerie

Ci sono poi le collaborazioni, i premi, le letture portfolio, i talks, l’editoria e gli eventi collaterali. Ci riassume quali sono le conferme e quali le novità? E poi il paese ospite, la Corea…
Con l’obiettivo di essere una piattaforma unica in Italia, con lo scopo di analizzare la fotografia nella sua globalità, approfondendone vari aspetti, abbiamo organizzato una sezione editoria con editori indipendenti curata da Archipelago Projects, Magali Avezou. Inoltre organizzeremo una mostra con cui MIA Fair ricorderà Leonardo da Vinci nel 500° anniversario, saranno, infatti, esposti alcuni fogli riprodotti dal Codice Atlantico, conservato in originale alla Biblioteca Ambrosiana di Milano.
Tale selezione, curata da Edoardo Zanon del Centro Studi Leonardo3 di Milano, illustrerà gli appunti e gli studi sulla prospettiva e sull’ottica del Maestro. Partendo da questi dati sperimentali sarà allestita, da Beppe Bolchi, una Camera Obscura, il cosiddetto “occhio artificiale”, dove il visitatore potrà diventare vero e proprio protagonista dell’esperienza stenopeica.
Inoltre realizzeremo un programma culturale denso di incontri e novità come la seconda edizione del Focus Arte e Scienza che si pregia della prestigiosa collaborazione con l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, con una serie di appuntamenti che approfondiranno temi di grande interesse, come quello legato alle neuroscienze con cattedratici quali Massimo Cacciari.
Molti altri saranno gli incontri di grande interesse, come le conferenze sulla tecnologia Blockchain, o quella sul rapporto tra l’uomo e la natura che prende spunto dalla XXII Esposizione Internazionale della Triennale di Milano, dal titolo Broken Nature. Design Takes on Human Survival, che vedrà la partecipazione di Rune Guneriussen, artista norvegese che ha creato l’immagine guida di questa edizione di MIA Photo Fair,  talks etc. Una novità è la partnership con il consolato della Repubblica di Corea che promuove un focus dedicato ad autori provenienti dalla Corea del Sud, curato da Christine Enrile.
Un’altra novità è anche la nuova sezione dal titolo Beyond Photography, con l’intento di sottolineare cosa vuol dire oggi ‘fotografia’ soprattutto in rapporto al mondo dell’arte contemporanea. All’interno di Beyond Photography si troverà un gruppo di gallerie che sono solite esporre in fiere italiane e internazionali non specificatamente dedicate alla fotografia o che rappresentano artisti la cui ricerca contempla altri mezzi oltre alla fotografia; tra queste A100 gallery con Luca Coclite, Federica De Carlo e Matteo Nasini; CE Contemporary con Rania Matar; la Galleria Clivio con Julien Blaine, Sylvano Bussotti, Giuseppe Chiari, Lamberto Pignotti e Sarenco; Maria Livia Brunelli MLB Gallery con Anna Di Prospero e Jacopo Valentini; la Galleria Massimo Minini con Gabriele Basilico, Dan Graham, Paolo Novelli, Ariel Schlesinger; Progetto Arte elm con Ivan Falardi e Giò Pomodoro.
Un nuovo progetto è anche la prima edizione del Premio Fotografia di Architettura, in partnership con lo Studio di Attilio Giaquinto e ArtPhotò di Tiziana Bonomo che mira a dare risalto al dialogo costante tra fotografia e architettura, con la fotografia che documenta e interpreta in chiave di ricerca artistica la nostra realtà, anche in riferimento agli interventi architettonici.

Aqua Aura, ANACORETICA #1, 2017, stampa digitale su carta Il ford Mettalic Gloss, cm 100×100, courtesy Civiero Art Gallery

Attenzione particolare è riservata al mondo del collezionismo con itinerari specifici e poi l’approfondimento sulle collezioni fotografiche dei Musei Vaticani, questo credo sia davvero un elemento di grande interesse…
L’aspetto del collezionismo, sia pubblico che privato, è sempre stato un argomento particolarmente caro a MIA. Va in questa direzione il nuovo ciclo d’interviste a coppie di collezionisti realizzate da Sabrina Donadel denominato Collezione per Due, o la collaborazione con Giuliana Picarelli che ha coinvolto trenta collezionisti che esporranno in fiera un’opera a loro particolarmente cara, accompagnata da una frase che spieghi il perché della loro scelta o il supporto dell’art advisor tedesca, Simone Klein, che porterà a Milano un gruppo di collezionisti stranieri, felici di conoscere la nostra fiera. Importante anche il coinvolgimento del collezionismo “istituzionale”. Approfondiremo il tema delle collezioni di fotografia contemporanea dei Musei Vaticani con l’intervento della direttrice, Barbara Jatta.

Con che modalità avete dato spazio agli artisti indipendenti? Negli anni chi avete contribuito ad affermare?
Siamo fieri di poter proporre ogni anno un gruppo di artisti selezionati che per diversi motivi si propongono sul mercato alla ricerca di un gallerista che possa accompagnarli nella loro attività professionale. Autori per cui non è facile rendersi visibili al mondo delle gallerie e noi offriamo loro un’opportunità. Una sezione preziosa, i posti sono pochi (12), ma grazie a noi hanno la possibilità di avere una vetrina. Molti sono gli esempi di successo, solo qualche nome, Luigi Spina, che ha trovato una galleria di qualità che lo ha fatto crescere Five Continents, Mauro Davoli, Zetta Antaklis, Claudio Montecucco (oggi in fiera con la galleria ARTD2), Alessandro Belgiojoso, Massimiliano Camellini oppure Yasao Yamamoto venuto da noi alla ricerca di un gallerista ed è cresciuto fino ad andare Paris Photo, come pure Francesco Bosso con Photo&Co., e ce ne sono altri… Quest’anno arricchiremo la partecipazione delle proposte MIA con il Premio Ram Sarteano, giunto alla sua terza edizione, che permetterà ad alcuni autori selezionati di esporre le proprie opere nella bellissima Rocca Manenti a Sarteano (SI) e con il nuovo premio dedicato a Rossana Orlandi che premierà un artista che potrà realizzare una mostra nella sua prestigiosa galleria di Milano.

Lamberto Pignotti, Di questo sguardo di sconosciuta so tutto e dimentico, Primi anni ’70, intervento su foglio di giornale, cm 26.4×25.4, courtesy Galleria Clivio

Quali sono le sue aspettative rispetto lo scorso anno? Che cosa suggerisce al visitatore?
Suggerisco di andare a vedere la sezione Beyond Photography. Interessante il progetto “cosmico” di Boris Eldgsen di Luisa Catucci. Tra gli artisti il cubano Leandro Feal con la galleria Cibrian, Liu Bolin con le nuove opere inedite alla galleria Boxart, la streetart di Sonac dalla galleria Mazel, i grandi nomi come Gabriele Basilico e Georges Rousse da Photo&Co., Sarah Moon dalla galleria Akio Nagasawa, William Klein, Bill Brandt e André Kertész dalla Galleria Grob e Annie Leibovitz dalla Galleria Frédéric Got, Erwin Olaf da Metroquadro fino agli artisti giapponesi come Daido Moriyama, Toshio Shibata con la Galleria Nagasawa, Yasumasa Yonehara da Komiayama Tokyo e Yoshinori Mizutani della Galleria MC2, Nobuyoshi Araki ed Eikoh Hosoe dalla Galleria 13. Tra gli artisti italiani contemporanei segnalo Giulio Di Sturco e Roger Corona da Podbielski Contemporary, Luca Gilli da Paola Sosio Contemporary Art, Davide Bramante da Fabbrica Eos, Niccolò Biddau dalla Galleria 29artsinprogress, Giuseppe Lo Schiavo e Riccardo Ajossa da Spazio Nuovo di Roma e Caroline Gavazzi da The Lanterns I Art.

MIA Photo Fair 2019
direzione artistica Fabio Castelli e Lorenza Castelli
con il patrocinio di Regione Lombardia, Città Metropolitana di  Milano, Comune di Milano
main sponsor BNL Gruppo PNB Paribas
sponsor Eberhard & Co., Olympus

22-25 marzo 2019
Inaugurazione giovedì 21 marzo su invito

The Mall – Porta Nuova
Piazza Lina Bo Bardi, Milano

Orari: venerdì 22 marzo 12.00-21.00; sabato 23 marzo, domenica 24 marzo e lunedì 25 marzo 11.00-20.00

Ingresso intero €16.00; ridotto €12.00; abbonamento pass 2 giorni €22.00

Info: +39 02 83241412
info@miafair.it
www.miafair.it

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