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PARMA | Palazzo del Governatore | 10 novembre 2018 – 24 febbraio 2019

di CAROLINA CAMMI

Alexej von Jawlensky, Occhi neri, 1912, Olio su tela, © Von der Heydt-Museum Wuppertal / Photo: Antje Zeis-Loi, Medienzentrum Wuppertal

Il 10 novembre scorso è stata inaugurata la mostra Dall’Espressionismo alla Nuova Oggettività: Avanguardie in Germania, che fino al 24 febbraio 2019 verrà ospitata all’interno del Palazzo del Governatore, l’edificio storico che ha sede nel cuore pulsante di Parma.

La vorticosa frenesia di un mondo in fermento all’alba dell’ultimo secolo del millennio, un mondo agitato, confuso e nervoso, mosso dall’invenzione e dalla sperimentazione, dove tutto è stato messo in discussione a cominciare dalle basi sociali. In questo ambiente, gli artisti delle avanguardie si sono dovuti confrontare, traendone effetti talvolta totalmente opposti. Il motore però che smuove il processo creativo nasce sempre da un’analisi critica della società e da uno scardinamento delle leggi precedenti, e questo ha reso le avanguardie artistiche il principio di tutta l’arte contemporanea. Quelli furono artisti in grado di trovare un linguaggio che ancora oggi non solo è attuale, ma in alcuni casi persino all’avanguardia.

L’Espressionismo tedesco è un esempio perfetto di come la società possa aver influenzato l’arte, in particolare durante il periodo coinvolto dalle tensioni a cavallo delle due guerre mondiali. L’emozionalità e il pathos traboccano da ogni opera che sia essa cinematografica, xilografica, o pittorica, a tratti con aggressività a tratti con una sottile e aggraziata pacatezza. All’interno della stessa corrente sorgono tanti piccoli gruppi con una propria coscienza, si consolida in questo periodo sempre di più la figura dell’individualità dell’artista. Da questo momento infatti per gli storici dell’arte si complica sempre di più il compito di raccontare il fenomeno, in quanto la sovrabbondante cornucopia di realtà culturali ne rende ardua la schematizzazione e la compilazione cronologico-didattica. L’intento di mostre come Dall’Espressionismo alla Nuova Oggettività: Avanguardie in Germania, è proprio quello di ampliare la visione del pubblico su un determinato argomento. La passione e lo studio sono i due cardini principali entro i quali si muove il percorso espositivo, che accompagna letteralmente lo spettatore in un viaggio alla scoperta di una corrente artistica e al contempo di un intero periodo storico.

August Macke, Paesaggio con tre ragazze, 1911, Olio su cartone, © Von der Heydt-Museum Wuppertal / Photo: Antje Zeis-Loi, Medienzentrum Wuppertal

Il lavoro di curatela effettuato da Lorand Hegyi e Gerhard Finckh ha condotto alla selezione di 40 opere che spaziano eterogeneamente tra le diverse discipline artistiche ritenute di una certa rilevanza ai fini della percezione generale del movimento. Tra i nomi presenti figurano artisti del calibro di KirchnerNoldeVon JawlenskyKandinskyMarcOtto DixMax Ernst, proposti al pubblico attraverso una linea temporale e sequenziale che suddivide in due macro aree la mostra.

Oskar Kokoschka, Italiana, 1910, Olio su tela, © Von der Heydt-Museum Wuppertal / Photo: Antje Zeis-Loi, Medienzentrum Wuppertal

Nella prima parte sono state collocate le opere afferenti all’Espressionismo tedesco che spaziano dal gruppo Die Brücke di Dresda, al Der Blaue Reiter di Monaco. Osservando i lavori dei diversi artisti si percepisce quanto siano evidenti i differenti punti di vista, e quanto la corrente tedesca sia stata influenzata e abbia influenzato i linguaggi di altri movimenti artistici, dal fauvismo al cubismo, sino al puntinismo. Un periodo questo di forti sperimentazioni, carico di nuove prospettive, ma al contempo anticipatore del flagello che colpirà l’intera Europa a breve. La seconda parte del percorso invece, a cui si accede tramite una stanza che si pone quale ideale spartiacque tra i due momenti espositivi, si concentra sugli anni del primo dopoguerra, dove si consolida la cosiddetta Nuova Oggettività. Questo è il periodo segnato dalle inquietudini post guerra mondiale, un conflitto che aveva costretto la Germania in ginocchio. La Nazione infatti, cercando disperatamente di rialzarsi, ha innescato, artisticamente parlando e non solo, da un lato un inevitabile ritorno all’ordine, dall’altro una critica furiosa verso le atrocità causate dall’uomo. Due approcci, una multivisione tematica che si sposa perfettamente con l’allestimento, risultando nel complesso dinamico e stimolante sia per chi conosce poco l’argomento, sia per gli appassionati.

Per riassumere il senso della mostra sono emblematiche le parole del curatore Lorand Hegyi:

“L’esposizione, grazie alla generosa e altamente professionale collaborazione con il Direttore del Museo Von Der Heydt, Dr.Gerhard Finckh e dei suoi colleghi, propone un approfondimento di un così importante movimento artistico, che più di 100 anni dopo la sua nascita conserva un messaggio estetico ed etico ancora estremamente diretto ed essenziale attraverso un linguaggio empatico che trasmette con efficacia messaggi toccanti, drammatici e spirituali”.

 

DALL’ESPRESSIONISMO ALLA NUOVA OGGETTIVITÀ
Avanguardie in Germania
a cura di Lorand Hegyi e Gerhard Finckh

10 novembre 2018 – 24 febbraio 2019

Palazzo del Governatore
Piazza Garibaldi, Parma

Info: +39 0521 218889 (IAT)

 

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