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ROMA | Bloo Gallery | 15 febbraio – 13 aprile 2013

di DANIELA TRINCIA

Christophe Bourguedieu (1961, Marrakech, lavora a Vanves, Parigi) racconta delle storie. E le racconta attraverso piccoli dettagli. Ma sono storie soggettive, che egli ha colto e che ha costruito intuendo un dettaglio. Ed è quel dettaglio che il fotografo, francese d’adozione, mostra. Ed è attraverso quel susseguirsi di particolari che lo spettatore può costruire la sua storia, ricostruire i fatti. Forse sarà la sua formazione in legge e criminologia a far muovere Bourguedieu per dettagli, trattati come indizi, per ricostruire le scene, in questo caso non del delitto, ma artistiche. Che poi sempre di delitto si tratta, perché l’artista con la sua irruzione, uccide l’oblio e la noncuranza e consegna il suo lavoro alla memoria e all’attenzione. Perché è proprio lo spettatore che deve costruire il personale racconto divenendo, come accade per molti altri lavori, anch’egli soggetto imprescindibile del significato della mostra.

Nella prima personale nel nostro Paese, da Bloo Gallery, prossima a festeggiare il suo primo anno di attività tutta dedicata alla promozione e alla diffusione della fotografia realizzata da artisti di fama internazionale e non solo.
Bourguedieu riunisce i lavori realizzati negli ultimi dieci anni dedicati, appunto, alla “costruzione dello sguardo… in costante contatto con i luoghi”. Nonostante non sia del tutto palese che i lavori esposti facciano parte di quattro serie distinte, essi permettono di seguire virtualmente gli spostamenti del fotografo attraverso la Finlandia, gli Stati Uniti, l’Australia e infine la Francia. Lavori di grande formato, con colori saturi.

Bourguedieu, oltre a individuare delle persone con una certa profondità psicologica, tenta anche di tracciare una liaison tra la persona ritratta e il paesaggio, l’ambiente che ha, in qualche maniera, concorso alla determinazione dell’individuo ritratto. Compone cioè una sorta di ideale dittico formato da una figura umana, che raramente guarda nell’obiettivo (Annuška, Muurla, Nicole, Catherine), e il “luogo” (Kumpula, Clermont-Ferrand, Los Angeles, Perth), che può essere un animale, una casa, un albero, un divano che, decontestualizzati, si trasformano in un non-luogo che potrebbe essere collocato in qualsiasi parte dell’emisfero.

Christophe Bourguedieu. La Scelta di Bourguedieu

Bloo Gallery
via Tiburtina 149, Roma

15 febbraio – 13 aprile 2013

Orari: martedì – sabato dalle 14.00 alle 19.00 (o su appuntamento)

Info: +39 06 93374150
justine@bloogallery.it
infos@bloogallery.it
www.bloogallery.it

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