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MILANO | Barbara Frigerio Contemporary Art | 19 marzo – 3 maggio 2015

Dalle Wunderkammer cinquecentesche alle pagine di un romanzo gotico, dalla scienza alla poesia, dal rigore anatomico ad un compiaciuto abbandono ad un’estetica decadente. Questi alcuni degli elementi della mostra Lovely Bones, dedicata all’esplorazione ed interpretazione di teschi e bucrani, scheletri ed ossa da parte di artisti contemporanei, che si avvalgono di diversi mezzi espressivi.

Paolo Schmidlin, Dead Ringer , 2011, terracotta dipinta

Il lavoro di Anna Cirillo, giovane pittrice toscana, parte proprio da qui, trasporre in pittura, stagliando su fondi preziosi, tra oro, argento e rossi pompeiani, bucrani, scheletri di animali e trofei di caccia. A farle da contrappunto è il lavoro di Momina Muhamamad, artista pachistana, che sceglie, invece, le ossa di animali, come superficie per i suoi dipinti, le asperità e irregolarità del supporto contrastano con la raffinatezza ed eleganza delle figure ritratte, riprese dalla tradizione miniaturista pachistana.
Legati invece alla tradizione della “Danse macabre” sono due opere di Maurizio Bottoni, che sceglie di ritrarre la Morte, con tanto di falce, e di dedicare, non senza una buona dose d’ironia, un dipinto ad uno scheletro all’interno della fossa: più che a un “fascinante sogno sepolcrale” sembra, infatti, rimandare alla frase di De Lisle : “Pensate cos’era la vita e riposate…“.

Memento mori, simbolo della precarietà e fragilità della vita, il teschio è sempre stato uno dei protagonisti delle Vanitas pittoriche e scultoree: rischiarato da un lume di candela, circondato da petali o frutti decomposti, evoca malinconie autunnali, tormenti interiori e note crepuscolari. Jeremy Mann e Agostino Arrivabene ne danno una loro interpretazione pittorica; Giancarlo Pagliara, fotografica, utilizzando l’antica tecnica del collodio umido. Lo scultore Livio Scarpella decide di “servirlo” su un piatto d’argento.

Livio Scarpella, Eternal wedding

Una delle più celebri scene teatrali, in cui è protagonista un cranio è senza dubbio quella di Amleto con il teschio di Yorick qui, reinterpretata, in chiave ironica da Enrico Pescantini, che sceglie, come attore principale Ken, l’eterno fidanzato di Barbie.
Completano la mostra le fotografie di Massimiliano Muner, Giuseppe Cavaliere ed Andrea Simoncini, ed un’intensa scultura di Paolo Schmidlin, dove il volto di Bette Davis affiancato al proprio teschio, rimanda alle parole di Flaubert che diceva di scorgere sotto il trucco pesante delle donne incontrate per strada il loro cranio.

Lovely Bones

Barbara Frigerio Contemporary Art
Via dell’Orso 12, entrata via Ciovasso, Milano

19 marzo – 3 maggio 2015
inaugurazione giovedì 19 marzo 2015 ore 18.00

orario: ma-sa 10-13 16-19.30

Info: +39 02 36593924
www.barbarafrigeriogallery.it


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