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PARMA | Palazzo del Governatore e CSAC – Abbazia di Valserena | 14 novembre 2015 – 17 gennaio 2016

di KEVIN McMANUS 

Va precisato fin dall’inizio che non si tratta di una mostra “tematica”, espressione sotto la quale, molto spesso, si celano eventi all-inclusive e pretestuosi. La luce non è infatti il contenuto dei lavori esposti, ma piuttosto il loro mezzo, o meglio ancora, il materiale di cui sono principalmente costituiti. Considerazione importante, dal momento che la sezione “arte” della mostra – di cui ci occuperemo qui nello specifico – si colloca così in piena continuità con le interessantissime sezioni cinema e scienza: da una parte, quindi, la luce nella sua natura fisica, dall’altra la sua fenomenologia come medium artistico.

Luigi Veronesi, Fotografia, 1937-1974 (1951), stampa fotografica in bianco e nero, gelatina bromuro d’argento su carta, 38.2×29.2 cm CSAC – Università degli Studi di Parma

La mostra al secondo piano del Palazzo del Governatore, curata da Cristina Casero, Jennifer Malvezzi e Francesca Zanella, articola il discorso su due registri: da un lato la luce come agente, come produttrice di segni indessicali, dall’altro la luce come strumento del fare arte, come dispositivo ottico.
Il primo registro è rappresentato da una notevole selezione di lavori fotografici, gran parte dei quali appartenenti alla straordinaria collezione dello CSAC; non si tratta però di una generica rassegna di fotografie, che avrebbe indebolito la tenuta teorica del tema-luce, ma piuttosto di lavori nei quali l’aspetto teorico e semiotico del processo foto-grafico è messo più o meno esplicitamente a tema. Fotografie in cui la luce è mostrata nella sua materialità, dunque, come nella splendida scelta di opere di Luigi Veronesi e di Franco Grignani, ma anche lavori complessi in cui le componenti del processo, e in particolare l’elemento della scrittura, sono utilizzate a prescindere dall’ottenimento di un’immagine-specchio del reale, e quindi liberate nella loro autonomia espressiva, come nell’imponente dipinto a scrittura luminosa di Bruno Di Bello, o nei Fotograffia di Vincenzo Agnetti, ma anche nelle Icone di luce di Silvio Wolf.

Silvio Wolf, Icone di luce, Icona di luce 01, 1993, cibachrome, smalti, laminati espansi sagomanti, 130×135× 4 cm Collezione privata, Roma; Icona di luce 08, 1994, cibachrome, smalti, laminati espansi sagomanti, 146×118×4 cm Collezione privata, Roma; Icona di luce N-02, 2008, c-print, alluminio, smalti e laminati espansi sagomanti, 216×93x4 cm Courtesy Silvio Wolf

Il secondo registro è invece rappresentato da opere che mostrano la luce in azione, nella sua fenomenologia; come nelle Eco di luce di Francesco La Fosca, nei diversi lavori che utilizzano il neon (poeticissima la Sostituzione 11/20 di Germano Olivotto) o la proiezione luminosa. Quest’ultima categoria include alcune performance di grande forza rimesse in scena per l’occasione, come Quiescente obliqua di Ferruccio Ascari (originariamente del 1981), in cui Gustavo Frigerio diventa una sorta di schermo per un raggio di luce che si trasforma così in una fonte di infinite possibilità espressive, o nel Film a strisce (La petite mort) (1976) di Michele Sambin, in cui il testo video originale è stato “suonato” al sax in occasione del vernissage, quasi fosse una partitura musicale in cui caso e artificio, visione e ascolto, presenza e assenza vanno ad intrecciarsi.

Andrea Aquilanti, Tarquinia, 2015, videoproiezione e matita sul muro Proprietà dell’artista

Va osservato come, in mostra, i lavori siano presentati in modo decisamente “leggero”, al di fuori di qualsiasi rigida classificazione, con un utilizzo armonioso dei vasti, suggestivi, ma complicati, spazi del Palazzo del Governatore; un allestimento che lascia ampio respiro alle opere, evitando al contempo di risultare dispersivo. Un percorso stimolante e visivamente appagante, che si completa negli spazi dello CSAC presso l’Abbazia di Paradigna, dove una selezione ad hoc dei lavori della collezione illustra i possibili usi della luce tra sperimentazioni sulla superficie, arte programmata e optical.

Luce. Scienza Cinema arte
a cura di Cristiano Viappiani (Sezione Scienza), Luigi Simeone e Franco Piccoli (Sezione Cinema), Cristina Casero, Jennifer Malvezzi e Francesca Zanella (Sezione Arte)
mostra interattiva realizzata in occasione delle manifestazioni per L’Anno Internazionale della Luce 2015
catalogo MUP a cura di Luigi Allegri, coordinatore della mostra
testi di Cristina Casero, Jennifer Malvezzi, Franco Piccoli, Luigi Simeone, Cristiano Viappiani e Francesca Zanella

14 novembre 2015 – 17 gennaio 2016 

Palazzo del Governatore
Piazza Garibaldi, Parma

Orari: da martedì a giovedì 10.00-13.00, da venerdì a domenica 10.00-19.00; ingresso libero

una sezione è ospitata presso

CSAC
Abbazia di Valserena
Strada Viazza di Paradigna 1, Parma 

Orari: da martedì a venerdì 10.00-15.00, sabato e domenica 10.00-20.00 fino al 30 novembre; dal 1° dicembre da martedì a venerdì 9.30-15.00, sabato e domenica 10.00-19.00; chiuso dal 24 al 28 dicembre e il 1° gennaio
Ingresso €5.00 (con il biglietto della mostra al Palazzo del Governatore)

Info: +39 0521033652
info@csacparma.it
www.csacparma.it

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