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MILANO | PEEP-HOLE | 10 aprile – 28 maggio 2016

di FRANCESCA CAPUTO

Manomettere la materia per impossessarsene è il filo conduttore della complessa ricerca di Paolo Gioli che procede per stratificazioni di conoscenze, tecniche ed elementi visivi. Intreccia in un contino gioco di rimandi, fotografia, cinema, pittura, scardinando la specificità delle forme espressive in un orizzonte visuale univoco.
Ripercorrendo il suo universo poetico, le sale di Peep-Hole a Milano, accolgono film sperimentali e cicli fotografici: dalle Autoanatomie alle Naturae, dai Fotofinish agli Omaggi, dai Toraci alle Vessazioni, fino agli Sconosciuti, che si intersecano con disegni a carboncino su carta e opere pittoriche, ispirate ai congegni ottici lenticolari e soprattutto alla dinamica cinematografica. Un corpus di opere che spazia dagli anni Sessanta ai giorni nostri, dove luce, materia e atto creativo sono elementi fondanti nell’elaborazione delle immagini.

Paolo Gioli, Volti attraverso (Faces Across), 1987-2002, photo finish, black and white print

Paolo Gioli, Volti attraverso (Faces Across), 1987-2002, photo finish, black and white print

Memoria e anticipazioni future, esperienza e continua esplorazione, i valori primari dell’arte e riflessioni filosofiche, la giustapposizione dell’immagine e della sua percezione, sono alla base tanto delle sue prime produzioni, quanto di quelle attuali.
Le Polaroid, i dipinti ed i film di Gioli travalicano il tempo per coglierne la natura atemporale, universale, afferrando nell’interconnessione delle forme, la sovrapposizione di istanti.

Paolo Gioli, Vessazioni (Abuses), 2007, Polaroid 20x24’’ and transfers on acrylic, lens photograph

Paolo Gioli, Vessazioni (Abuses), 2007, Polaroid 20×24’’ and transfers on acrylic, lens photograph

Inventa strumenti ottici, esplora le potenzialità dei mezzi usati dai pionieri della fotografia, come il foro stenopeico, realizzando immagini attraverso tutto ciò che incamera luce, come fori, pieghe, screpolature, degli oggetti quotidiani, più piccoli e banali, o dei frammenti della natura.
Forzandone i limiti strutturali, riduce l’immagine all’essenziale e, allo stesso tempo, ogni sua immagine ne racchiude molte. Sugli stessi presupposti fonda il suo cinema sperimentale.

La Polaroid usata come supporto fotosensibile e trasferita sulle superfici più disparati – seta serigrafica, legno, plastica, carta da disegno – gli inserti di segni extrafotografici e pittorici, gli interventi di luce durante lo sviluppo, il montaggio di foto e pellicole trovate, la tecnica del foro stenopeico o del fotofinish, costruiscono una narrazione personalissima incentrata su alcuni temi classici della storia dell’arte: la natura morta, il corpo nudo, il ritratto.

Paolo Gioli, Installation view at Peep-Hole, 2016 From left: Vulva, 2004, black and white print, enlargement of a contact print from a paper negative, Vulva, 2004, black and white print, enlargement of a paper negative exposed by reflection, Naturae, 2009, Polaroid 20x24’’, acrylic, lens photograph Photo ©2016 Andrea Rossetti

Paolo Gioli, Installation view at Peep-Hole, 2016
From left: Vulva, 2004, black and white print, enlargement of a contact print from a paper negative, Vulva, 2004, black and white print, enlargement of a paper negative exposed by reflection, Naturae, 2009, Polaroid 20×24’’, acrylic, lens photograph
Photo © 2016 Andrea Rossetti

Manipola la materia fotosensibile con tagli di luce nella camera oscura o con maschere fotografiche, impressionando le immagini a più riprese. Cicatrici, impronte, innesti, frammenti, sono smontati e ricomposti. Le pressioni creano avvallamenti e infossature, si dissolvono e riaffiorano. Sono tracce drammatiche di seduzione, desiderio, sofferenza.

Paolo Gioli, Autoanatomie (Self-Anatomies), 1987, Polaroid on silk, acrylic, pencil, paper

Paolo Gioli, Autoanatomie (Self-Anatomies), 1987, Polaroid on silk, acrylic, pencil, paper

Ancora oggi, il fulcro della sua indagine è il corpo. Una profonda riflessione sulla storia dell’uomo, sull’identità che innesta, senza interruzione, cinema, pittura, grafica, fotografia, per restituire una dimensione corporea, carnale, tattile.

 

Paolo Gioli

10 aprile – 28 maggio 2016

Peep-Hole
Via Stilicone 10, Milano

Orari: da mercoledì a sabato 14.30 – 19.00 o su appuntamento

Info: +39 02 87067410
+39 3450774884
info@peep-hole.org
www.peep-hole.org

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