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REGGIO EMILIA | Collezione Maramotti | 19 marzo – 30 luglio 2017

intervista a  KRISTOF KINTERA di Chiara Serri*

Fa spesso uso di ironia e positiva leggerezza, Krištof Kintera, ma attraverso le sue opere si evince uno sguardo al presente estremamente lucido e consapevole. Protagonista, la natura. Non la “natura naturale”, ma un sistema costituito da fiori post-elettronici e creature percorse da fasci di rame. A due anni dalla collettiva Industriale Immaginario, l’artista ceco torna alla Collezione Maramotti di Reggio Emilia con una mostra personale realizzata in collaborazione con Richard Wiesner e Rastislav Juhás. Come parti di un unico organismo vivente, le sue opere si innestano in diversi spazi del museo, del giardino e della città. Dalle isole allestite all’interno, con sculture totemiche, tappeti sintetici e libero accesso al dietro le quinte del lavoro, ai legni antropomorfi dell’esterno, fino al dialogo con il territorio attraverso un’installazione sonora e lo scambio con la sezione naturalistica dei Musei Civici, tra fascinazione umana e classificazione scientifica.

Krištof Kintera Small Factory (Personal Industry L.T.D.) 2009 metallo rivestito in nichel, macchina del fumo automatica con timer, tappet, poltrona  115 x 400 x 500 cm Courtesy Collezione Maramotti. Foto: Dario Lasagni © the artist

Krištof Kintera
Small Factory (Personal Industry L.T.D.)
2009
metallo rivestito in nichel, macchina del fumo automatica con timer, tappet, poltrona 
115 x 400 x 500 cm
Courtesy Collezione Maramotti. Foto: Dario Lasagni
© the artist

L’Italia appare spesso nel suo curriculum. Nel 2015, in particolare, aveva esposto alla Collezione Maramotti nell’ambito della collettiva Industriale Immaginario
In quell’occasione avevo voluto capovolgere un po’ le cose. Come singoli individui, di solito ci sentiamo piccoli e impotenti di fronte all’industria, alla politica, alla violenza collettiva e all’ignoranza. Così ho deciso di ridimensionare uno dei simboli più riconoscibili della produzione – l’architettura tipica di una fabbrica – facendo uscire dalla sua ciminiera una colonna di fumo, metafora dell’inquinamento. Se trasferiamo la produzione in un ambiente domestico, tutto pare “sotto controllo”, ma alla fine della giornata il tema della sostenibilità diventa pressante. A parte questo, mi piace il fumo e mi piacciono le nuvole, elementi anti-scultorei che fanno parte di una scultura. Infine tutto è effimero e il fumo lo mostra con grande immediatezza.

Un paio di anni dopo torna a Reggio Emilia con Postnaturalia. La Natura (e con essa l’ambiente domestico di Small Factory) ha dunque perso?
La Natura vince sempre, non dobbiamo preoccuparci. È molto più grande di noi… Questa volta torno alla Collezione Maramotti con un progetto completamente diverso dal punto di vista formale, ma in linea con il precedente. In Postnaturalia metto a confronto sistemi naturali e sistemi tecnologici, a volte sorprendentemente simili.

Krištof Kintera Evolution Revisions, 2015/2016 Collezione Maramotti, veduta di mostra / Collezione Maramotti, exhibition view. Foto: Dario Lasagni

Krištof Kintera
Evolution Revisions, 2015/2016
Collezione Maramotti, veduta di mostra / Collezione Maramotti, exhibition view. Foto: Dario Lasagni

Com’è nato il progetto?
Abbiamo lavorato per quasi un anno nello studio di Praga per sviluppare e “far crescere” una nuova flora, ottenuta con materiali sintetici e tecnologici. Ogni televisore con monitor CRT, ad esempio, nasconde un fiore, creato non per essere bello ma funzionale. E ancora, tutte le cablature che abbiamo utilizzato sono ottimi esempi di griglie miceliali di energia e ragnatele di informazioni, il cui comportamento è molto simile a quello degli organismi naturali e vegetali. La sola scoperta di questi parallelismi ci aveva pienamente appagato e ora possiamo mostrarli a tutti…

Nell’ingresso del museo è installata una scultura monumentale, quasi totemica, costituita da fasci muscolari elettrici che terminano in una protome animale. Quale senso assume per lei l’ibridazione?
Totemico! Mi piace questa categoria. Il significato profondo di un totem è qualcosa che ormai abbiamo perduto, ma la scultura può fungere da collettore per l’energia e sostituirlo almeno in parte. In quest’opera, i sistemi trasmutano uno nell’altro, il sistema nervoso complesso nel sistema elettronico. Durante una visita in studio, Marina Dacci e Luigi Maramotti mi hanno fatto notare anche un’assonanza formale con i modelli per autopsia di Raimondo Di Sangro. L’ibridazione è all’ordine del giorno. Sono Electrons Seeking Spirit, ovvero Elettroni in cerca di Spirito

Nella pattern room è allestito il Laboratorio dell’artista. Analogie con il suo reale atelier?
È una parte molto importante di tutta l’esposizione perché lo scopo è quello di presentare la processualità insita nel fare arte come parte del risultato. Una sorta di opera d’arte totale con tanto di odori, suoni, immagini, fotografie e disegni per accogliere il visitatore e mostrargli le sfumature di quanto non si può sperimentare vedendo solo il risultato finale. Abbiamo cercato di riprodurre fedelmente l’atelier, ma non è stato possibile trasportare ciò che era presente fuori dalla finestra. Ci sono tuttavia le vecchie superfici del pavimento, le luci al neon rumorose e inquietanti, le tabelle, gli strumenti, i rifiuti prodotti durante la realizzazione. Abbiamo cercato di essere autentici, ma anche e soprattutto di mostrare il dietro le quinte del lavoro.

Krištof Kintera Laboratorio dell’artista / Artist’s Laboratory, 2017 Collezione Maramotti, veduta di mostra / Collezione Maramotti, exhibition view. Foto: Dario Lasagni

Krištof Kintera
Laboratorio dell’artista / Artist’s Laboratory, 2017
Collezione Maramotti, veduta di mostra / Collezione Maramotti, exhibition view. Foto: Dario Lasagni

Il tempo impiegato per l’assemblaggio dei materiali assume un significato importante?
Non si può ingannare il tempo. Tutto ciò che viene fatto deve essere fatto in un preciso momento, con l’energia raccolta per quello. E naturalmente con una ragione o una motivazione precisa. Mi piace usare gli oggetti in cui inciampo. Si tratta di un mix di destino e Pop Art… (ride, n.d.r.).

Nel progetto del laboratorio è indicata anche la presenza di erbari. Il suo interesse per le collezioni naturalistiche?
Mi piacciono molto i musei, in particolare quelli ricchi di storia, ma essendo un maniaco del lavoro non riesco a frequentarli quanto vorrei. Per questo ho creato i miei erbari. Questa volta, la presenza di erbari originali, provenienti dai Musei Civici di Reggio Emilia ed esposti nel laboratorio insieme a fiori post-elettronici, mi consente di porre a confronto la lunga storia della fascinazione umana e le categorizzazioni naturali. L’osservazione della natura stessa ha dato vita alla maggior parte delle invenzioni tecnologiche.

Krištof Kintera  Public Jukebox 2011/2017 progetto pubblico elettro-acustico

Krištof Kintera
Public Jukebox
2011/2017
progetto pubblico elettro-acustico

Veniamo al libro d’artista. I contenuti di maggiore interesse?
Spero che questo libro non sia letto come un classico catalogo d’arte. Preferirei fosse uno strumento di riflessione, utile per trovare similitudini tra natura e tecnologia. I testi sono scritti da pensatori molto interessanti, come Miloš Vojtěchovský e Douglas Kahn, che hanno trovato analogie tra il mio modo di pensare e quello di Richard Buckminster Fuller, Ernst Haeckel, Italo Calvino ed altri.

Progetti in cantiere?
Sto preparando una grande mostra per la Galerie Rudolfinum di Praga, a cura di David Korecký. Sarà per me un momento importante in quanto mi confronterò con un grande spazio istituzionale.

*[da Espoarte #96]

Krištof Kintera è nato nel 1973 a Praga, dove vive e lavora.
http://kristofkintera.com/

Evento in corso:
Krištof Kintera, Postnaturalia
Collezione Maramotti
Via Fratelli Cervi 66, Reggio Emilia
19 marzo – 30 luglio 2017
www.collezionemaramotti.org

Evento futuro:
Krištof Kintera
A cura di David Korecký
Galerie Rudolfinum
Alšovo nábřeží 12, Praga
6 settembre – 26 dicembre 2017
www.galerierudolfinum.cz

Gallerie di riferimento:
Jiri Svestka Gallery, Praga
www.jirisvestka.com
Ron Mandos, Amsterdam
www.ronmandos.nl

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