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FABRIANO | SEDI VARIE | Fino al 3 febbraio 2024

di VALERIA CARNEVALI

Quasi fosse una questione genetica, tale da definire con i suoi profili e i suoi colori laspetto e il carattere di una parte del paese, la grazia degli antichi Comuni dell’Italia centrale, che fondono nel loro cuore di pietra bianca e mattone rosso caratteri medioevali, rinascimentali e moderni, è una delle virtù estetiche della nostra penisola; capita, quando in questa grazia si innestano le voci della contemporaneità, di riscoprirla e di comprenderla attraverso una luce divergente e diversa, che porta a riflettere sul passato e sul presente e a godere del loro luminoso incontro. A Fabriano, cittadina che sorge in mezzo a una corona appenninica al confine tra Marche e Umbria, dal 2013 Città Creativa Unesco, si è creata questa saldatura tra culture nel tempo, ed essa ha preso il nome di Intrecci, titolo della prima edizione della biennale Fabriano Contemporanea. Ideata e orchestrata da Chiara Zampetti Egidi, che ha voluto accanto a sé una squadra formata da Anne-Sophie Dinant, curatrice indipendente francese, e Matteo Boetti, noto gallerista e collezionista, la manifestazione, che sta ormai volgendo al termine con un felice riscontro di pubblico e critica, ha animato visivamente edifici e strade del centro storico con innumerevoli firme del panorama artistico internazionale.

Be Andr, Untitled (Chiuso), 2023, vinyl lettering, 270 x 214 cm; Untitled (Aperto), 2023, vinyl lettering 325 x 188 cm. Courtesy of the artist.

Il colpo d’occhio è immediato percorrendo la principale via del centro, il corso che conduce alla Piazza del Comune: dove capitano vetrine vacanti di locali non utilizzati, Be Andr (Oslo, 1970, residente a Londra) installa con grandi lettere specchianti le parole precedentemente suggeritegli dagli stessi cittadini; il coinvolgimento degli abitanti è forte anche nel chiostro del Teatro Gentile, dove si realizza, consapevolmente consumata dagli agenti atmosferici nel corso dei mesi, una delle azioni collettive del celebre progetto creato dall’artista JR Inside Out, che dal 2011 mostra i visi della gente delle comunità locali nel mondo.

“Creativamente Insieme” nel progetto Inside Out, piattaforma artistica globale creata da JR, 2023. Foto: Giorgio Benni, Courtesy Fabriano Contemporanea

Anche l’installazione di Luca Buvoli (Brescia, 1961) è in un certo senso “dentro e fuori”: Flags (Astrodoubt Floating in Gravitational Waves), composta da 16 stendardi e da flipbooks da sfogliare, distende i propri vessilli lungo il Loggiato San Francesco, spazio che ibrida esterno ed interno in una suggestiva passeggiata coperta. Il dubbionauta Buvoli è di nuovo presente non lontano da lì con una graphic novel animata, video in loop che riflette sul tempo dilatato all’epoca del recente ma rimosso isolamento sociale pandemico.

Luca-Buvoli, A Brief History of Time Under Covid in 7 Lessons 2022, Courtesy of the artist

Due sono le mostre collettive che portano in città il poliedrico presente dell’arte contemporanea: da una parte, nel Palazzo del Podestà, si guarda alla produzione internazionale attraverso la selezione di Anne-Sophie Dinant in Through The Unfolding Glass, che riunisce affermate presenze che lavorano soprattutto con gli strumenti fotografici e dall’altra, al Museo Guelfo, Matteo Boetti fornisce ottimi esempi di pittura italiana del nuovo millennio in Take it easy, baby, emanazione del proprio lavoro di gallerista e della propria vita da collezionista. Entrambe molto ricche, consentono spaziose e preziose ricognizioni sulla produzione artistica presente, occasioni davvero speciali in una città di provincia, non abituata a poter godere in maniera così massiva di tante firme e di tanta qualità.

Through the Unfolding Glass nel Palazzo del Podestà. Opere di Wolfgang Tillmans. Foto: Giorgio Benni, Courtesy Fabriano Contemporanea

Chi gioca letteralmente in casa è Enzo Cucchi (Morro d’Alba, Ancona, 1949): il maestro marchigiano porta nella sezione della Pinacoteca Civica “La casa di Ester”, collezione pubblica di arte del Novecento, il singolare CUCCCHI, archivio interattivo di immagini che ha la forma e la struttura del videogame.

Take it easy, baby. Interno del Museo Guelfo con opere di Felice Levini, Rebecca Ward, Cristiano Pintaldi. Courtesy Fabriano Contemporanea

Sono da citare, proiettate in una sala cinematografica comunale d’epoca purtroppo per troppo poco tempo, solo nei giorni dell’inaugurazione, due opere di videoarte firmate da Joan Jonas e da Thai Shani: è un peccato che siano state sottratte al pubblico tanto presto, ma ciò non lede comunque la ricchezza dell’offerta.

Enzo Cucchi, Cuccchi, Video Game, 2022. Foto: Giorgio Benni

Intrecci è il titolo giusto per definire un percorso composto da tanti messaggi, ma soprattutto da tanti media diversi, che definiscono e illustrano la complessità del presente sotto tanti punti di vista e che svelano il lato contemporaneo di Fabriano, storica città della carta, ed è curioso pensare che sia proprio la carta la grande assente di questa manifestazione: se ne sente la mancanza? In realtà, no: forse proprio grazie a questa scelta, la città ha dimostrato di saper essere anche altro rispetto alla propria nota tradizione.

 

Fabriano Contemporanea. Intrecci #1
Ideata e diretta da Chiara Zampetti Egidi
organizzazione Comune di Fabriano, progetto sostenuto dalla Regione Marche-Assessorato alla Cultura.

8 settembre 2023 – 3 febbraio 2024

Fabriano (AN), sedi varie
Leggi qui il programma: https://fabrianocontemporanea.it/programma/

Info: +39 0732 709424 – Centro I.A.T. di Fabriano
Ufficio informazioni e Accoglienza Turistica
Piazza del Comune 38, Fabriano (AN)

www.fabrianoturismo.it

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