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MODENA | Galleria Antonio Verolino | Fino al 12 febbraio 2023

di FRANCESCO MATTIA FERRARI

“La sfera plastica idealmente racchiude quasi tutto”. Le parole di Enzo Cucchi sembrano esprimere al meglio lo spirito della mostra In buone mani, a cura di Irene Biolchini, visitabile fino al 12 febbraio 2023 alla Galleria Antonio Verolino a Modena.
Attraverso il percorso espositivo si cerca di proporre una diversa chiave di lettura delle tradizionali categorie artistiche, proponendo nuovi modi di intendere la materia. Gli spazi della galleria vengono così messi a disposizione di un vero e proprio racconto in quattro fasi.

Enzo Cucchi, n. 9, 2019, ceramica a due fuochi con applicazione di smalto vetrificante trasparente, cm l 39 x w 37 x h 8. Courtesy Giustini Stagetti, Roma e Antonio Verolino, Modena

Si parte con la sezione “Miracolo a Milano. Ripensare la ceramica”, osservabile dall’esterno della galleria, che presenta una selezione di opere di autori storicizzati quali Gio Ponti, Fausto Melotti, Ettore Sottsass e Rosanna Bianchi Piccoli, autori di una rinascita del materiale ceramico nell’arte. Quest’ultima in mostra con un lavoro di recente produzione nel quale unisce porcellana e tessuto.

Ettore Sottsass jr., Alzata a forma di coppa, 1982 #1

 

Ed è così che entrando nel vivo della mostra ci si imbatte nella “Prima pietra” del duo Bertozzi & Casoni, monumentale opera, simbolo della volontà del duo di portare la ceramica nell’arte contemporanea in modo definitivo. Questo lavoro dialoga con le opere di Davide Monaldi, nella sezione “Pop a chi?”, il quale propone lavori che, grazie l’utilizzo della ceramica, diventano degli oggetti impossibili, come ad esempio una surreale carta da parati arricciata.

Davide Monaldi, Senza titolo, 2022, ceramica smaltata, dimensioni reali

 

Si incontrano poi il trittico di Alessandro Roma, che con le sue forme dipinte si riflette nell’opera ceramica dello stesso autore, il quale descrive il suo processo creativo come un processo conoscitivo nei confronti della tecnica e della materia, e le opere di Enzo Cucchi che analizzano l’oggetto d’uso quotidiano. Entrambi dialogano nella sezione “Pittura all over” indagando sulla natura della materia e della superficie.

IN BUONE MANI, veduta della mostra, ph. Mattia Santin, courtesy Galleria Antonio Verolino

 

Ci troviamo in fine nella sezione “Ripensare l’oggetto”, i cui protagonisti sono Alberto Gianfreda e Andrea Salvatori. Nelle loro opere l’oggetto d’uso viene negato, o distrutto, portando una nuova interpretazione dei volumi. È così che troviamo vasi-non vasi come distesi sulle pareti, insieme ad altri che possono riacquisire una parvenza della loro originale forma mediante l’azione dello spettatore nel caso di Gianfreda. Mentre per Salvatori assistiamo all’accostamento di oggetti (vasi) che incontrano e si uniscono con l’azione creativa dell’artista.

Alberto Gianfreda, veduta della mostra IN BUONE MANI, ph. Mattia Santin, courtesy Galleria Antonio Verolino

La ceramica dunque, materiale spesso sottovalutato nel mondo dell’arte e relegato all’artigianato, viene in questa mostra esaminato e raccontato in tutte le sue forme e possibilità, grazie al lavoro di artisti dalle poetiche decisamente varie e stimolanti.

 

IN BUONE MANI
a cura di Irene Biolchini

Galleria Antonio Verolino
Via Farini, 70 ang. Piazza Roma, Modena

Info: +39  059 237845
info@galleriaantonioverolino.com
https://www.galleriaantonioverolino.com/

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