CARRARA (MS) | Aula Magna Liceo Artistico | 8 luglio – 11 settembre 2016
Intervista a MAURA BANFO di Matteo Galbiati*
Dopo aver incontrato Andrea Aquilanti in occasione dell’uscita dello speciale digital su Carrara Marble Weeks 2016, è la volta di Maura Banfo (1969), presente nella capitale del marmo con la mostra Il tempo dei luoghi allestita nell’Aula Magna Liceo Artistico.
Per questo progetto Banfo, in stretto legame con una riflessione che sta conducendo autonomamente da qualche tempo, ha voluto installare un grande nido scultoreo-installativo: il tema simbolico del Nido, infatti, per l’artista rappresenta una metafora del riparo-casa che suggerisce, nella dimensione scenografica e al contempo straniante del luogo, uno spunto per evocare atmosfere intime, sicure e protettive.
Elaborato nel tempo in diverse grandezze e scale, replicato sempre in modi e forme diverse, il nido evoca quell’idea di “certezza” e “sicurezza” che si accompagna alla confortevole suggestione del “prendersi cura” di qualcuno, nell’essere protetti e sentirsi accuditi, inoltre, espressione di ingegno semplice ed istintivo, resta come concretizzazione delle fatiche impegnate per comporlo, per crearlo dal nulla, nell’ottenere una forma armonica e “gentile” plasmata nello spazio.
Nell’ambientazione di Carrara Maura Banfo trova un contesto architettonico solenne, suggestivo e dalle forme peculiari: la sala magna ottagonale ha consolidato la presenza stessa del grande nido in resina che, grazie alla sottolineatura imposta da una luce direzionata, genera un colpo d’occhio di magistrale effetto teatrale. Banfo scompone le geometrie spigolose del luogo per affievolirle nella morbida rotondità del suo nido che si scopre in tutta la sua naturale bellezza.
Chi osserva si concentra inevitabilmente e inequivocabilmente su questa presenza riscoprendo un effetto di ritrovata atavica intimità, segno archetipale di un vivere e un abitare lontano nella memoria. L’artista torinese impone con i suoi interventi una rimodellazione delle coordinate dello spazio e del tempo: i luoghi, infatti, per lei vivono nel tempo, e gli istanti del vissuto trasformano e plasmano di continuo gli spazi in funzione della fruizione che se ne fa.
Il silenzio solenne che avvolge l’opera stimola e favorisce la sua vocazione meditativa che emerge dall’impatto emotivo che infonde negli occhi di chi la vive e la osserva, mettendolo alla prova rispetto alle coordinate di microcosmo personale e macrocosmo universale.
Ecco le risposte di Maura Banfo:
Cosa hai pensato di realizzare per le Marbleweeks di Carrara?
Ho proposto un grande nido…in resina e zinco! Quasi specchiante. Ad accompagnare lo spazio una piccola immagine fotografica.
Le opere per la mostra sono state realizzate appositamente per questa occasione?
Certamente, ho realizzato tutto in modo site specific per questo progetto.
Come si legano e inseriscono, allora, nel tuo percorso di ricerca?
Il progetto sui Nidi è un percorso intrapreso da diversi anni. Carrara mi ha ulteriormente ispirata nella realizzazione di un nido site specific intitolato Il tempo dei luoghi, voluto proprio per lo spazio che occupa, a sottolineare come un posto possa mutare in base alla fruizione che ne viene fatta.
Su quali significati ti sei concentrata?
Mi sono relazionata con uno spazio che nel tempo ha cambiato funzione, ma che è nato come Convitto in cui alloggiavano gli studenti giunti in città. In questo contesto il Nido, immagine abitativa per eccellenza, ne racconta la storia e la memoria. Intimità e maestosità si confrontano in punta di piedi, nel silenzio di un luogo che invita quasi alla meditazione restituendo un rapporto dimensionale con ciò che gli sta intorno. Il Nido è una struttura che si mette in relazione costruttiva con chi lo “abita”: è la metafora della casa, della relazione e della cura, dove per cura si intende un “prendersi cura” in modo da “ridare forma”, da “accompagnare la forma”.
Nell’Aula Magna del Liceo Artistico troviamo un grande nido, una forma simbolica e arcaica, evocativa di svariate sfumature di significati. Su cosa vuoi focalizzare la nostra attenzione?
Un invito al silenzio principalmente! Osservare, ascoltare, lasciarsi cullare e trasportare. Il nido racconta delle storie silenziose che ognuno può ritrovare (riscoprire) dentro di sé. Ma soprattutto i luoghi raccontano delle storie… Bisogna saperli ascoltare. Sono testimoni silenziosi di un’identità, che nel tempo può cambiare lasciando sempre traccia di sé. Io in fondo non ho inventato nulla…
Come ti sei rapportata al luogo del tuo intervento? Come ha influito sul tuo lavoro?
L’ottagono!!! Per giorni sono stata rapita da questa figura geometrica, l’ho osservata, studiata, analizzata, fino a che ho sentito l’esigenza di annullarla! Perché circoscrivere il lavoro ancor prima di aver dato vita allo stesso, mi sono chiesta? E così in punta di piedi ho pensato che il mio lavoro avesse bisogno di silenzio intorno e di essere se stesso, invitato ad abitare uno spazio altro senza esserne condizionato.
Ho cercato di mettere in relazione intimità e maestosità, in silenzio, invitando quasi alla meditazione, pur sfruttando un palcoscenico centrale. Uno spazio intimo, il Nido, da difendere, ma che inevitabilmente resta connesso con uno spazio circostante, diventando consonanti. Ho agito per decostruzione, per annullamento della forma geometrica.
Esponi durante Carrara Marble Weeks cosa significa per te, artista e scultrice, un materiale nobile e antico come il marmo? Che significati e che importanza ha nell’arte di oggi e anche nel tuo lavoro?
Oggi vedo il marmo con occhi diversi, non più un materiale lontano e distaccato dalla mia ricerca seppur non ne abbia mai fatto uso. A Carrara il marmo la fa da padrone… Non puoi non esserne affascinato. L’esperienza delle Cave mi ha totalmente rapita, per quanto sia stata esperienza affascinante ma destabilizzante! Lui, il marmo, in tutta la sua fierezza, lì ad avvolgerti… Forse un invito per nuovi progetti. Chissà!
*Intervista tratta da Speciale_Carrara Marble Weeks 2016: free download
Maura Banfo. Il tempo dei luoghi
a cura di Luciano Massari
prodotta dall’Assessorato alla Cultura
con il patrocinio di Regione Toscana
nell’ambito di Carrara Marble Weeks 2016
organizzata da Comune di Carrara
catalogo con testo critico di Francesca Franco e intervista all’artista di Erica Faccioli
8 luglio – 11 settembre 2016
Aula Magna Liceo Artistico
via Verdi, Carrara (MS)
Orari: da giovedì a domenica 19.30-23.30
Ingresso libero
Info: www.marbleweeks.it