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LA SPEZIA | CAMeC  | Fino al 26 febbraio 2023

di ALICE BARONTINI

Audace, delicata, elegante, visionaria. Giosetta Fioroni è una delle figure artistiche contemporanee che più affascinano per la complessità della ricerca e lo scavo intimo dei lavori, i quali – pur partendo da un dichiarato impianto biografico – si fanno portavoce dei sentimenti collettivi di un’intera epoca, in bilico tra ‘900 e nuovo millennio.

Nata a Roma una vigilia di Natale di novant’anni fa, nel 1932, Fioroni oggi è considerata una tra i grandi protagonisti della cultura italiana del Dopoguerra.
Padre scultore, madre pittrice e marionettista, è cresciuta e maturata nel fermento culturale di Roma e Parigi negli Anni ‘60, conquistando un ruolo chiave in un ambiente allora assolutamente maschile e riuscendo ad emergere (non senza fatica) come unica protagonista femminile della Scuola di Piazza del Popolo, insieme a Franco Angeli, Tano Festa, Mario Schifano, Cesare Tacchi, Umberto Bignardi, Mario Ceroli, Jannis Kounellis e Mimmo Rotella.

Dettaglio della mostra di Giosetta Fioroni, CAMeC La Spezia. Ph. Enrico Amici

Veduta ddella mostra di Giosetta Fioroni, CAMeC La Spezia. Ph. Enrico Amici

Un percorso artistico, il suo, che ha ancora oggi come tema sotterraneo il leitmotiv dell’infanzia e della narrazione. Un racconto intimo, sempre attento alla realtà contemporanea ma che ama dialogare soprattutto col mondo articolato e visionario dell’immaginario e delle emozioni, abilmente intrappolate sulla tela o plasmate nella materia attraverso una stratificazione intensa di tecniche e materiali.

La mostra Il piccolo grande cuore di Giosetta che, fino al 26 febbraio 2023, è allestita al CAMeC della Spezia, si apre come una di quelle fiabe che si narrano ai piccoli la sera, prima di andare a dormire.

“C’era una volta una bambina con sguardo intenso, che la sua mamma chiamò Giosetta ispirandosi a un’attrice francese: Josette Day che interpretava un bellissimo film di Jean Cocteau, LA BELLA E LA BESTIA…”.

Curata da Eleonora Acerbi e Cinzia Compalati, promossa dal Comune della Spezia e prodotta dal CAMeC in collaborazione con la galleria MARCOROSSI artecontemporanea e la Fondazione Goffredo Parise e Giosetta Fioroni, la personale si snoda come un racconto lungo le sale del primo piano del museo.
Un percorso breve ma intenso, capace di scandire, attraverso quaranta opere suddivise in quattro sale, le fasi emblematiche di sessant’anni di lavoro, fino al presente.

Ad accogliere subito lo spettatore è la raffinatezza che contraddistingue il ciclo degli Argenti, nati negli Anni ‘60, nel periodo della frequentazione del Caffè Rosati a Roma. Sono una serie di dipinti realizzati proiettando immagini fotografiche sul supporto della tela, contraddistinti dell’impiego industriale dello smalto color alluminio, usato per dipingere i contorni delle figure, attraverso pennellate suadenti.

Dal grande Nudo di Rossana del ’65 a Meccanismi Amorosi del ’69, dall’ironico Mi si è sfilata una scarpa dello stesso anno sino alla Venere del ’68, protagoniste sono quasi sempre le donne, raffigurate con tagli intimi e quasi cinematografici.
Ritratti per ritrarsi, verrebbe da dire; istantanee dipinte che, nel loro insieme, mettono in scena un caleidoscopio di femminilità, declinata in tutte le sue più variegate e articolate sfaccettature.

Veduta della mostra di Giosetta Fioroni, CAMeC La Spezia. Ph. Enrico Amici

Veduta della mostra di Giosetta Fioroni, CAMeC La Spezia. Ph. Enrico Amici

Nella stanza successiva le tonalità argentate e bianche delle opere precedenti lasciano la scena a uno sperimentalismo materico costruito con tecniche miste, collage, supporti, scritture, sovrapposizioni e colori, quasi sempre primari.
Una sorta di inquietudine linguistica si manifesta più audacemente nella terza sala, con cromatismi pieni e decisi che invadono la tela, tingendola con campiture e pennellate gestuali. Oro, blu, nero e argento lasciano spazio a una componente astratta e introspettiva sempre più forte, come nel dipinto Il colle dei sette venti, del 1997.

ala dedicata alle ceramiche all'interno della mostra di Giosetta Fioroni, CAMeC La Spezia. Ph. Enrico Amici.

Sala dedicata alle ceramiche all’interno della mostra di Giosetta Fioroni, CAMeC La Spezia. Ph. Enrico Amici

Particolarmente suggestiva è l’ultima sala, quella dedicata ad opere più recenti, dove trovano posto le ceramiche tridimensionali realizzate a partire dagli Anni ’90 nella storica Bottega Gatti di Faenza, da cui sono passati  grandi maestri come Alberto Burri, Arman, Paul Delvaux e Sebastian Matta. Qui va in scena la sintesi linguistica del percorso più attuale di Fioroni: una fusione emotiva tra scultura e pittura, teatro e narrazione. Due opere della serie Vestiti, associati a Jane Austen e ad altre protagoniste dei romanzi dell’800, assumono la forma di abiti scultorei “iperpittorici”. Dedicate a racconti di fate e reami lontani sono, invece, le maioliche smaltate e appese, tra cui La grande casa e la piccola capanna (2006). Coinvolgono direttamente l’osservatore le creazioni con specchi come La casa del sogno (2012), in cui lo spettatore deve riflettersi, aggiungendo un po’ della sua storia all’interno dell’opera.

E parla proprio di introspezione e cambiamento Senex, il suggestivo ritratto che Marco Delogu ha scattato nel 2002 a Giosetta Fioroni, in cui l’artista indaga su se stessa al di là dello scorrere del tempo, guardando il mondo con quello stesso “sguardo intenso” di quando era una bambina.

 

ala dedicata alle ceramiche all'interno della mostra di Giosetta Fioroni, CAMeC La Spezia. Ph. Enrico Amici.

Veduta della mostra di Giosetta Fioroni, CAMeC La Spezia. Ph. Enrico Amici


Il piccolo grande cuore di Giosetta
a cura di Cinzia Compalati ed Eleonora Acerbi

Fino al 26 febbraio 2023

CAMeC – Centro Arte Moderna e Contemporanea della Spezia
Piazza Cesare Battisti 1, La Spezia

Orari: da martedì a domenica dalle 11.00 alle 18.00, chiuso il lunedì.

Info: +39 0187 727530
camec@comune.sp.it
http://camec.museilaspezia.it

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