MILANO | Banca Sistema | Fino al 31 dicembre 2017
di MATTEO GALBIATI
La nuova mostra, in collaborazione con l’Arteam Cup, di Banca Sistema Arte, progetto con cui Banca Sistema ha vinto il Corporate Art Awards 2016 e che è dedicato ai nuovi talenti emergenti dell’arte italiana, vede protagonista della personale Attrazioni la giovanissima Adua Martina Rosarno (1990), vincitrice della Categoria Under 30 del premio indetto dall’omonima associazione consistente proprio nell’occasione espositiva presso l’istituto bancario con sede in corso Monforte a Milano.
Come nella mission, che si prefigge tanto la banca quanto l’associazione culturale, la presenza di Rosarno in questa grande esposizione a lei interamente dedicata sottolinea la comune attenzione di fare ricerca ponendo all’ammirazione di un pubblico ampio e variegato gli orientamenti, le linee di ricerca, i pensieri di quei promettenti artisti che ci si augura esprimano, con il proprio talento, il domani della nostra arte: il meritato successo nell’edizione dello scorso anno di Arteam le ha permesso, quindi, di consegnare negli spazi della banca la fase recentissima del suo lavoro che, dopo essersi offerto con opere di piccolo formato, qui lo ritroviamo anche nella piacevole scoperta della grande dimensione.
Sembra un particolare di poco conto il tema della dimensione, ma, per le caratteristiche stesse del suo linguaggio, la superficie grande sarebbe potuta diventare un’ostacolo al mantenimento di quella delicata poesia espressiva che contraddistingue il gesto artistico di Adua Martina Rosarno e, invece, con ammirato fascino, anche nel formato maggiore le sue opere conservano tutto l’afflato di quei percorsi spaziali, di quelle mappe spazio-temporali – se non del tutto mentali – che si aprono sulla superficie dipinta. Un dipingere che per lei non consta solamente di un gesto pittorico le cui campiture geometriche intrecciano forme cromatiche tese tra l’apparizione e la sparizione in una reciproca contaminazione di sfumature, ma presenta anche un segno definito dal gesto del ricamo. La delicata presenza di un filo si delinea nello spazio pittorico quasi fosse un itinerario preconizzato e ora divenuto traccia tangibile di un cammino del tutto onirico e mentale.
Rosarno ci guida con la sua pittura nell’esplorazione di quei luoghi interiori che altrimenti resterebbero un orizzonte irraggiungibile e, pur dandocene un’indicazione precisa, non ce li svela però mai interamente, non dichiara mai la certezza della loro definizione ultima: l’esperienza sensibile e interiore di ciascuno sono la possibilità altra che questi campi aperti devono incontrare per ultimarsi nell’individualità singola di chi li osserva.
Nei luoghi di lavoro di Banca Sistema l’artista ha scelto di portare una serie recente di oltre 30 opere che, espressamente realizzate per l’occasione e anche di grande formato, dimostrano come il suo fare sia maturo e coerente, risoluto nelle proprie fondamenta espressive e nella visione generale che sottende il suo pronunciamento: se gli insegnamenti del suo maestro Remo Salvadori l’hanno indirizzata a delineare una sensibilità specifica per il colore, lei ha saputo affinarne la dote e l’eleganza gentile per rendere esperienza emozionale la lettura delle sue opere con un accento di particolare sensibilità e bellezza.
Nella concretezza del colore, nell’incontro con le carte lavorate, con la presenza del ricamo, la generica lettura astratta da lei attuata si trasforma in un luogo reale in cui rifugiarsi, diventa un significativo status di abbandono ad un’imprescindibile ritrovarsi in un altrove denso di mistero eppure pregno di memoria, di conoscenza e di vissuto: ogni opera è, al contempo, esperienza e ricordo, dove l’immaginario pittorico catalizza e indirizza le mosse istintive e irrefrenabili dell’emotività.
Come agenti medianici i suoi raffinatissimi – lo ribadiamo ancora, perché la sua solida maturità stilistica non tradisce certo la giovane età anagrafica – cromatismi diventano un fenomeno che dà ritmo ad una meditata poetica introspettiva spinta oltre la limitante dimensione del quadro; la bidimensionalità si emancipa in un attraversamento dello spirito, rifugge dall’essere mero parametro fisico e dichiara l’ampiezza dell’orizzonte dello sguardo di questa giovane artista. Un orizzonte che ci lascia assaporare sia la sua energica risoluzione nel definire al nostro sguardo altre sorgenti di bellezza, sia l’eleganza di un gesto la cui nobile grazia ha il sapore di un tempo sconosciuto.
Adua Martina Rosarno. Attrazioni
vincitrice premio Arteam Cup 2016 Categoria Under 30
catalogo bilingue italiano-inglese Vanillaedizioni con nota introduttiva di Anna Lisa Ghirardi
28 settembre – 31 dicembre 2017
Banca Sistema
Corso Monforte 20, Milano
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