VITULANO (BN) | Casa Turese arte contemporanea | 30 novembre 2014 – 28 febbraio 2015
Intervista a CARLO ALBERTO RASTELLI di Marcella Ferro
Carlo Alberto Rastelli (1986), giovane artista emiliano, è protagonista di Piccole tregende tra amici, una personale inaugurata lo scorso novembre che presenta negli spazi di Casa Turese Arte Contemporanea a Vitulano (BN) opere a olio e acrilico, su tela e su carta . La mostra, curata da Arianna Baldoni, riflette con uno sguardo inedito su due temi ricorrenti nella sua poetica quali la ritrattistica e il paesaggio. Abbiamo incontrato Rastelli per farci raccontare con un rapido scambio di battute il suo lavoro e il suo percorso…
Spiccano sulle pareti di Casa Turese opere di piccole e medie dimensioni che raffigurano volti e paesaggi visionari. Come screensaver ci avvertono di un momento di stasi, uno standby delle attività, forse della nostra stessa storia. Piccoli oblò dai colori pastello che stridono e rendono ancora più inquietanti i visi deformi e le atmosfere acide di queste cartoline surreali. A vedere le tue opere potrebbe sembrare create con stesure ad aerografo, ma poi scopri che si tratta di pittura ad olio su tela. Qual è il tuo approccio pratico e tecnico?
Tutti i miei lavori partono di solito da immagini fotografiche che scatto io stesso: i volti sono di amici che si prestano a farmi da modelli, che scelgo secondo fisionomie ed espressività e che tornano ciclicamente nei dipinti, quasi a diventare protagonisti di una sorta di narrazione pittorica priva di trama; i paesaggi sono la somma di differenti immagini che ricopio, assemblo e rielaboro sulla tela, a costruire un luogo che è fantastico forse non tanto per i soggetti in sé, ma per la loro somma e nella loro traduzione pittorica. Realizzo sempre bozzetti preliminari, soprattutto per i ritratti, che mi permettono di studiare pose ed espressioni da riportare su tela. I formati piccoli hanno una doppia motivazione, a seconda dei soggetti: i paesaggi trovano in tale formato la loro espressione più efficace, poiché diventano cartoline anonime provenienti da mondi fantascientifici e post apocalittici, tuttavia mantenendo, della cartolina stessa, l’aspetto gradevole, invitante, contemplativo; una piccola finestra su un luogo remoto nello spazio e nel tempo; l’idea di realizzare ritratti su piccolo formato (specialmente gli ultimi, realizzati su tavola) parte dall’impressione suscitatami da un piccolo monastero ortodosso, interamente tappezzato di minuscole icone sacre, che traevano la loro potenza espressiva sia nella loro forza d’insieme, a formare un caleidoscopio di volti umani, sia singolarmente, nel contrasto tra l’incarnato della pelle e i fondi astratti in foglia d’oro.
Sembra che il tuo alfabeto iconografico attinga dalla street art e dall’illustrazione…
Sicuramente il mio lavoro pittorico è debitore di una passione per il fumetto, che ha caratterizzato i primi anni della mia formazione, e che ho tentato in parte di tradurre sulla tela; rispetto a questa, l’influenza della street art è restata certamente passiva e sotto traccia, ma dovuta in gran parte agli amici che, ai tempi del liceo artistico a Parma, si dilettavano con muri e bombolette; più che dalle scritte, sono sempre stato attratto dai cosiddetti puppets, figure antropomorfe e deformi che capeggiano sullo sfondo dei graffiti.
Le figure alla Schiele e l’iperdecorativismo alla Klimt si mostrano come “sagome caricaturali e figure catatoniche”, mutuando le parole alla curatrice della mostra Arianna Badoni. Mi chiedevo se questa deformazione dell’immagine avesse una pre produzione digitale. Qual è il tuo rapporto con la grafica e con i new media?
L’unica pre-produzione digitale che applico ai soggetti fotografici non riguarda tanto la deformazione degli stessi, quanto l’alterazione di luci e colori. La grafica digitale occupa un ruolo abbastanza marginale nella realizzazione delle mie opere, ma per quanto riguarda i new media, mi piacerebbe provare a lavorare su video, e trovare il modo di confluire in tale medium sia il mio linguaggio pittorico sia i soggetti che ne costituiscono l’iconografia.
Carlo Alberto Rastelli. Piccole tregende tra amici
a cura di Arianna Baldoni
30 novembre 2014 – 28 febbraio 2015
inaugurazione 29 novembre 2014 ore 18.30
Casa Turese arte contemporanea
Via Fuschi di Sopra 64-87-89, Vitulano (BN)
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