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PIACENZA | PICCOLO MUSEO DELLA POESIA CHIESA DI SAN CRISTOFORO | 23 APRILE – 24 SETTEMBRE 2022

A Piacenza, all’interno di una chiesa barocca affrescata da Ferdinando Galli Bibiena, ha sede il Piccolo Museo della Poesia Chiesa di San Cristoforo, una realtà culturale unica al mondo che consente di toccare con mano la Poesia, collante di tutte le arti.

Omar Galliani, Botanica della fede, 2022, pastello più tempera su tavola, cm 240×140. Ph. Carlo Vannini

Il Piccolo Museo della Poesia Chiesa di San Cristoforo, in sinergia con la nascente “LABiennale POESIA e oltre”, di cui il Museo è tra i soci fondatori, presenta dal 23 aprile al 24 settembre 2022 la mostra Ab umbra lumen. Galliani incontra Bibiena: un dialogo affascinante, e per certi versi abissale, tra un grande maestro contemporaneo, Omar Galliani, e il maestro del quadraturismo barocco, Ferdinando Galli Bibiena, artefice dell’affresco della cupola.

Curato da Massimo Silvotti (ideatore e direttore generale del Museo), il progetto si configura come una sorta di bi-personale sui generis, in cui tutto si rovescia e moltiplica per il tramite di una grande pedana rifrangente che raddoppia i quadri e gli affreschi. Il percorso espositivo comprende una quindicina di opere di Omar Galliani, distribuite all’interno della Chiesa e negli attigui locali dell’Oratorio di San Cristoforo, sede della Biblioteca di Poesia contemporanea. Se nella Chiesa è presentata una selezione di grandi disegni su tavola, tra cui i tre inediti Botanica della fede (2022), Litania del cuore (2022) e Oltre la croce (2022), nella Biblioteca sono esposte alcune opere storiche su tavola e su carta che illustrano il percorso dell’artista.

Veduta della mostra Ab umbra lumen – Galliani incontra Bibiena, Piccolo Museo della Poesia Chiesa di San Cristoforo, Piacenza, 2022. Ph. Carlo Vannini

«Ombra che rischiara, luce che adombra. Siamo – scrive il curatore Massimo Silvotti – nell’Oratorio di San Cristoforo e già questa Cupola del Bibiena dove l’altezza è profondità, ci disorienta. Tutto è precipiziale, eppure saldo, possente, marmoreo. E la sontuosità del Barocco che pure ci cinge di allori, appare fuori casa, spaesata. La chiesa è un teatro, la preghiera, l’acuto di una soprano. È qui che s’innesta Galliani, anch’egli a suo modo Barocco, per sottrazione. Egli ci conduce lo sguardo verso dettagli vibranti, dove parrebbe che tutto abbia inizio. Il buio si riaccende e i neri o i grigi, svestendosi della loro opacità ci invitano a un sussulto di vita. Si avverte in lontananza un sussurro, somiglia a un richiamo, una eco. La solennità del silenzio».

«Galliani – spiega Elena Pontiggia – è uno dei pochi artisti contemporanei che hanno rivalutato e praticato quella che le epoche classiche consideravano l’arte più importante, anzi l’essenza stessa dell’arte. In un mondo dove tutto è virtuale, il disegno è ancora l’arte della mano, del polso, dell’homo faber. Il disegno, con le sue ombre e i suoi contrappunti, le sue gradazioni e le sue sfumature, le sue tonalità espressive mai urlate e mai sgargianti, è una delle tecniche artistiche più capaci di parlare attraverso accenni e allusioni, cioè di rivelare. Proprio questa tecnica lenta, millimetrica, paziente, reticente, retrattile, introversa, sottocutanea, è capace di dire quello che a rigore non è possibile dire. […] La pittura di Galliani è metafisica non perché dipinge manichini e piazze straniate, come de Chirico, ma perché disegna tutto alla luce, anzi nell’oscurità, di un infinito mistero».

Omar Galliani, Litania del cuore, 2022, pastello più tempera su tavola, cm 240×140. Ph. Carlo Vannini

«Nella sua arte – conclude Giovanni Gazzaneo – Omar Galliani aspira a un disegno infinito, ma prima che senza confine è senza tempo. Non si consuma nell’ossessione del presente. Non si specchia nel nobile passato. L’arte di Galliani è aperta all’irrompere dell’Oltre, è ricerca struggente di bellezza. Una bellezza che non ti aspetti e che ti sorprende. Prima non c’era. O forse si annunciava come sogno. Di più: come speranza. Eccola che si fa volto, cuore, paesaggio, fiore, stelle, corona di spine…».

In occasione della mostra, è possibile visionare anche la collezione del Piccolo Museo della Poesia Chiesa di San Cristoforo, costituita da poesie inedite, lettere autografe, libri di poesia di assoluta rarità, riviste letterarie introvabili, installazioni, quadri, sculture, opere di poesia visiva, lineare, concreta. All’interno dell’Oratorio di San Cristoforo è, inoltre, contenuta una fornitissima biblioteca di poesia contemporanea (ma non solo), italiana e internazionale.

Il catalogo della mostra (edito da puntoacapo Editrice), curato anch’esso da Massimo Silvotti, si avvale dei contributi critici di Elena Pontiggia e Giovanni Gazzaneo, delle fotografie di Carlo Vannini, delle poesie e prose poetiche di Edoardo Callegari, Roberto Chiapparoli, Sabrina De Canio (condirettrice generale del Museo), Domenico Ferrari Cesena (presidente del Museo), Barbara Rabita, Antje Stehn, Omar Galliani e infine di una breve monografia sulla Chiesa di San Cristoforo, stilata da Simona Minarelli.

Veduta della mostra Ab umbra lumen – Galliani incontra Bibiena, Piccolo Museo della Poesia Chiesa di San Cristoforo, Piacenza, 2022

Ab umbra lumen. Galliani incontra Bibiena
A cura di Massimo Silvotti
Contributi critici di Elena Pontiggia e Giovanni Gazzaneo

23 aprile – 24 settembre 2022

Piccolo Museo della Poesia Chiesa di San Cristoforo
Angolo via Genocchi – via Gregorio X, 29121 Piacenza

Inaugurazione: sabato 23 aprile, ore 17.30
Orari: dal 23 aprile al 30 luglio 2022 e dal 3 al 24 settembre 2022 da giovedì a domenica ore 11.00-19.00; chiuso nel mese di agosto

Ingresso intero Euro 7, ridotto Euro 5 (under 18 e over 65)

Main sponsor: Banca di Piacenza, Fondazione di Piacenza e Vigevano
Sponsor: Confindustria Piacenza
Partner: Diocesi di Piacenza e Bobbio, Fondazione Crocevia, Fondazione Donatella Ronconi – Enrica Prati, Piacenza musei in rete, Quotidiano Libertà, LABiennale POESIA e oltre.

Info: +39 347 0359629
direzionemuseopoesia@virgilio.it 
www.museopoesia.it 

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