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DOMODOSSOLA (VB) | Casa De Rodis – Collezione Poscio | Fino al 27 ottobre 2018

di MATTEO GALBIATI

Non è una semplice coincidenza di omonimia, il cognome è lo stesso e il grado di parentela è quello di padre e figlio: questo, infatti, è il legame che unisce il più noto Igor Strawinsky (1882-1971) a Théodore Strawinsky (1907-1989) di cui, la Collezione Poscio, nella cornice stupenda di Casa De Rodis a Domodossola, propone una grande mostra antologica.

Théodore Strawinsky, Paesaggio, Le Biot, 1957-1958, olio su tela, 58.5×73 cm, Fondazione T. Strawinsky

Se il padre è stato uno dei grandi della musica, il figlio, fin da piccolo, maturò una vena artistica che, nella pittura, ebbe il suo fondamento e nutrimento primario: una scelta e una vocazione quella di Théodore che ebbe la fortuna di poter coltivare proprio all’ombra dell’illustre genitore, la cui professione costrinse, infatti, la famiglia a frequenti viaggi e spostamenti in un’Europa che, nei primi decenni del Novecento, visse la fertile stagione delle Avanguardie. Luoghi e ambienti diversi, dopo la partenza dalla Russia, misero il giovane Théodore a contatto con i contesti culturali di maggior rilievo e con le personalità creative di più forte innovazione del suo tempo: da Picasso a Derain, da Braque a Lhote il suo sguardo si alimentava costantemente di ogni spinta, di ogni suggestione, di tutto quanto avveniva attorno a lui. Se il clima fecondo di quella stagione irripetibile diede, da una parte, un importante impulso generativo alla ricerca pittorica del giovane Strawinsky, dall’altra non lo distolse mai dal suo legame con la figurazione tanto che, in tempi in cui l’astrazione pareva sconfiggere i vecchi modelli espressivi, lui affermava e ribadiva continuamente la propria propensione irrinunciabile alla figura.

Théodore Strawinsky. La trasfigurazione poetica, veduta della mostra, Casa De Rodis – Collezione Poscio, Domodossola (VB)

Ecco allora che la mostra di Domodossola, a oltre mezzo secolo dall’ultima personale italiana (fu la storica galleria Il Milione di Milano a presentarla) a lui dedicata, ci ripropone un affascinante viaggio nell’espressività ricca di Strawinsky regalandoci un’immersione totale nelle differenti stagioni della sua lunga carriera artistica. Grazie anche alla struttura su più livelli della medievale Casa De Rodis (restituita al pubblico dopo un attento e rispettoso restauro che, senza stravolgerne l’anima e la storia, l’ha resa sede espositiva idonea ad accogliere il pubblico), l’ampia raccolta di dipinti e di disegni dell’artista, riuniti in questa occasione con il determinante contributo della Fondation Théodore Strawinsky, della Collezione Poscio e di diversi prestatori privati, si suddivide riassumendo i “generi” da lui prediletti. Il paesaggio, la natura morta, il ritratto e il nudo ci testimoniano il linguaggio  e i termini di una pittura spessa, definita e precisa, dove il colore ha corpo e, con la luce, fissa e determina l’esattezza corporea delle presenze che descrive: il suo occhio vede, assimila, osserva e poi trasferisce sulla tela reinterpretando con il pensiero la verità e la realtà delle cose. In questo senso, lo stesso Strawinsky afferma di non voler seguire le tracce della natura, ma di affidare la sua narrazione per immagini dipinte alla memoria, capace di elaborare poeticamente una verità ulteriore.

Théodore Strawinsky, Portrait de Mademoiselle Denise Guerzoni (Portrait de Denise Strawinsky), 1935, olio su tela, 81×65 cm, Fondazione T. Strawinsky

La forza, a volte intensa e urgente, in altre drammatica e poetica, delle sue composizioni si manifesta con una capacità di gestire la pittura in modo personalissimo e originale e, integrando gli insegnamenti del proprio tempo, di trasfigurla sempre in qualcosa di autonomo e altro rispetto al soggetto che racconta, denunciandone una nuova e inattesa bellezza.
In una sezione della mostra, inoltre, si rende omaggio anche al territorio dell’Ossola con una raccolta di disegni preparatori che Strawinsky realizzò per il Santuario di Getsemani a Casale Corte Cerro: qui, dopo oltre due anni spesi immerso in una lunga analisi, in una meditazione approfondita e in uno studio preparatorio attento, come si evince proprio da questi lavori, in meno di sei mesi portò a compimento il grandioso ciclo di affreschi per l’esterno della chiesa.

Théodore Strawinsky. La trasfigurazione poetica
a cura di Carole Haensler Huguet
in collaborazione con Fondazione Theodore Strawinsky
catalogo Sagep Editori con i testi critici di Carole Haensler Huguet, curatrice della mostra; Philippe Lüsher, storico dell’arte; Sylvie Visinand, conservatrice della Fondazione Théodore Strawinsky

27 maggio – 27 ottobre 2018

Casa De Rodis – Collezione Poscio
piazza Mercato 8, Domodossola (VB)

Orari: sabato e domenica 10.00-13.00 e 14.30-19.00; altri orari su prenotazione
Ingresso € 5.00 valido per ingressi illimitati presentando il biglietto nominativo con carta di identità; gratuito bambini e studenti con tesserino; visite guidate per scolaresche durante la settimana su prenotazione

Info e prenotazioni:
+39 347 7140135
info@collezioneposcio.it
www.collezioneposcio.it

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