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MENDRISIO (SVIZZERA) | Museo d’Arte di Mendrisio | 28 ottobre 2018 – 27 gennaio 2019

di MATTEO GALBIATI

La ricca mostra allestita dal Museo d’Arte di Mendrisio dedicata all’opera di Max Beckmann (1884-1950) costituisce, per chi ama e apprezza l’opera dell’artista come chi scrive, un’occasione preziosa per ammirare un nucleo ricco di capolavori che, comprendendo dipinti, sculture, acquerelli, disegni e grafiche, consentono di leggerne tutte le tensioni e le evidenze artistiche coerentemente sviluppate con diversi media differenti.
L’artista tedesco, che, al pari di altri, ha vissuto emblematicamente il proprio tempo, diviso tra grandi successi, oblio ed esilio e nuove rinascite, merita una considerazione particolare rispetto ad un linguaggio la cui visione artistica è stata indicativa di un’epoca, di cui ha colto l’essenza e l’anima profonda e di cui ha saputo essere specchio peculiare.

Max Beckmann, Autoritratto su sfondo verde con camicia verde (Selbstbildnis auf Grün mit grünem Hemd), 1938-39, olio su tela, 65.5×50 cm, Museum der Bildenden Künste Leipzig. Nachlass Mathilde Q. Beckmann © 2018, ProLitteris, Zurich

Tagliente, severo, inquietante, oscuro, ma capace anche di slanci di sensualità e sensibilità come pure di delicatezze inattese, il lavoro di Beckmann non ha ancora goduto appieno (soprattutto nei paesi mediterranei) di quel favore e riscontro che la fama di altri maestri della suo tempo, al contrario riscuotono. L’opera di questo artista, presente nei maggiori musei internazionali, resta ancora lontana dal “favore della massa”, nonostante l’immediatezza della sua lettura e la variegata tipologia di soggetti indagati sempre capaci di suggestionare, con un’empatia spontanea e diretta, sguardi assai diversi: nell’antologica presso il museo ticinese, grazie al prezioso lavoro curatoriale, critico e scientifico di uno dei suoi massimi studiosi come Siegfried Gohr, si contribuisce al favore di questa conoscenza indagando temi e visioni che, siano essi motivo di ulteriore approfondimento o di una nuova scoperta, non mancano certo di deludere lo sguardo del pubblico.

Max Beckmann, Dietro le quinte (Hinter den Kulissen), Portfolio: Jahrmarkt, 3/10, 1921, puntasecca, 20.8×30.5 cm, Buchheim Museum der Phantasie, Bernried am Starnberger See © 2018, ProLitteris, Zurich

Ricca di grandi prestiti, con moltissime opere di pregevole qualità e di non facile visione, la mostra definisce l’itinerario e il percorso esistenziale della sua arte in una sequenzialità cronologica e tematica in cui, sala dopo sala, si stabiliscono il profilo, la sensibilità essenziale e schietta di un artista che ha saputo muovere le sue visioni ben oltre l’ambito Espressionista o della Nuova Oggettività tedesca entro cui solitamente se ne argina il dettato pittorico, grafico e scultoreo.
Cura del colore, definizione del segno e della linea, il peso del simbolo, il valore della pittoricità, l’essenzialità senza esitazioni e diretta sono le impronte caratteristiche della sua produzione di cui qui si determina un nuovo statuto di valore e importanza. Se dentro la sua epoca, nella Germania del primo Novecento, ha certamente individuato, con critica anche spietatamente severa, le debolezze e le fragilità, le rigidità, le contraddizioni e le incoerenze della società, il percorso espositivo ci concede anche di ammirare gli aspetti meno noti della personalità di Beckmann il quale ci ha regalato – amante del Sud Europa – paesaggi e vedute di segno opposto, la cui intensità dichiara un calore e una vibrazione lirica di imprevedibile tensione poetica.

Max Beckmann, L’incantatrice di serpenti (Schlangenbeschwörerin), 1950, bronzo, 13.5x13x37.4 cm, Collezione privata, Germania © 2018, ProLitteris, Zurich

Nel percorrere le sale del museo si ha modo poi di verificare come sia stato capace di rivolgersi ad un ampio spettro di soggetti diversi e, senza perdere mai la propria connotazione formale, di saperli interpretare e rinnovare lasciando sempre alla grafica, qui ampiamente rappresentata, un ruolo chiave e di assoluto rilievo nell’esprimere e nel raccogliere la dinamica fortemente espressiva del suo pensiero.

Max Beckmann. Dipinti, sculture, acquerelli, disegni e grafiche
a cura di Siegfried Gohr
con il contributo della famiglia Beckmann
organizzata da Museo d’Arte di Mendrisio
con il sostegno di Repubblica e Cantone Ticino, Fondo Swisslos; Banca Raiffeisen; Fondazione Winterhalter, Mendrisio;
media partner Rete Due

28 ottobre 2018 – 27 gennaio 2019

Museo d’Arte di Mendrisio
Piazzetta dei Serviti 1, Mendrisio (Svizzera) 

Orari: da martedì a venerdì 10.00-12.00 e 14.00-17.00; sabato, domenica e festivi 10.00-18.00; lunedì chiuso tranne festivi
Ingresso intero CHFr/€12.00; ridotto CHFr/€10.00

Info: +41 058 6883350
museo@mendrisio.ch
www.mendrisio.ch

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