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ROMA | Museo dell’Ara Pacis | Fino al 18 settembre 2016

Il Museo dell’Ara Pacis di Roma, presenta un’inedita monografica dedicata a Domon Ken (1909-1990) di cui, per la prima volta fuori dal Giappone, si raccolgono gli scatti di uno dei più importanti fotografi della storia della fotografia moderna giapponese.
Sono circa 150 fotografie, in bianco e nero e a colori che coprono un arco temporale che va dagli anni Venti e gli anni Settanta del secolo scorso, a testimoniare la qualità dell’opera di Ken, considerato un maestro del Realismo: dal fotogiornalismo alla fotografia di propaganda, fino a quella di ambito sociale, questa mostra ripercorre l’intera ricerca del fotografo nipponico.

Domon Ken, Sorelline orfane, Rumiechan e Sayurichan, dalla serie Chikuhō no kodomotachi 1959, 1959, 535×748, Ken Domon Museum of Photography

Domon Ken, Sorelline orfane, Rumiechan e Sayurichan, dalla
serie Chikuhō no kodomotachi 1959, 1959, 535×748, Ken Domon Museum of Photography

La fotografia realistica è la protagonista dell’esposizione romana che, seguendo diverse tematiche, riporta tutta l’esperienza di Ken fino ai vertici raggiunti nei due reportage di Hiroshima (1958) e dei Bambini di Chikuho, sulla misera e povera situazione nei villaggi di minatori del sud del Giappone, cicli che rispondono ad una chiamata e a un dovere umanitario.
Domon Ken, iniziatore della corrente realistica, segna una fase di svolta epocale nella storia della fotografia giapponese aprendo con la sua ricerca alla produzione fotografica contemporanea di cui resta prezioso custode e modello.
Domon stesso sosteneva:

“La dote fondamentale di un’opera di qualità sta nella connessione diretta tra la macchina fotografica e il soggetto. […] Sono immerso nella realtà sociale di oggi, ma allo stesso tempo vivo le tradizioni e la cultura classica di Nara e Kyoto; il duplice coinvolgimento ha come denominatore comune la ricerca del punto in cui le due realtà sono legate ai destini della gente, la rabbia, la tristezza, la gioia del popolo giapponese.”

La sua fotografia, quindi, può essere letta come autobiografica, con scelte che, prima che pubbliche e sociali, sono private, assecondano sempre criteri personali e sanno porre l’immagine ripresa nella condizione di farsi istante di dialogo diretto con il soggetto. Ken sa lasciar filtrare, attraverso l’obiettivo, la bellezza universale che gli sta davanti e che si orienta e sforza di mantenere le sue connotazioni fisiche per lui tanto importanti; quello che compie è, di fatto, il ritratto di ogni cosa.

Domon Ken, Hitsuji (Pecora), uno dei dodici guardiani (jūnishinshō) del Murōji, Nara, 1941‐43, 535×748, Ken Domon Museum of Photography

Domon Ken, Hitsuji (Pecora), uno dei dodici guardiani
(jūnishinshō) del Murōji, Nara, 1941‐43, 535×748, Ken Domon Museum of Photography

La ricerca del fotografo, a cui è dedicato il museo personale nella città natale di Sakata, si legge come poliedrica interprete di una fotografia che ha saputo contribuire ad aprire la cultura giapponese ad un rinnovamento culturale che ha portato il Giappone, dopo la sconfitta nella guerra, ad un rinnovamento e un’apertura al mondo.
La mostra s’inserisce in un vasto programma di eventi che rappresenteranno il mondo culturale e tecnologico del Giappone in Italia per tutto il 2016 con grandi mostre d’arte, performance teatrali, concerti, spettacoli di danza moderni e tradizionali, rassegne cinematografiche, eventi d’architettura e design, fumetto, letteratura e sport per le celebrazioni del 150° anniversario del primo Trattato di Amicizia e Commercio, firmato il 25 agosto 1866, tra Italia e Giappone, atto che diede inizio ai rapporti diplomatici tra i due Paesi.

Domon Ken. Il Maestro del realismo giapponese
a cura di Rossella Menegazzo, docente di Storia dell’Arte dell’Asia Orientale all’Università degli Studi di Milano e del Maestro Takeshi Fujimori, direttore artistico del Ken Domon Museum of Photography
promossa da Roma Capitale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
in occasione del 150°Anniversario delle relazioni tra Giappone e Italia
in collaborazione con il Ken Domon Museum of Photography di Sakata, Città di Sakata
con la partecipazione di Nikon
sponsor tecnico Fujifilm
con il supporto del Bunkacho, Agenzia per gli Affari Culturali del Giappone; Japan Foundation
organizzata da MondoMostre Skira con Zètema Progetto Cultura 

Fino al 18 settembre 2016

Museo dell’Ara Pacis
Lungotevere in Augusta, Roma 

Orari: tutti i giorni 9.30-19.30; la biglietteria chiude un’ora prima
Ingresso mostra + Museo dell’Ara Pacis intero €13.00; ridotto €11.00; gratuito per le categorie previste dalla tariffazione vigente 

Info: +39 06 0608, tutti i giorni ore 9.00-21.00
www.arapacis.it
www.museiincomuneroma.it

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