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VOLVERA (TO) | Fuocherello | 5 maggio – 1 agosto 2023

Intervista a MIRAL RIVALTA a cura della Redazione

Nel marzo 2022 a Volvera, a circa venti minuti da Torino, prende vita una nuova galleria dedicata all’arte contemporanea: Fuocherello. Situata all’interno del complesso della Fonderia artistica de Carli, la galleria  pur aprendosi ai diversi linguaggi del contemporaneo, mantiene un forte legame con la scultura che rappresenta il nucleo germinativo e centrale della programmazione espositiva. Con Miral Rivalta, direttrice artistica, ripercorriamo la nascita di Fuocherello e parliamo della mostra da poco inaugurata dal titolo Fiammiferai con protagonisti gli artisti Bekhbaatar Enkhtur, Giulia Poppi, Lorenzo Lunghi.

Veduta di Fuocherello

Quando nasce Fuocherello?
L’idea di Fuocherello si precisa attorno a novembre del 2021, quando Manlio Bonetto propone all’artista Bekhbaatar Enkhtur di realizzare delle fusioni di suoi lavori ed esporli in fonderia. Il Fuocherello che esiste ora nasce a marzo 2022. Io entro nella Fonderia de Carli appena laureata, e insieme a Manlio Bonetto, Piero de Carli, Andrea Tolardo (i tre proprietari), e Philippe Jacopin, un avvocato e imprenditore svizzero con cui avevamo già collaborato, decidiamo di intraprendere un percorso lavorativo insieme. Miscellanea di Emanuele Becheri è stata la prima mostra interamente organizzata con la reale consapevolezza delle nostre intenzioni, dei nostri obbiettivi e delle nostre speranze per lo spazio. Per me, dunque, ne rappresenta il vero consolidamento.

Il team di Fuocherello

Fuocherello è una galleria pensata specificamente per la scultura o non solo?
Lo spazio non è pensato solo per la scultura, infatti fino a qualche settimana fa c’era installata la mostra Non ci sono fantasmi di Arianna Zama e Lorena Bucur. Volendo sintetizzare la figura delle artiste, potremmo definirle una pittrice e una fotografa, anche se i loro lavori spesso assumono tratti scultorei. Fuocherello vuole essere uno spazio aperto a possibilità, a sperimentazione, anche se la scultura spero e voglio che rimanga nucleo centrale della programmazione. Credo sia insolito per una galleria al giorno d’oggi, e allo stesso tempo il modo migliore per non snaturare il rapporto che Fuocherello ha con lo spazio che l’ha generato e in cui tutt’ora risiede, la fonderia.

Qual’è la sinergia con la Fonderia artistica de Carli?
La fonderia è per molti versi “madre” di Fuocherello. Per questo credo che la sinergia con la fonderia dipenda soprattutto dalla pratica e dall’indole dagli artisti che espongono. Alcuni vengono influenzati e stimolati dalla possibilità di realizzare fusioni e di avere una squadra così competente a portata di mano per un aiuto. Altri cercano autonomia e distacco da ciò che c’è dall’altra parte della porta. Per quanto mi riguarda, avere la fonderia a sostegno fisico e logistico della galleria mi permette di offrire agli artisti ed usufruire io stessa, come direttrice artistica, di spazi grandissimi, materiale, aiuto tecnico e possibilità di confronto con specialisti-artigiani del territorio e del settore alla quale, come galleria nascente, non avremmo potuto avere sicuramente accesso.

Bekhbaatar Enkhtur, mostra personale Fuocherello, 2022

La fonderia potrebbe diventare, a sua volta, un luogo, uno spazio per mostre?
La fonderia è già stata spazio espositivo. Per la mostra Fuocherello, a cura di Gabriele Tosi, la stessa che ha dato il nome alla galleria, Bekhbaatar Enkhtur ha riempito lo spazio espositivo e quello della fonderia con i suoi lavori. È essenziale che la galleria abbia autonomia rispetto alla fonderia, detto questo, credo che sarebbe controproducente negare l’origine dello spazio. Infatti, anche quando inauguriamo mostre che non s’infiltrano nell’area produttiva, ci tengo a portare i visitatori a fare un giro “di là”, a spiegare cosa fanno e come fanno le fusioni, gli stampi, le rifiniture… Molti visitatori non sono mai stati dentro una fonderia e sono curiosi, e questa curiosità per me è un valore aggiunto. Non ci tiriamo indietro di fronte a domande o curiosità, le abbracciamo. Infatti, quando si svolgono le inaugurazioni, ad esempio i tavoli del rinfresco li posizioniamo dentro la fonderia e non a Fuocherello, in mezzo alle produzioni. Il momento di condivisione e di incontro, magari davanti ad un aperitivo o un bicchiere di vino, diventa un ponte tra lo spazio di realizzazione e lo spazio espositivo.

Veduta Fonderia de Carli

Gli artisti svolgeranno residenze presso di voi?
In programma per quest’estate c’è una residenza di quattro artisti. L’ho chiamata “staffetta” perché lavoreranno a scaglioni. D’estate la fonderia chiude e l’idea di lasciarli soli, con tutto quello spazio, e tutto quel materiale, chiedendogli di lasciare alla fine del loro periodo lì qualcosa nello spazio espositivo, che l’artista dopo troverà e con cui dovrà convivere, mi intrigava, e ho trovato loro quattro d’accordo. A settembre ci ritroveremo tutti e cinque, loro quattro e io, e decideremo cosa muovere, cosa togliere, e inaugureremo così. Sono molto entusiasta di vedere cosa tireranno fuori.

Quante mostre pensate di realizzare all’anno?
Pensiamo di realizzare circa cinque mostre l’anno in sede, e due o tre nelle succursali estere (Neuchâtel, East Hampton e Romainmôtier).

Fiammiferai, installation view. Foto Vanessa Wellington

Una riflessione sulla “Fiammiferai” che avete appena inaugurato…
La collettiva Fiammiferai di Bekhbaatar Enkhtur, Giulia Poppi e Lorenzo Lunghi, ora in mostra a Fuocherello, rimarrà aperta fino al 1 agosto e sarà visitabile su appuntamento. In mostra, Bekhbaatar Enkhtur ha realizzato un disegno site-specific sulla parete principale dello spazio espositivo. L’artista ha realizzato il disegno, Senza titolo, ricoprendo la totalità della parete in cera d’api e disegnandoci sopra una figura sdraiata in matita. Giulia Poppi ha posizionato nello spazio tre Caravelle, opere in resina colorate e semi trasparenti, che modella utilizzando intrugli di acidi. Appoggiate su piedini di piombo o appena in bilico. Lorenzo Lunghi ha due lavori, un trittico e un’opera autonoma, tutte e quattro opere del 2020 intitolate Microflame (SKY, Power, Trust). Le sue opere, attaccate alla corrente elettrica, emanano un ronzio e una piccolissima scintilla o fiammella blu visibile solo agli spettatori che, ignorando i propri istinti, si avvicinano pericolosamente al lavoro di Lunghi.
Il testo di sala è stato scritto da Gabriele Tosi, qui alcune sue parole: “Manipolando le convinzioni del reale e del presente attraverso una nuova narrazione delle sue strutture – siano esse materiche, tecnologiche o architettoniche – gli artisti stanno cercando nuove vie d’accesso al trascendente, alle profondità umane, al vitale e al fantastico. Il loro modo di lavorare, che definirei arte remota, è in sostanza un’operazione sulla percezione del presente che utilizza lo slancio dell’illusione per creare un contatto con ciò che sarebbe altrimenti distante e irraggiungibile. Sconfessando la corporeità di ciò che è tangibile e riscrivendone la funzione, gli artisti transitano la verità della materia reale a quella remota, ponendo la narrazione su piani mitologici, fantastici e leggendari eppure anche veri, rudimentali, ludici ed essenziali.”

Fiammiferai, installation view. Foto Vanessa Wellington

Fiammiferai
Bekhbaatar Enkhtur, Giulia Poppi e Lorenzo Lunghi

5 maggio – 1 agosto 2023

Fuocherello
Via 25 Aprile 37, Volvera (TO)

Orari: la galleria aperta tutti i giorni solo su appuntamento
+39 366 3969562 | contact@fuocherello.com

Info: https://fuocherello.com/ 

 

Miral Rivalta nasce a Bologna nel 1996. Cresce tra Italia, Francia, Israele e Stati Uniti ma torna in Italia per laurearsi con il massimo dei voti in Pittura e Scultura dall’Accademia di Belle Arti di Bologna. Dopo un periodo di tirocinio alla Worth Ryder Art Gallery di Berkeley inizia la collaborazione con Davide Ferri, che assiste per la sezione arte del festival internazionale delle arti dal vivo Ipercorpo, dal 2019 and oggi. Nel 2019 collabora con Pier Luigi Tazzi e Davide Rivalta nella realizzazione dei cataloghi Kronzeugen Gstaad e Bring mich zruch. Nel 2021 inizia a scrivere per gli artisti testi critici come Work Work Work, testo per la mostra personale di Francesco Bendini alla Rotonda Medievale, Città di Castello. Nel 2022 scrive Aperto di una crepa per la mostra personale di Emanuele Becheri Miscellanea, a Fuocherello, e nel 2023 in collaborazione con Vanessa Wellington scrive Non ci sono fantasmi, testo per la mostra bi-personale di Arianna Zama e Lorena Bucur a Fuocherello. Fuocherello è lo spazio per l’arte contemporanea che ha fondato insieme a Philippe Jacopin, Manlio Bonetto, Piero De Carli e Andrea Tolardo e che dirige da febbraio 2022. A luglio 2022 organizza e cura American Summer, personale di Davide Rivalta a East Hampton, New York. Nel 2023 collabora con Davide Ferri alle mostre Sogni di Gloria al Castello di Brescia e Quadri come Luoghi.

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