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MILANO | A arte Invernizzi | 3 dicembre 2015 – 17 febbraio 2016

di MATTEO GALBIATI 

Da sempre A arte Invernizzi ha proposto, sostenuto e diffuso, nei suoi impegni culturali, nella sua sede, ma anche in fiere e mostre in spazi pubblici in Italia e all’estero, la ricerca estetica di Dadamaino (Eduarda Maino, 1930-2003) che, nella galleria milanese ha, infatti, sempre trovato un punto di riferimento davvero esclusivo.

Dadamaino, (da sinistra a destra), Volume a moduli sfasati, 1961, plastica fustellata, 70x50 cm, Volume a moduli sfasati, 1960, plastica fustellata, 100x100 cm, Volume a moduli sfasati, 1960, plastica fustellata, 100x150x4.5 cm, veduta parziale dell’esposizione, A arte Invernizzi, Milano Courtesy A arte Invernizzi, Milano Foto Bruno Bani, Milano

In occasione di questa nuova mostra, una monografica che ha il fascino di una retrospettiva antologica di considerevole rilevanza data la testimonianza preziosa fornita dalle opere esposte, si ha modo di leggere la storia creativa dell’artista milanese analizzando e confrontando i maggiori cicli della sua produzione, scelti a partire dai Volumi iniziati nel 1958 fino ad arrivare a Sein und Zeit, espressione della fase finale della sua ricerca alla fine degli anni ’90.
Un viaggio ampio che aiuta a codificare due aspetti fondamentali del lavoro di Dadamaino: da una parte la sua contiguità storica con le coeve ricerche italiane più sperimentali – determinate la vicinanza di artisti come Fontana e Manzoni –  e, dall’altra, la sua individualità e singolarità specifica. Lei aveva una coscienza profonda dei mutamenti che si affacciavano nell’arte dagli anni Sessanta in poi e, da protagonista importante quale è stata, ha saputo coglierli e dare, alle stesse spinte rinnovatrici dei codici artistici, uno stimolo determinante senza essere mai emula o seconda a nessuno.

Dadamaino, L'inconscio razionale, 1975, carta intelata, 99.5x74 cm Courtesy A arte Invernizzi, Milano Foto Bruno Bani, Milano

La sua vicenda artistica – quand’anche sia stata per molto tempo posta ai margini dell’ufficialità riconosciuta dal mercato (sempre troppo tardivo nel recepire e celebrare il valore vero degli artisti e a reputarne il giusto riconoscimento) – resta un’eredità immensa nel configurare la storia, non solo artistica, ma anche culturale e filosofica del nostro paese in anni davvero rilevanti quali quelli della sua attività.
La mostra che si vede negli ambienti di A arte Invernizzi non sugella quindi solamente un rapporto consolidato tra la galleria e l’artista, ma dichiara – come sempre per le mostre proposte in questo spazio – un intento programmatico e di finalità storico-culturale: in questa precisa circostanza, la scelta attenta dei pezzi, come si diceva, accompagna lo sguardo del visitatore a seguire il tragitto di un profondo pensiero che nella concretezza dell’opera ha la sua naturale trasposizione e la più fulgida testimonianza.

Dadamaino, veduta parziale dell’esposizione, A arte Invernizzi, Milano Courtesy A arte Invernizzi, Milano Foto Bruno Bani, Milano

Dal superamento dell’oggettulità della tela, violata forata e svuotata nella sua fisicità, alle ricerche ottico-percettive, dal valore del colore all’individuazione di un segno non scritturale, la pittura in Dadamaino vive un radicale processo di trasformazione che la rende non solo elemento concreto di visualizzazioni di immagini “fisiche”, ma sposta anche il baricentro del suo senso sui contenuti irrazionali e cognitivi più radicali. Dadadmaino supera in misura acclarata l’analiticità razionalista per concedere al suo sguardo l’esplorazione di visioni maggiormente irrazionali, a ritrovarvi un’arte, da osservare certo, ma soprattutto da pensare.
Segno, spazio, manualità e meccanicità, materiali tradizionali o innovativi, sono gli ingredienti del fare di un’artista la cui sensibilità – riflesso per altro di un carattere fiero e spigoloso – era certamente fuori dall’ordinario e, nell’umanità del suo sentire, l’ha guidata a “filosofeggiare” con le immagini, regalandoci visioni che non si ammirano solo, ma si devono “pensare”.

Dadamaino
catalogo con saggio di Francesco Tedeschi 

3 dicembre 2015 – 17 febbraio 2016

A arte Invernizzi
via Domenico Scarlatti 12, Milano

Orari: da lunedì a venerdì 10.00-13.00 e 15.00-19.00; sabato su appuntamento

Info: + 39 02 29402855
info@aarteinvernizzi.it
www.aarteinvernizzi.it

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