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MILANO | Pirelli HangarBicocca | Fino al 16 settembre 2018

di MATTEO GALBIATI

Non poteva essere che il Pirelli HangarBicocca di Milano ad ospitare The Feeling of Thingsl’eccezionale mostra antologica dedicata a Matt Mullican (1951); l’ampiezza e la grandezza del suo ambiente (sempre) suggestivo, infatti, è il miglior luogo possibile dove accogliere questa esposizione che si propone come una sorprendente raccolta di oltre 40 anni di lavoro dell’artista americano.

Matt Mullican, “The Feeling of Things”, veduta della mostra, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2018. Courtesy dell’artista e Pirelli HangarBicocca, Milano. Foto: Agostino Osio

Mullican riesce nell’impresa in cui quasi nessun artista, che è intervenuto in questo luogo, è riuscito: occupare integralmente lo spazio fagocitandone le imponenti dimensioni. I suo lavori, disposti secondo una successione concatenata e fluida, paiono svilupparsi in un’unica e monumentale grande installazione percorribile da uno spettatore che rimane quasi sopraffatto dal suo particolarissimo linguaggio e dalla sua vivace espressione. Qui la sua storia viene letta fin dalle sue origini nel rutilante ambiente statunitense degli anni Sessanta dove, sotto gli insegnamenti di John Baldessari (1931), Mullican impronta le basi per il suo esclusivo codice comunicativo. L’artista, conosciuto per i suoi pittogrammi (i Signs) agisce riferendosi alla comunicazione e al linguaggio verbale e non: geometrie, simboli, colori, disegni, forme inventate si confondono e ibridano con quelle convenzionali della nostra quotidianità inducendo ad una cortocircuitazione di una stessa comunicazione che pare tanto scontata ed evidente.
L’istituzione milanese ricompone l’enciclopedico sapere dell’artista riassumendolo, nello spazio, in cinque aree tematiche definite da altrettanti colori: verde, blu, giallo, nero, rosso, sintesi delle sue riflessioni sull’universo della condizione esistenziale umana.

Matt Mullican, “The Feeling of Things”, veduta della mostra, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2018. Courtesy dell’artista, Museo Civio di Storia Naturale di Milano, Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci, Milano, e Pirelli HangarBicocca, Milano. Foto: Agostino Osio

Tra stendardi, fotografie, installazioni, disegni, sculture, video, performance, manifesti, in un insieme di tecniche e materiali diversissimi e ricchissimi, l’iconico sapere di Mullican ritrova il suo senso profondo facendo leva sul principio chiave di una cosmologia che proprio in cinque passaggi fondamentali racchiude il suo senso e le sue analisi: gli elementi fisici e materici (verde), la vita quotidiana (blu), le arti (giallo), il linguaggio e i segni (nero) e la comprensione soggettiva (rosso). Questa esplorazione intellettuale e filosofica è resa possibile, poi, anche grazie ad un altro elemento prioritario della sua azione che è costituito dall‘esplorazione dell’inconscio, un esercizio irrinunciabile cui Mullican attende con la pratica ipnotica la quale gli permette di essere un altro capace di produrre opere senza vincoli o costrizioni limitanti.

Matt Mullican,
Untitled (Pavillion), 2005, veduta dell’installazione, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2018. Courtesy dell’artista e Pirelli HangarBicocca, Milano. Ringier Collection, Svizzera. Foto: Agostino Osio

Cosmologia, universo e simbolo sono le chiavi di lettura per decifrare la complessa semplicità con cui l’artista scioglie le riserve che ci portano a riconciliare lo sguardo con un intellegibile ordine superiore che, qui, in ogni sua opera e nelle diverse stagioni del suo pensiero, si identifica con una coerenza e una forza senza eguali. Non è solo una questione di spazio o di quantità, il punto è la capacità che ha Mullican di metterci davanti all’archetipo della nostra conoscenza e coscienza di essere sapienti e pensanti. Dispersi e abbandonati in un enciclopedismo irraggiungibile e impossibile, forse anche incomprensibile nel suo vano tentativo di raccogliere tutto, osserviamo come sia possibile trascendere i limitanti confini dei particolarismi, delle identità e delle singolarità.
L’artista statunitense, qui rappresentato con migliaia di opere, impossibili da vedere ciascuna singolarmente e tutte nella loro specifica ampiezza, ci accompagna come fossimo dentro ad museo (quello del suo/nostro sapere), dove possiamo solo scegliere qualcosa, ama mai assorbiamo il tutto. Qui ci affida il compito vero: superare le differenza per concentrarci, in questo caos preordinato (che è la nostra vita stessa), sul vero tema focale, su quell’interrogazione assoluta che è la profondità della nostra esistenza. Guardando fuori e intorno ci fa sprofondare nel baratro del nostro Io più profondo.

Matt Mullican. The Feeling of Things
a cura di Roberta Tenconi

12 aprile – 16 settembre 2018

Pirelli HangarBicocca
Via Chiese 2, Milano

Orari: da giovedì a domenica 10.00-22.00
Ingresso gratuito 

Info: +39 02 66111573
info@hangarbicocca.org
www.hangarbicocca.org

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