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BRESCIA | Premio Nocivelli 2019 

di ALICE VANGELISTI

In due lunghi e bui tunnel sotterranei si vedeva il cielo. O meglio si aspirava a vederlo. Questo era il senso dell’operazione artistica ospitata da BunkerVik a Brescia lo scorso autunno (vedi) e messa in atto da Alessio Barchitta, vincitore assoluto del Premio Nocivelli 2019, attraverso la sua personale I can’t see beyond these fucking clouds, che trova come naturale prosecuzione il libro d’artista, il quale inaugura una nuova produzione dedicata interamente alla creazione di un volume in tiratura limitata ideata dal vincitore assoluto del premio.
Riprendendo la riflessione sul tema del cielo bresciano messa in atto all’interno dell’esposizione, nasce così una pubblicazione che racchiude sulla carta l’aspirazione a un rinnovato senso di libertà, dando una nuova interpretazione a questa tematica, la quale assume ulteriori livelli di significato anche e soprattutto in relazione agli sviluppi della recente pandemia.

Alessio Barchitta, I can’t see beyond these fucking clouds, 2020 Courtesy l’artista e Premio Nocivelli

Si tratta di un cielo che, pagina dopo pagina, fa desiderare di raggiungere un luogo altro, oltre le soffocanti pareti domestiche tra le quali ormai ci siamo fin troppo abituati a essere rinchiusi in un tempo sempre più dilatato e ripetuto. Così, sfogliando questo nuovo lavoro di Barchitta, si ha la percezione di fuggire per un momento dalla monotona e prevedibile realtà quotidiana attraverso una sequenza pressoché identica di frammenti di cielo, che, però, a uno sguardo più lento e attento – in forte contrasto quindi rispetto alla velocità fugace con cui si è abituati oggi a fruire le immagini – si mostrano nella loro piccola unicità, invitando l’osservatore a guardare ancora e acquisirne una maggiore consapevolezza. Infatti, riprendendo il meccanismo che attivava l’”armadio-creatore” all’interno della mostra, attraverso il quale prendeva forma autonomamente un lavoro magico e unico nel suo genere, anche in questo volume l’artista esplora idealmente le possibilità estetiche ed espressive dell’inchiostro che si imprime in maniera incostante e variabile sulle sterili immagini standardizzate del cielo bresciano, prese direttamente da Google Maps e animate dall’irriverente espressione in inglese che dava già il titolo alla mostra – I can’t see beyond these fucking clouds. Così, l’ammaliante ritmo della lenta apertura e della veloce chiusura dell’armadio che lasciava sopra i lunghi frammenti di cielo tracce di blu, ora labili e impercettibili, ora solide e ben visibili, si riscopre anche all’interno del volume, in cui la ripetizione di un gesto e di una pratica estetica diventa l’essenza stessa dell’intero progetto, dando vita all’alternarsi frenetico e instabile di immagini finali in continuo e impercettibile mutamento.

Alessio Barchitta, I can’t see beyond these fucking clouds, 2020 Courtesy l’artista e Premio Nocivelli

Cosa si cela, quindi, dietro le nubi bresciane, dietro quegli sguardi negati che durante la reclusione forzata dettata dalla pandemia sono diventati parte integrante della nostra quotidianità? Già in mostra questo era l’interrogativo-chiave, misterioso e irrisolto, che si prolunga anche all’interno del libro d’artista. Barchitta, infatti, anche in questa occasione, non ci dà una vera e propria risposta all’impossibilità di vedere attraverso le nuvole: così facendo innesca in chi sfoglia il suo volume ancora più domande e l’osservatore, come un bambino impaziente, continuerà a chiedersi che cosa nascondano veramente quelle nubi senza avere però un riscontro reale e concreto.
Quello che resta è, quindi, un’aspirazione verso un oltre e un’attenzione a guardare le piccole cose che ci circondano. E così come in un bunker si aspirava paradossalmente a vedere il cielo, cristallizzati tra le pagine di un libro ne rimangono dei piccoli frammenti che lo mostrano irrimediabilmente nascosto dietro quelle maledette nuvole, ritratto in lunghi e infiniti attimi sospesi in un tempo e in uno spazio indefiniti e irraggiungibili.

Titolo: I can’t see beyond these fucking clouds 

Artista: Alessio Barchitta

Testo: Daniele Astrologo Abadal

Anno: 2020

Pagine: 304

Produzione: Premio Nocivelli

Libro d’artista stampato in 100 copie firmate e numerate in ordine progressivo con all’interno un inserto dell’opera originale, anch’esso firmato e numerato

Info: www.alessiobarchitta.com
www.premionocivelli.it

 

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