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SAN GIMIGNANO (SI) | Galleria Continua | Fino al 31 marzo 2024

di FRANCESCA DE FILIPPI 

È visitabile fino al 31 marzo la mostra Empatía della giovane artista cubana Susana Pilar (L’Avana, Cuba, 1984). Lo scorso 20 gennaio Galleria Continua ha presentato, per la prima volta nei suoi spazi di San Gimignano, un excursus delle performance e delle opere che la Pilar ha realizzato tra il 2017 e il 2023.
Classe 1984, cubana di nascita ma con discendenze africane e cinesi, la Pilar è attiva nel panorama dell’arte contemporanea già dal 2008 (7° Biennale di Gwangju, Corea del Sud) ed è stata presente per la prima volta alla Biennale di Venezia nel 2015 nel Padiglione Cubano. Artista performativa e attenta alle pratiche partecipative, Susana ha sviluppato da subito il suo percorso artistico attingendo al vissuto personale e rispecchiandolo nella contemporaneità; discriminazioni di genere, di razza, pregiudizi culturali e barriere sociali sono al centro del suo lavoro, con una particolare attenzione agli esiti che le sue azioni performative possono (e devono) suscitare nel fruitore.

Empatía exhibition views Galleria Continua San Gimignano, 2024. Photo: Ela Bialkowska, OKNO Studio

Gli interventi progettati e realizzati scavano sempre nel fondo di riflessioni dal sapore politico, come quando pone l’attenzione sugli effetti della colonizzazione nei paesi africani, rievocando ciò che accadde ai suoi antenati congolesi e sierraleonesi ridotti in schiavitù e costretti ad abbandonare la propria terra attraverso la “porta del non ritorno”, verso il continente americano. Tematica quest’ultima oggetto della performance Historias Negras (2019), presentata per la prima volta in Belgio (paese colonizzatore) e per la seconda volta in Senegal, alla Biennale di Dakar. Per circa tre ore l’artista ha realizzato decine di origami in carta nera, con solo l’uso dei piedi, seduta e tenendo le mani in posizioni inutili, perlopiù ciondoloni sui fianchi, per ricordare una pratica barbara che subirono gli schiavi congolesi a cui venivano mozzate le mani come punizione.

Dibujo Intercontinental, 2017, Performance, Venice, Photo Oak Taylor-Smith

Presenti in mostra anche un gruppo di fotografie (Intercontinental Drawing) della performance Dibujo intercontinental che l’artista realizzò in occasione della Biennale di Venezia del 2017. Le immagini della performance ritraggono la Pilar che trascina dietro di sé una barca che ha legato in vita con una grossa corda: è la metafora dei viaggi su imbarcazioni di fortuna che i suoi antenati furono costretti a fare verso Cuba. In una delle sale è poi possibile visionare la videoproiezione di Resistencia, una performance in cui l’artista ha messo a dura prova il suo corpo sottoponendolo a dei fortissimi getti d’aria che le arrivavano da tutte le direzioni mentre lei cercava di mantenere una posizione ferma ed eretta. Nella sala principale si trovano anche i grandi lightbox di Lo que contaba la abuela… che ritraggono le donne della famiglia Pilar in abiti e pose eleganti ritratte in occasione di eventi speciali. Un’altra tematica fondamentale che interessa l’artista è infatti l’attivismo femminista; così come lei stessa racconta la sua è una storia familiare caratterizzata dal matriarcato e dunque ha vissuto considerando la centralità della figura femminile.
La condizione della donna nella società contemporanea vive un periodo critico rispetto a quelle che sono state le conquiste in termini di parità e di riscatto dal patriarcato e la Pilar mette il suo corpo al centro delle sue azioni, spesso in modo anche estremo, per evidenziare le contraddizioni e le derive del presente.

Lo que contaba la abuela… (series), 2017. Lightboxes. Variable dimensions. Photo: Oak Taylor-Smith

La sera dell’inaugurazione, a San Gimignano, l’artista ha quindi presentato una nuova performance della quale non ha comunicato alcun dettaglio fino al momento dell’azione: è entrata in sordina, confondendosi nel pubblico che affollava la sala, vestita con abiti neri aderenti, inizialmente ferma, quasi in imbarazzo. Ad un certo punto ha tirato fuori un oggetto artigianale, una fionda in cui la parte elastica era costituita da uno slip perizoma e, poco alla volta, avanzando tra la gente, ha estratto dai suoi abiti, attingendo dalle zone intime, dei fogliettini arrotolati a mo’ di pallina che lanciava nella sala indirizzandoli casualmente verso le persone presenti.

Susana Pilar, Empatia, foto della performance. Ph. Ela Bialkowska OKNO studio

L’azione è durata circa una decina di minuti o poco più, ma interessantissimi sono stati gli esiti sociali in quel casuale gruppo di persone radunate lì per l’occasione: Susana percorreva lo spazio della sala in cerchio, fermandosi di tanto in tanto per un lancio, inizialmente tutti erano fermi e attenti a ciò che stava accadendo ma dopo poco, in seguito al lancio dei bigliettini, le reazioni si sono diversificate. C’era chi restava fermo spettando il passaggio dell’artista, chi la seguiva nel suo casuale peregrinare e chi, acceso dallo spirito di competizione, cercava di accaparrarsi quanti più bigliettini possibile. Questa fase è però durata pochi minuti, perché in seguito all’azione ripetitiva dell’artista, in molti hanno perso l’attenzione e hanno iniziato a chiacchierare tra loro del più e del meno, mentre altri si concentravano sulle opere presenti in mostra e solo pochi continuavano a seguire il lancio dei bigliettini.
Empatía.

Susana Pilar, Empatia, foto della performance. Ph. Ela Bialkowska OKNO studio

Con questo semplice intervento Susana Pilar ha scaturito delle semplici reazioni umane che, oggettivamente, solo in pochi casi suscitano un reale “sentire l’altro”. Se non altro per il tenore dei messaggi scritti sui bigliettini. Su di me ne è arrivato uno che dice: “Stand up, she needs you and you need yourself. Stand up!”. A fine performance tutti i presenti sono stati invitati a lasciare un segno sulla tela work in progress Wall of all together: l’invito era quello di scrivere una delle migliori virtù che ci caratterizza come persone.

Empatía, Wall of all together, exhibition views Galleria Continua San Gimignano, 2024. Photo: Ela Bialkowska, OKNO Studio


Susana Pilar. Empatía


Fino al 31 marzo 2024

Galleria Continua
Via del Castello 11, San Gimignano (SI)

Info: +39 057 7943134
info@galleriacontinua.com
www.galleriacontinua.com

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