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GIUSEPPE CAPOGROSSI E L’ARCHITETTURA.
La Cancellata della Facoltà di Giurisprudenza a Bari | SilvanaEditoriale

Intervista a ROBERTO LACARBONARA di Francesca Di Giorgio

La Cancellata della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università “Aldo Moro” di Bari è, per chi non lo sapesse, l’ultima opera di Giuseppe Capogrossi. Installata nel 1972 a undici giorni dalla scomparsa del Maestro romano, resta un’opera paradigma della sua produzione che intreccia con l’Architettura un rapporto sfaccettato. Ecco che il volume GIUSEPPE CAPOGROSSI E L’ARCHITETTURA. La Cancellata della Facoltà di Giurisprudenza a Bari di Roberto Lacarbonara, critico d’arte e docente di Storia dell’Arte presso l’Accademia di Belle Arti di Lecce, edito pochi mesi fa da SilvanaEditoriale, si pone come un saggio scientifico concepito in occasione del cinquantenario dalla scomparsa di Giuseppe Capogrossi (1900-1972) sviluppato insieme al Piano Straordinario 2022 Custodiamo la Cultura in Puglia, Regione Puglia e Fondazione Pino Pascali che hanno avviato dal 6 marzo 2023 un progetto di restauro di una delle più importanti opere monumentali italiane del Dopoguerra.
In attesa della presentazione del volume – in programma venerdì 12 maggio 2023, dalle ore 10.00, presso il Palazzo di Giurisprudenza di Bari, Aula VII (primo piano), all’interno del format Aperto per Restauro – abbiamo parlato con l’autore, Roberto Lacarbonara…

Cancellata della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi “Aldo Moro” di Bari.
Foto Marino Colucci

Come succede nei migliori casi, ci sono saggi che nascono con un valido e preciso intento che riescono a doppiare la loro finalità, ad andare oltre il motivo per cui sono nati…
Proprio così. A volte basta guardarsi intorno per rendersi conto che anche le statue, anche i monumenti muoiono se non prestiamo loro attenzione, se non accogliamo e rinnoviamo la loro forza espressiva, plastica, simbolica. Il caso della Cancellata di Bari, un caso peraltro non isolato nell’ambito dell’arte pubblica – basti pensare alla trascuratezza in cui versano opere di Sol Lewitt e Kounellis – rivela l’esigenza di costruire consapevolezza storica ed estetica rispetto al patrimonio, per sottrarlo all’incuria o al vandalismo. Per questo, a distanza di cinquant’anni dalla sua realizzazione, ho voluto promuovere, attraverso un libro e una ricerca storica, l’operazione di restauro del bene pubblico e ho incontrato il favore della Regione Puglia, della Fondazione Pascali e dell’Università di Bari con cui oggi possiamo presentare nuovamente l’opera alla città – come si dice in questi casi – nel suo originale splendore.

G. Capogrossi, A. Castelli, M. Sacripanti. Tavole progettuali della Cancellata della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi “Aldo Moro” di Bari, 1971. Courtesy Archivio Generale di Ateneo dell’Università di Bari

La Cancellata della Facoltà di Giurisprudenza a Bari è di fatto l’ultima opera di Giuseppe Capogrossi poco prima della morte e si può definire un ritorno all’Architettura con cui il Maestro ha intrattenuto un rapporto particolare…
Quando ho iniziato a confrontarmi con l’Archivio Capogrossi e a rintracciare varie fonti su quest’opera, è emersa la regolarità e ricorrenza degli scambi reciproci tra Giuseppe Capogrossi e l’architettura. Una relazione assolutamente biunivoca, non solo legata al coordinamento tra il pittore e alcuni grandissimi autori del Novecento – penso a Luigi Moretti, Enrico Peressutti, Adalberto Libera, Amedeo Luccichenti, Vincenzo Monaco, Maurizio Sacripanti – ma anche dovuta al ruolo che la progettazione, il metodo e la visione architettonica hanno avuto in Capogrossi, soprattutto nell’importante svolta astrattista del 1948, quando i principi di modularità, ripetizione, ritmo e variazione entrano pienamente nel suo linguaggio a partire dal lavoro svolto nel contesto della progettazione.

Palazzo di Confindustria, Roma, progettato e realizzato dagli architetti Vincenzo ed Edoardo Monaco, 1968-1974, pavimentazione della terrazza su disegno di Giuseppe Capogrossi

Il marchio inconfondibile dell’autore, la cosiddetta “forchetta rovesciata” si confronta con la realtà tridimensionale… Come avviene il passaggio a questa dimensione?
Proporrei una visione opposta, o meglio in direzione contraria. La tridimensionalità, già ridotta a schemi linguistici e visivi essenziali nella produzione figurativa degli anni Venti e Trenta, giunge a una sintesi segnica – e quindi alla forma-schema del tridente – proprio come conquista di una ulteriore sintesi. Lo spazio, in maniera complementare agli esiti di Fontana ma senza l’esigenza di superare il limite fisico della superficie bidimensionale, si nutre dell’articolazione di questo unico vocabolo, di questo segno capace di compiere infinite manovre espressive. I suoi sono gangli che si intersecano, catene e catenacci, scorrimenti, aperture, piani sovrapposti che filtrano quelli inferiori, moduli variati e ripetuti sulla tela ma anche nello spazio concreto.

Sempre in questa direzione è interessante notare come Capogrossi interviene sul “tema” Architettura con azioni che non sono solo di natura decorativa ma anche progettuale in senso stretto…
Questo avviene soprattutto nella Cancellata. A differenza di interventi precedenti, Capogrossi segue ogni fase di progettazione e realizzazione dell’opera, insieme allo scultore Alfio Castelli e all’architetto Maurizio Sacripanti, impostando il lavoro e registrando col suo segno grafico l’intera impostazione dell’edificio, producendo quella sintesi che cercava in pittura. L’opera doveva assolvere – secondo la richiesta dei committenti – all’esigenza di trasferire “un messaggio efficacemente espressivo del principio di sistematicità proprio di ogni studio metodico organizzato e della funzione ordinatrice della legge economica e di quella giuridica nella vita sociale”. L’edificio di Giurisprudenza si mostra pertanto attraverso il suo prospetto e si apre verso la città grazie alla sua facies/facciata così concepita dall’artista.

X Triennale di Milano, Soffitto dello scalone eseguito su disegno e progetto di Giuseppe Capogrossi, 1954. Milano, Triennale Milano, Archivio fotografico

Qual è stata la più grande scoperta, passami il termine, durante la tua ricerca su Capogrossi in relazione all’Architettura?
Credo sia stata un’operazione scientifica utile non tanto ai fini di una scoperta, pur nella presentazione di tratti inediti della vita e dell’opera di Capogrossi, quanto nella ricostruzione di una vicenda spesso ritenuta frammentaria o secondaria, quella della produzione in ambito architettonico e di design o delle arti applicate. L’aspetto più poetico di questa indagine riguarda proprio l’assoluta contiguità di intenzioni tra pittura e progettazione, esigenze e fasi del lavoro sempre ben coordinate. Un buon pittore può fornire strumenti decisivi nel pensare l’edificio e la città. Così è stato per Capogrossi e per i suoi colleghi architetti. Così è ancora oggi per molti artisti capaci di uscire dall’isolamento della propria ricerca per elaborare un processo di rinnovamento dei luoghi, del paesaggio e della società.

 

Cover, Giuseppe Capogrossi e l’architettura
La Cancellata della Facoltà di Giurisprudenza a Bari di Roberto Lacarbonara, SilvanaEditoriale

 

Giuseppe Capogrossi e l’architettura
La Cancellata della Facoltà di Giurisprudenza a Bari
AUTORE Roberto Lacarbonara
RILEGATURA Brossura con alette
DIMENSIONI 17 x 24 cm
PAGINE 80
ILLUSTRAZIONI 43
LINGUA Italiano
ANNO 2023
ISBN9788836653270
PREZZO € 20,00

Pubblicazione inserita nella linea editoriale “Leggi la Puglia”, in cui confluiscono tutte le pubblicazioni del Consiglio Regionale della Puglia realizzate con il coordinamento della Sezione Biblioteca e Comunicazione Istituzionale.

Presentazione volume
Venerdì 12 maggio 2023, alle ore 10.00
Aula VII (Palazzo di Giurisprudenza, primo piano), Bari

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