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LIVORNO | Galleria d’arte Giraldi | 21 febbraio – 28 marzo 2015

di GABRIELE SALVATERRA

L’incontro tra i lavori di Bruno Querci e Rolando Tessadri alla Galleria Giraldi di Livorno diventa l’occasione per mettere a confronto le rispettive ricerche e verificare lo stato del medium pittorico, nella sua capacità, ancora oggi, di rappresentare un ambito significativo della ricerca artistica. Di fronte alla fluidità dei linguaggi contemporanei aggiornati alle ultime tendenze tecnologiche e di sentire, l’opportunità di questo incontro è infatti anche quella di testare la validità di due percorsi strettamente legati alla pittura astratta e che si caratterizzano per estrema coerenza e rigore.
Bruno Querci, Modo dell'infinito, 2006, 80x171 cm Courtesy Galleria Giraldi, Livorno Foto Bruno Bani, Milano

Senza scomodare vecchie contrapposizioni tra linguaggi innovativi e depositati, nei lavori recenti di Querci e Tessadri emerge un’idea di pittura come campo ancora vivo di indagine estetica e sperimentazione. Rispetto ad altri media legati allo spazio e al tempo della percezione reale (installazione, video, happening, assemblaggio) ciò che spinge ancora oggi tanti artisti a dipingere è la possibilità di disporre di uno spazio focalizzato in cui comunicare una proposizione nel modo più immediato e diretto possibile. Pittura quindi come tecnica tra le più precise, ma anche polisemiche, proprio grazie allo spazio della superficie che, nonostante la sua estrema presenza, apre il campo a significati sempre rinnovabili, mai depositati.

Bruno Querci - Rolando Tessadri. Un’astrazione rigorosa, veduta dell'allestimento, Galleria Giraldi, Livorno Courtesy Galleria Giraldi, Livorno Foto Bruno Bani, Milano

Da questo punto di vista la coppia Tessadri-Querci diventa rappresentativa di un ampio spettro di possibili approcci all’astrazione. Da una parte Querci si affida ai non colori, al bianco e nero, con forme esattamente delineate, che ricordano le opere Positivo-Negativo di Bruno Munari per la presenza di un dualismo figura-sfondo continuamente mutevole, che spinge le forme ora avanti, ora indietro. Dall’altra Tessadri, partendo da presupposti ugualmente rigorosi, ferma il suo discorso nel “tutto pieno” della superficie, optando per un linguaggio maggiormente contaminato, fatto di campi cromatici sfumati, modularità e di una griglia che ricorda la tattilità della tessitura.

Rolando Tessadri, Tessitura, 2014, 50x100 cm Courtesy Galleria Giraldi, Livorno Foto Bruno Bani, Milano

Se Querci aspira a contenere in sé tutti i colori dello spettro cromatico, sublimati nell’estrema luminosità del bianco e nell’estrema oscurità del nero, Tessadri preferisce tonalità mescolate che attenuano la chiarezza del colore puro verso i valori medi del grigio.
Anche la critica spesso mossa alla pittura di essere luogo di individualità e di un troppo marcato soggettivismo, trova nei lavori di Querci e Tessadri una secca smentita. Nella loro pratica, manualità e personalità vengono volutamente limitate per poter dare all’opera finale una dimensione più generale e meno contingente. Pur nell’autonomia dei relativi percorsi, sono quindi molti i punti di contatto che emergono dallo stimolante confronto diretto offerto dalla mostra. In entrambi gli artisti c’è un medesimo intento a trovare una chiave di volta nella complessità dell’esperienza reale, in una pittura che, partendo dalle contraddizioni dell’essere umano, prova a darne un ordinamento quanto più preciso senza scadere in vuoto idealismo.

Bruno Querci – Rolando Tessadri. Un’astrazione rigorosa
a cura di Giorgio Bonomi 

21 febbraio – 28 marzo 2015 

Galleria Giraldi
Piazza della Repubblica 59, Livorno 

Orari: giorni feriali 10.00-13.00 e 17.00-20.00

Info: +39 0586 883022
info@galleriagiraldi.it
www.galleriagiraldi.it

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