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REGGIO EMILIA | dispari&dispari project | 14 dicembre 2013 – 28 febbraio 2014

Intervista a BRIAN GRIFFITHS di Chiara Serri

Da un boxing club dell’Inghilterra rurale al Castello medievale di Norwich, fino al dispari&dispari project di Reggio Emilia. In viaggio con Brian Griffiths, artista inglese incluso nel British Art Show 7. The Kidd è il titolo del suo ultimo progetto: una mostra itinerante rimodulata e rinnovata in funzione del luogo. Tende, sacchi di tela e colori acrilici per dare vita ad un campeggio, in un inedito gioco tra contenitore e contenuto. 

Ad un paio d’anni dalla collettiva Fountain Show, torni a Reggio Emilia, questa volta con una mostra personale…
La collaborazione con dispari&dispari project è iniziata nel 2011 con Fountain Show, una mostra originale, interamente dedicata a fontane d’artista. Per l’occasione, avevo realizzato un’opera ad hoc, abbinando un’antica panca da giardino ad una tela sospesa. A due anni di distanza, presento un progetto personale, intitolato The Kidd: un vero e proprio camping, modesta disamina della nostra posizione nel mondo, attraverso tende, sacchi, corde e tracce di colore.

Brian Griffiths, The kidd 2013, exhibitions view at dispari&dispari projec, photo by Dario Lasagni
Come sei arrivato al titolo The Kidd? Quali i significati sottesi?
Ho trovato il nome The Kidd scritto a penna su uno zaino dell’esercito britannico, utilizzato nella Seconda Guerra Mondiale. The Kidd era una persona vera, con una vita, un viaggio e una probabile morte. Il mio interesse è cresciuto dal particolare al generale, passando per i famosi – e famigerati – eroi del lontano West. The Kidd è un individuo solo in un mondo gigantesco e complicato. The Kidd è il visitatore, The Kidd sono io, The Kidd sei tu.

Entrando nella sede espositiva si viene catapultati in un vero e proprio campeggio, con tanto di tiranti che ostacolano la fruizione dell’opera, richiedendo grande attenzione da parte del visitatore… Il ruolo di chi guarda?
Mi piace considerare la realizzazione di una mostra come un lavoro di regia. L’esposizione stessa conduce lo spettatore all’interno dell’opera, anche se chi guarda è paradossalmente consapevole di esserne al di fuori. Desidero che il visitatore sia qui e ora come un oggetto tra gli altri oggetti e, allo stesso tempo, sia incoraggiato a viaggiare con l’immaginazione…

Brian Griffiths, The kidd 2013, exhibitions view at dispari&dispari projec, photo by Dario Lasagni
Le tende sono dipinte con soggetti che vanno dal cosmo al cervello, passando per la facciata della galleria stessa. Un sistema di scatole cinesi?
Viviamo in una serie di contenitori, il più vicino e personale dei quali è il nostro cervello. La vertigine delle scatole cinesi è metafora della posizione che occupiamo nel mondo. È un modo per rappresentare la realtà attraverso una forma assurda e, allo stesso tempo, efficace.

La tenda corrisponde per te ad una tela? Il fascino dell’oggetto quotidiano?
Sì, la tenda corrisponde ad una tela, ma con una storia, una forma e un colore. Negli ultimi dieci anni, ho utilizzato ripetutamente gli oggetti quotidiani come punto di partenza per opere e mostre, al fine di indagare i desideri, le speranze e le paure della società in cui viviamo.

Brian Griffiths, The kidd 2013, Exhibitions view at dispari&dispari projec, photo by Dario Lasagni
La mostra ha carattere itinerante. Parte delle opere esposte sono state presentate in altre sedi, altre sono state create per l’occasione. Quali le novità?
Tutti gli oggetti in mostra sono stati progettati e utilizzati per viaggiare. Per far sì che questo viaggio continuasse, ho pensato di portarli a nuova vita come opere d’arte, da fruire in relazione a diversi luoghi, spazi architettonici e tempi. Il lavoro è dunque riconsiderato di volta in volta in relazione ad ogni nuova location, sia essa un vecchio club di pugilato o un castello medievale. Ogni volta, la vista esterna dello spazio espositivo viene dipinta su una tenda, riportando il lavoro al presente.

Progetti in cantiere?
A breve installerò una grande scultura alla Tate Britain. L’opera, che entrerà a far parte delle collezioni permanenti, sarà visibile dal mese di marzo.

Insegni arte contemporanea alla Royal Academy of Arts di Londra. Ci fai il nome di un tuo alunno meritevole?
La Royal Academy Schools è un piccolo corso post-laurea. Come tutor, non è mio compito fare nomi, ma ogni anno si diplomano artisti eccezionali… La parola al pubblico!

 

Brian Griffiths, The Kidd

14 dicembre 2013 – 28 febbraio 2014

dispari&dispari project
Via Vincenzo Monti 25, Reggio Emilia

Info: +39 339 8813110
+39 335 6097304
info@dispariedispari.org
www.dispariedispari.org

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