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VERONA | Veronafiere | 14 – 16 ottobre 2022

Apre al pubblico domani, venerdì 14 ottobre (stasera con preview ad invito), la 17. edizione di ArtVerona. Un’altra pagina per le fiere d’arte italiane sta per aprirsi e noi, dopo l’ampio approfondimento dedicato al “L’autunno caldo delle fiere…”, che trovate sul numero #119 di Espoarte, vi aspettiamo a Verona per incontrarvi, ancora una volta, al nostro stand dove non troverete pile di riviste accatastate ma persone con voglia di confrontarsi. Ci vediamo lì ma iniziamo a condividere le riflessioni frutto dei dialoghi che Matteo Galbiati ha intrattenuto, nelle scorse settimane, con alcuni dei direttori di fiere italiani protagonisti della scena autunnale tra arte e mercato.

 

Intervista a STEFANO RAIMONDI di Matteo Galbiati*

Dopo il difficile periodo degli ultimi anni e la crisi generale attuale, quale destino si profila per le fiere? Come possono tornare ad essere di stimolo al mercato, motore culturale, occasione di scambio e incontro anche per un pubblico più allargato? Come evolvono?
La prima cosa da sottolineare, come già evidenziato da ANGAMC, l’Associazione Nazionale delle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea, è che dopo questi due anni molto complessi sia doveroso riconoscere e dare continuità e presenza al lavoro e alla passione di gallerie che spesso hanno gettato il cuore oltre l’ostacolo. Penso sia un punto di partenza rispettoso e irrinunciabile. La fiera è ormai una “comunità”, un luogo sicuro di dialogo e scambio, in cui ci si può sentire “a casa”, incontrare vecchi amici e farne di nuovi, consapevoli di essere tutti accomunati dal medesimo interesse per l’arte. Penso sempre che l’identità di una fiera, la qualità e innovazione dei suoi progetti siano indispensabili per richiamare un pubblico interessato e coinvolgere una nuova fascia da accompagnare in un percorso che si approfondisce anno dopo anno. Già adesso possiamo riscontrare su ArtVerona un desiderio di partecipazione molto marcato, sia nelle gallerie che nei collezionisti e questo credo sia anche grazie alla strada intrapresa due anni fa come risposta alla situazione globale.
All’interno di questo contesto sono naturalmente molteplici le possibilità che una manifestazione può adottare per rispondere a uno scenario modificato. Possono evolvere per esempio attraverso partnership o acquisizioni, ampliarsi con l’offerta digitale, radicarsi ancor di più nei territori di riferimento, rivoluzionarsi attraverso un salto nel vuoto. Penso sia un momento molto stimolante per un ente fiera che deve prendere decisioni molto importanti.

Stefano Arienti, particolare del disegno preparatorio per “Corso Europa da Gian Battista Piranesi, 2022, stampa su tappeto in nylon, cm 1140×4249

Alla luce di questo, che ruolo spetta al direttore della fiera? Con quale impostazione  e/o visione “personale” vuole definire il suo mandato?
Questo è il terzo anno di Direzione Artistica e sono grato a Veronafiere e a tutto il team di lavoro per aver prima di tutto condiviso e poi realizzato la visione che puntava – insistendo sui pilastri dell’innovazione, qualità, sostenibilità – a ridisegnare la manifestazione, continuando la preziosa legacy che vede oggi più che mai ArtVerona come la fiera di riferimento per il sistema dell’arte italiano. Poi ogni anno, al termine della manifestazione, c’è un proficuo confronto con Veronafiere sulle opportunità che possono generarsi, ricordando sempre che la fiera ha equilibri importanti e delicati tra la parte commerciale e quella culturale. Se ci guardiamo alle spalle possiamo notare come importanti gallerie e collezionisti abbiano inserito ArtVerona come appuntamento fisso della loro agenda e tutto l’impianto e il team curatoriale della manifestazione sia profondamente mutato.  Io vorrei che, come è successo lo scorso anno, il pubblico di ArtVerona trovasse una fiera coinvolgente, capace di stupire per la sua proposta senza bisogno di urlare, che si svolge in un clima famigliare e ospitale.
Quest’anno si possono già vedere alcune possibili traiettorie future, attraverso importanti aperture internazionali, dove l’internazionalità non è un’impostazione o un vezzo esotico ma un dialogo preciso tra gli operatori italiani e stranieri.

Marina Apollonio, Spazio ad Attivazione Cinetica 6B, 1967-2022. Courtesy l’artista / The artist

Cosa caratterizza l’identità della Fiera che dirige? Quali sono i suoi punti di forza?
ArtVerona è prima di tutto una fiera con un’identità stabile e riconosciuta, che non ha dovuto cambiare e ricambiare in questi ultimi anni. Una fiera accogliente, facilmente fruibile, incentrata e attenta a valorizzare il sistema dell’arte italiano, capace di coinvolgere e creare azioni concrete tra i diversi attori (gallerie, artisti, collezionisti, musei, fondazioni, magazine…), sempre in ascolto delle esigenze degli espositori e del pubblico, pronta a ospitare le ricerche più innovative e gli artisti più consolidati, inserita in un contesto cittadino non solo universalmente riconosciuto per la sua storia e la sua cucina ma che ha saputo negli ultimi anni fare un passo deciso verso il contemporaneo con l’apertura di importanti spazi e il presidio delle istituzioni.

Lei ha sottolineato spesso il valore dell’“italianità” di ArtVerona, il suo legame con il territorio, l’importanza degli scambi e il lavoro del team di esperti che la organizza. Come si traduce tutto questo nella XVII edizione di ArtVerona, la prima in vista di un “ritorno alla piena normalità”?
In tantissime novità che racchiudono e definiscono questo triennio. Per esempio con il nuovo progetto “Visiting Curator” saranno invitati a esplorare le proposte delle gallerie importanti curatori internazionali, accumunati dall’interesse verso la scoperta, come Chrissie Iles del Whitney Museum di New York, Nadim Samman del KW Institute di Berlino, Michal Novotny Direttore della Collezione della Galleria Nazionale di Praga e Christian Malycha, Direttore della Friedrichs Foundation di Bonn. Allo stesso modo la nuova sezione “Curated by” presenta per la prima volta in modo organico e ragionato all’interno di una fiera la collaborazione sempre più proficua e diversificata che si ha tra gallerie e curatori, anche qui aprendo un dialogo tra operatori italiani e internazionali. Proprio come “Introduction”, a cura di Giacinto Di Pietrantonio, che mostra l’importanza del confronto tra diverse generazioni, dove gallerie storiche e affermate come Continua, De Cardenas, De Foscherari, Koening, Minini e Peres Project fungono da mentori per gallerie emergenti. Oppure “Pages”, a cura di Ginevra Bria, dove sei case editrici europee realizzano un progetto in collaborazione con un artista italiano.

Nanda Vigo, Genesis Light, 2007 (exhibition view Palazzo Reale, Milano, 2019). Courtesy Archivio Nanda Vigo, Milano

Infine credo che la fiera debba saper ospitare, stupire e meravigliare il suo pubblico, in questa direzione oltre alle proposte delle gallerie ci sono due progetti speciali: “Habitat” e la nuova sezione che vede la collaborazione con archivi e artisti per la realizzazione di quattro installazioni ambientali di altrettanti maestri dell’arte italiana, ossia Marina Apollonio, Luciano Fabro, Ugo La Pietra e Nanda Vigo. Saranno delle situazioni in cui cade la tradizionale visione frontale dell’opera e ci si potrà immergere in una nuova dimensione, proprio come il “Red Carpet” di cinquecento metri quadrati commissionato a Stefano Arienti, che accoglierà i visitatori all’ingresso. La nuova sezione “Camera”, curata da Jessica Bianchera e Marta Ferretti, che approfondisce le collezioni video europee o “Evolution”, dedicata alle nuove tecnologie e curata quest’anno da Domenico Quaranta, sottolineano l’interesse per la sperimentazione e l’innovazione che trovano nel territorio veneto un fertile punto di unione, come dimostra l’apertura in città di “Spazio Vitale” uno spazio no-profit dedicato esclusivamente all’arte digitale, nato proprio dall’incontro in fiera tra la visione di un imprenditore e di un gallerista che si aggiunge ai numerosi eventi previsti in città, tra cui l’importante inaugurazione del progetto di Giorgio Andreotta Calò per i Musei Civici.

 

* Intervista tratta da Espoarte #119 “L’autunno caldo delle fiere. Parola ai Direttori” all’interno della Speciale Fiere, a cura di Matteo Galbiati.
Acquista la tua copia qui: https://www.espoarte.net/shop/shop/espoarte-119/

 

ARTVERONA
#ITALIANSYSTEM
17^ edizione

14 – 16 ottobre 2022
Inaugurazione su invito: giovedì 13 ottobre 2022, dalle 18.00 alle 21.00

Verona, Veronafiere | Padiglioni 11 e 12 (Ingresso Re Teodorico, Viale dell’Industria)

Orari: venerdì 14 ottobre, dalle 11.00 alle 19.00
sabato 15 ottobre, dalle 11.00 alle 19.00
domenica 16 ottobre, dalle 11.00 alle 19.00

Info: +39 045 8298793 -8135
nei giorni di fiera T. +39 045 8298594
staff@artverona.it
www.artverona.it

 

Leggi anche: https://www.espoarte.net/arte/artverona-italiansystem-la-nuova-edizione/

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