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BIELLA | Cittadellarte – Fondazione Pistoletto | Dal 25 giugno 2023

Arriviamo in Cittadellarte in una giornata di inizio estate. Poco dopo il solstizio, quando le giornate vivono di un maggior numero di ore di luce. Non ne bastano certo 24 di ore per raccontare la vita che si incontra in questa città nella città, perfettamente integrata nel contesto biellese.
Biella, Città creativa UNESCO dal 2019, è un “territorio di possibilità” tra imprenditoria (basta citare il nome di Ermenegildo Zegna) e natura (si contano quattro Parchi Naturali) ricca di corsi d’acqua ed è proprio sulle rive di uno di essi, il torrente Cervo che, dal 1998, Michelangelo Pistoletto ha creato la base della Fondazione, nata sotto il suo nome accogliendo da sempre la pluralità. Insieme ad una ricca collezione di opere del Maestro – una chicca è la “stanza dei ritratti”, un excursus sull’evoluzione del concetto di ritratto nell’arte di Pistoletto – gli spazi dell’ex manifattura laniera Trombetta (secolo XIX), oggi complesso di archeologia industriale tutelato dal Ministero dei Beni Culturali, diventano vero e proprio luogo di incontro in direzione di un’arte totale dove quella visiva è solo un lato di un prisma dai mille volti.
La rassegna ARTE AL CENTRO, inaugurata lo scorso 25 giugno, racconta questo da venticinque anni e la nuova edizione 2023 torna sul grande quesito: “In quali modi può l’arte porsi al centro di processi di cambiamento sociale fondati sulla responsabilità?”
Mostre, performance e laboratori rispondono alla sfida in un’ottica internazionale.

Una veduta di Fashion to reconnect. Arte Al Centro 2023, Cittadellarte – Fondazione Pistoletto, Biella. Ph. Damiano Andreotti

Accompagnati da Paolo Naldini, Direttore di Cittadellarte – Fondazione Pistoletto dal 2000 e Presidente di Accademia Unidee, il nostro viaggio inizia dalle FLAGS. Le Bandiere del Terzo Paradiso un’installazione, a cura di Uffici Arte e Terzo Paradiso, con il coordinamento di Francesco Saverio Peruzzi e Andrea Abate, composta da 240 bandiere per 250 Ambasciatori del Terzo Paradiso, vessilli di “pace preventiva” come li concepisce Pistoletto, ognuna con un segno-simbolo grafico differente: rappresentano la ricerca di equilibrio nella diversità, un obiettivo non ancora pienamente raggiunto ma possibile e per questo raggiungibile anche grazie alla capacità dell’arte di ri-immaginare il mondo.
Entriamo così in un circolo virtuoso, nei tre progetti cardine della XXV edizione di ARTE AL CENTRO. FASHION TO RECONNECT, mostra a cura di Tiziano Guardini con il patrocinio di Camera Nazionale della Moda Italiana, presenta una selezione di pezzi unici scelti dal collettivo Fashion B.E.S.T (un’unione di talenti creativi, un think-tank etico sostenibile Cittadellarte, dal 2009) dove le creazioni di giovani e affermati designer, attenti e sensibili promotori di un nuovo modo di concepire la moda, – decisamente “anti” e “oltre” il concetto di fast fashion, diffuso da una certa industria dell’abbigliamento che produce bassa qualità in tempi brevissimi – sono esposti assieme a special guests della moda internazionale tra cui segnaliamo un capo Missoni d’archivio, e un abito rosa firmato Vivienne Westwood, da lasciare a bocca aperta. Tutti esposti sotto ad una “grand maman” una spettacolare struttura metallica: un Terzo Paradiso dalle zampe di ragno, una nuova connessione tra artificio e natura. Incontriamo ancora l’idea di una moda sostenibile nella terza edizione del progetto CIRCULART 3.0, a cura di Fashion B.E.S.T e UNIDEE Residence Programs con le opere de* artist* Augustina Bottoni, Lucia Chain, Huge Sillytoe e Rebecca Sforzani. Qui l’unione tra aziende (13 le aziende partner), artisti e fashion  designer è strettissima e ha come comune denominatore la scelta e l’utilizzo delle materie materie prime pensando alle tre “R” alla base della circolarità della moda sostenibile: Reduce, Reuse, Recycling.

Una veduta di CIRCULART 3.0, opere di Rebecca Sforzani e Huge Sillytoe. Ph. Pierluigi Di Pietro

Interventi ibridi come il lavoro di Huge Sillytoe che con ReBeLsTrAnDs (ReB; eLsTr; AnDs) mette insieme installazione artistica, live performance e video, facendo un uso (im)pratico, (anti)concettuale e (contro)rivoluzionario di un materiale che chiama “fili ribelli”. Strisce, brandelli e ritagli di materiale che rifiutano di conformarsi alle lavorazioni meccaniche a cui cerchiamo di sottoporli. «Questi ritagli di filo sciolto e di trama vagante si attaccano al telaio delle macchine, volano sul pavimento e talvolta bloccano l’intero sistema. Sono piccoli promemoria per fermarsi e pensare: “Aspetta, dobbiamo farlo? Dobbiamo produrlo in questo modo? Quali altri modi potrebbero esserci?”. I fili ribelli ci offrono scintille di immaginazione su come le cose potrebbero essere diverse, dal punto di vista di un’industria e di un mondo tessile che non si concentrano sulla brutale efficienza della produzione, sulla crescita esponenziale e sui massimi profitti, ma riconoscono l’essenziale per produrre meno, essere più gentili gli uni con gli altri e con la Terra, e cercare di fare più cose in modo circolare. I fili ribelli – che si muovono sul pavimento come un millepiedi che lotta per la vita in una foresta pluviale in declino, che si agitano al vento come un pesce che ansima in acque inquinate, che fluttuano nell’aria come l’ultimo esemplare di una specie di uccelli presto estinta – ci ricordano un’ovvietà spesso dimenticata: proteggere la vita è estremamente più prezioso che avere giacche firmate o banconote da un dollaro».

THE GOLDEN AGE + SPLENDORE NEOLITICO di Matteo Nasini. Ph. Pierluigi Di Pietro

Sono ancora fili, questa volta tesi a comporre un “arazzo” di grandi dimensioni, a guidare la nostra visione. THE GOLDEN AGE dell’artista Matteo Nasini è un’installazione creata ad hoc per gli spazi di Fondazione Pistoletto in occasione di Woolscape e che ora si accompagna alla performance SPLENDORE NEOLITICO (andata in scena il giorno dell’opening) realizzata con strumenti musicali handmade e che evocano ossa di animali. THE GOLDEN AGE + SPLENDORE NEOLITICO di Matteo Nasini e a cura di Gabi Scardi ci catapultano in un’era ancestrale dai suoni primordiali. Il paesaggio vulcanico irreale dell’opera di Nasini, familiare ed estraneo assieme così come i suoni, che si riattivano durante tutto l’arco della mostra, ci riconnettono ad una idea di paesaggio che non può mai offrirsi a noi come dato definito ma come relazione continua e modificabile. Un paesaggio come visione reciproca e mai univoca.

THE GOLDEN AGE + SPLENDORE NEOLITICO di Matteo Nasini. Ph. Damiano Andreotti

Arte al Centro 2023
di una trasformazione sociale responsabile
Rassegna annuale di mostre, performance, laboratori creativi e didattici.

Dal 25 giugno 2023

Cittadellarte – Fondazione Pistoletto
via Serralunga 27, Biella

Info: + 39 01528400
+39 0158971064
info@cittadellarte.it
https://www.cittadellarte.it/

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