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MILANO | Galleria Giovanni Bonelli e Giuseppe Pero | Finissage 1 febbraio 2014, un consuntivo

di ELENA SABATTINI

Un unico invito, un solo catalogo, ma due gallerie. Dirimpettai nel quartiere Isola di Milano, i galleristi Giovanni Bonelli e Giuseppe Pero, dal 21 novembre 2013 al 1 febbraio 2014, hanno offerto al proprio pubblico una mostra, vera e propria celebrazione, del genio e dei viaggi d’arte di Aldo Mondino (1938-2005). Da una parte il bel progetto, dall’altra il mercato: due realtà non necessariamente contrastanti, anzi  complementari. Mai come ora.

Aldo Mondino. Milano Venezia Calcutta (leggi anche l’articolo di Igor Zanti): siamo sì nei luoghi deputati al commercio dell’arte, ma gli scopi dell’iniziativa vanno ben oltre quelli del puro guadagno. Il successo di pubblico è stato innegabile, ma non si è trattato di un evento economicamente felice poiché i tanti collezionisti non erano disposti a cedere le proprie opere. E chissà che al finissage non ci fossero anche loro: da un lato i proprietari che non vendono e dall’altro i fortunati che hanno comprato, che un Mondino possono guardarselo tutte le mattine prendendo il caffè.

Aldo Mondino, Turcata, olio su linoleum, 120x140 cm, ph. Laura Fantacuzzi
È proprio chiacchierando con Giuseppe Pero che si comprende l’entità di questa collaborazione: “Abbiamo tanti quadri, ma pochi in vendita. Ho privilegiato la scelta del quadro bello per dimostrare come Aldo sia stato uno capace di dipingere”. Ma si tratta pur sempre di una galleria: “Tra le opere in vendita ci sono trattative aperte. Abbiamo riscontrato una grande resistenza sul prezzo. Per esempio, per un quadro a me caro non ho chiuso per 2.000 euro. L’offerta era di 38.000 euro e io ne chiedevo 40.000”.

60.000 euro è il prezzo dell’opera più cara in mostra. Quella dei Dervisci che ruotano nei loro vestiti bianchi, candidi. Difficilmente piazzabile, anche a detta del gallerista. Un po’ come tutto il mercato di Mondino, stagnante e seduto su quella sovrabbondanza di opere in mano a importanti collezionisti. Un mercato purtroppo relegato all’Italia dove i quadri in asta sono solitamente quelli minori, con un toplot, L’Io divisa, venduto nel 2009 a 40.000 euro. Le opere offerte hanno prezzi di aggiudicazione che, con uno sguardo positivo, oscillano tra i 12 e i 28 mila euro (dati su artprice.com). Tanti, troppi, gli invenduti.

Aldo Mondino nel suo studio_ph. Fabrizio Garghetti  courtesy Archivio Garghetti, Milano
“Aldo in vita ha venduto molto – continua Pero – ha fatto tante mostre e i suoi mercanti sono stati sempre attivi”. Dalle parole del gallerista, che lavorò con l’artista, se ne ricava un Aldo dandy e amante della vita, del buon cibo e dei viaggi. Viaggi schizzati a biro e poi rielaborati nel suo studio a Monferrato. Vedeva il mondo da miope, lo riassaporava, lo faceva diventare arte e poi lo vendeva. Per vivere felice.

Aldo Mondino. Milano, Venezia, Calcutta
a cura di Marco Meneguzzo

22 novembre 2013 – 1 febbraio 2014

Galleria Giovanni Bonelli
Via Luigi Porro Lambertenghi 6, Milano
+39 02 87246945
info@galleriagiovannibonelli.it
www.galleriagiovannibonelli.it

Galleria Giuseppe Pero
Via Luigi Porro Lambertenghi 3, Milano
+39 02 66823916
info@giuseppepero.it
www.giuseppepero.it

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