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ROMA | MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma | 8 dicembre 2013 – a tutto il 2014

di DANIELA TRINCIA

Una grande rete sospesa a metà ancorata alle pareti. Una rete intessuta con grosse funi di nylon, con colori sgargianti. Una rete intessuta con pazienza e costruita come una labirintica millefoglie, dove il visitatore si addentra e si perde nei vari strati, nella lenta e faticosa ricerca della via d’uscita. Una rete coloratissima, assemblata come tante corolle di infantili fiori di campo o centrini giustapposti, dai quali pendono delle escrescenze, come i batocchi di una campana o velopenduli, da poter cavalcare lasciandosi dolcemente dondolare. È questo ciò che appare davanti agli occhi al visitatore di Harmonic Motion/Rete dei draghi, l’esteso playground realizzato dall’artista giapponese Toshiko Horiuchi MacAdam (1940).

Enel Contemporanea 2013, Toshiko Horiuchi MacAdam. Harmonic Motion / Rete dei draghi, MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma, Roma Foto Roberto Boccaccino

Realizzata completamente a mano, nell’arco di oltre sei mesi, adottando per l’appunto un uncinetto, ovviamente di una foggia particolare tale che le permettesse di lavorare le funi, appositamente per il MACRO di Roma, per Enel Contemporanea (giunta alla settima edizione), l’enorme installazione invita ad interagire con essa. Un po’ come un canto delle sirene, ci si trasforma in ingenui Roger Rabbit: come Rabbit non riesce a resistere al motivetto “ammazza la vecchia col flit”, così il visitatore non riesce a opporsi alla tentazione di addentrarsi nella rete, cercando il passaggio che gli permetta di raggiungerne la sommità. Raggiunta la quale, altrettanto difficile è rimanere fermi e immobili, perché talmente grande è la voglia, che è impossibile non saltare o tuffarsi sulla rete, che diventa simile a un enorme materasso, sul quale ognuno può dar libero sfogo alle più impensate acrobazie.

Toshiko Horiuchi MacAdam Foto Roberto Boccaccino

Come protetto da una placenta, al visitatore, infatti, è lasciata la piena libertà di poter interagire al meglio con il lavoro. Affrontarlo, per prenderlo e dominarlo, aggrappandosi ai pendagli, nel tentativo di dominare e sconfiggere il “drago”; oppure può scalarlo e lasciarsi avvolgere da esso. E in cima, sbucando da dei fori come bruchi da una mela, ogni visitatore assume quell’aria soddisfatta di chi è riuscito in una grande impresa. E ritrovandosi in quella colorata arena, si sente complice di un’esperienza, nella condivisione di un gioco, nel partecipare all’invenzione di nuove evoluzioni, senza competitività, ma con quel fare cameratesco di scoperta. Sono queste le differenti emozioni che Toshiko Horiuchi MacAdam si è prefissa da quando ha iniziato a realizzare questi lavori ed è quello che riesce perfettamente ad attuare, come la stessa artista ci ha raccontato in un’intervista che sarà pubblicata sul numero 83 di Espoarte.

Enel Contemporanea 2013
Toshiko Horiuchi MacAdam. Harmonic Motion / Rete dei draghi
in collaborazione con Norihide Imagawa (structural design) e Charles MacAdam (design & production)

8 dicembre 2013 – per tutto il 2014

MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma
via Nizza 138, Roma

Orari: da martedì a domenica, ore 11.00-19.00; sabato 11.00-22.00; chiuso il lunedì, 1 gennaio, 1 maggio e 25 dicembre
Ingresso gratuito all’opera di Enel Contemporanea

Info: MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma
+39 06 67 10 70 400
www.museomacro.org

Enel Contemporanea
enelcontemporanea@enelaward.com
www.enelcontemporanea.com

 

 

 

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