MILANO | Galleria Giovanni Bonelli | 23 maggio – 26 luglio 2014
di MARTINA ADAMUCCIO
“Guardate semplicemente la superficie delle mie opere. Lì sono io. Dietro non c’è nulla”. Così sosteneva Andy Warhol nel 1967, nello stesso anno in cui a Rivolta d’Adda, nel cremonese, nasceva l’artista Agostino Arrivabene, che oltre la superficie dei suoi lavori, invece, avrebbe nascosto un mondo intero.
Vesperbild, questo il titolo della prima personale dell’artista Agostino Arrivabene presso gli spazi espositivi della Galleria Giovanni Bonelli di Milano inaugurata lo scorso 22 maggio e che si terrà fino al 26 luglio.
Temi classici ma reinterpretati in maniera del tutto contemporanea quelli dell’artista, che tiene vivo il legame con il passato nonostante una forte presa di coscienza della contemporaneità. In fondo, il legame con la tradizione è importante quanto la modificazione della creatività stessa, che si trova attaccata al sottile filo conduttore della storia.
Carichi di simboli e messaggi celati, l’artista realizza in maniera quasi rituale i suoi lavori, che si imbevono di eterna bellezza e grazia. L’arte dei secoli passati diventa così arte del presente e arricchisce di profondi valori l’oggi.
Una wunderkammer della pittura si scopre nelle opere presenti, in cui magia, sogno e meraviglia accolgono lo spettatore quasi sognante.
Una politica rinascimentale profondamente presente quella nei suoi lavori, dove si trova una percezione dell’uomo e del mondo molto diversa dai tempi passati e futuri. Un profondo rifiuto della separazione tra spirito e corpo, dove però questo intimo rapporto non nasconde di certo i lati oscuri di una creatura inquieta come appare l’uomo. Agostino Arrivabene riscopre, per certi versi, la dimensione interiore dell’individuo e. contrariamente a ciò che l’immagine apparentemente paganeggiante potrà far apparire, il legame con Dio e la religione appare evidente. Morte, rinascita, eterno divenire, questi e ancora altri i temi presenti nelle opere dell’artista, dove l’uomo viene visto come elemento in grado di autodeterminarsi e modificare la propria natura, come secoli addietro anche Burckhardt in una delle sue opere più importanti sulla civiltà nel rinascimento sosteneva. È cosi, la creatura inquieta che è l’uomo trova spazio in questa mostra, dove “l’anima desidera stare col suo corpo, perchè, senza li strumenti organici di tal corpo, nulla può operare né sentire”. (Leonardo Da Vinci)
Agostino Arrivabene. Vesperbild
23 maggio – 26 luglio 2014
Galleria Giovanni Bonelli
Via Luigi Porro Lambertenghi 6, Milano
Orari: da martedì a sabato 11.00-19.00; lunedì su appuntamento
Ingresso libero
Info: +39 02 87246945
info@galleriagiovannibonelli.it
www.galleriagiovannibonelli.it