MONACO (PRINCIPATO) | GALERIE ADRIANO RIBOLZI
Intervista ad ADRIANO RIBOLZI di Chiara Serri
Un antiquario amante del contemporaneo: questa è la storia di Adriano Ribolzi, titolare dell’omonima galleria, con sede al numero 3 e al numero 7 de l’Avenue de l’Hermitage nel Principato di Monaco. Diviso tra tradizione familiare (antiquari dal 1920, espositori per 18 anni al TEFAF di Maastricht) e passione personale (un diploma alla Kunstgewerbe Schule con Itten), Ribolzi coniuga da anni le proposte legate al Settecento francese e alla pittura antica e le mostre d’arte contemporanea, in un clima di grande dialogo e apertura. Fino al 29 dicembre la sua galleria ospita la doppia personale degli artisti Alberto di Fabio e Tobia Ravà, a cura di Maria Luisa Trevisan, tra scienza, mistica e filosofia…
Il suo spazio ospita al momento la mostra Paysages de la pensée di Alberto di Fabio e Tobia Ravà. Come siete giunti alla “costruzione” di questa esposizione bi-personale? Che tipo di dialogo si è instaurato tra le opere degli artisti e la “cornice” classica della galleria con boiserie e pezzi d’antiquariato?
La mostra è nata dal desiderio di proporre opere contemporanee con un contenuto che vada oltre il mero valore estetico. Abbiamo dunque invitato due artisti che conoscevamo e stimavamo – Alberto di Fabio e Tobia Ravà – a confrontarsi con un tema importante: i Paesaggi della mente. Il loro pensiero creativo, a prima vista lontano, parte da basi simili. Tobia aveva già esposto presso la nostra sede e Alberto era entusiasta di mostrare le sue opere in una galleria “storica”. Tutti gli artisti che hanno esposto nei nostri spazi hanno sempre scoperto la valorizzazione estetica del loro lavoro in un ambiente classico.
Come è stata accolta la mostra? Che tipo di riscontri ha ottenuto ad oltre due mesi dall’apertura?
La mostra è stata accolta con interesse, sia per la qualità intrinseca delle opere proposte che per il tema trattato. Abbiamo registrato numerosi visitatori sia per il vernissage del 3 ottobre che per il Cocktail de Noel del 5 dicembre, oltre naturalmente al numero abituale di frequentatori della galleria.
Nel suo testo critico, Maria Luisa Trevisan, sottolinea come entrambi gli artisti, ascrivibili al “Concettualismo estetico”, guardino al micro e al macrocosmo, attingendo all’ambito scientifico, filosofico, della mistica… In questo tipo di ricerca si può riconoscere una delle linee di interesse della sua Galleria e, più in generale, della ricerca artistica contemporanea?
Assolutamente sì. Spesso pensiamo all’arte come bellezza ma, quando la trascende, raggiunge un livello completamente nuovo di emozione. La creazione artistica è un laboratorio sia estetico che intellettuale, che filtra tutte le influenze del suo tempo. Ogni artista, secondo la sua sensibilità e attraverso i mezzi espressivi che gli appartengono, esprime l’evoluzione umana e sociale, la religione, la filosofia, la scienza e la tecnologia. Alberto di Fabio ci conduce nell’infinitamente piccolo del nostro corpo o dentro l’infinitamente grande del cosmo, mentre Tobia Ravà ci immerge nella ghematrià e nella matematica di tutte le cose che ci circondano.
Il tema del dialogo e dell’apertura sono centrali nell’attività della sua galleria che tratta l’arte moderna e contemporanea dal 2009, ma presenta una storia molto più lunga… Come si sono ampliati i vostri interessi dall’antiquariato all’arte antica, moderna e quindi contemporanea? Il collezionismo d’oggi è (o può essere) un collezionismo trasversale?
Nel 2009 abbiamo aperto la sezione d’arte moderna e contemporanea. Una scelta che si pone in linea con la mia personale formazione: ho studiato alla Kunstgewerbe Schule di Zurigo, una delle più note scuole d’Avanguardia in Europa. Il mio professore era Johannes Itten, tra i fondatori del Bauhaus. Ho portato parallelamente avanti anche la sezione dedicata all’antiquariato (Settecento francese e pittura antica) per rispetto dell’attività paterna, inaugurata nel 1920. Il collezionismo di oggi, a mio avviso, è di fatto trasversale. E credo lo sarà sempre di più…
Progetti in cantiere?
Lavoriamo sempre su molte idee, ma per il momento non abbiamo un titolo e una data precisa. Nelle due sedi della galleria, al numero 3 e al numero 7 de l’Avenue de l’Hermitage, esponiamo continuativamente una scelta di opere pittoriche e scultoree di artisti di qualità, senza dimenticare di sostenere anche autori meno conosciuti ma comunque interessanti.
Alberto Di Fabio e Tobia Ravà, Paysages de la pensée
A cura di Maria Luisa Trevisan
3 ottobre – 29 dicembre 2018
Galerie Adriano Ribolzi
3, 7 Avenue de l’Hermitage – 98000 Monaco
Info: ribolzi@libello.com
www.adrianoribolzi.com