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Alessia Locatelli da Novate Milanese (MI)

Cosa ti manca? La tua personale esperienza dell’“assenza” e della “mancanza”.
Credo che più che sull’assenza la mia esperienza personale si possa inscrivere maggiormente all’interno di alcune mancanze. Sono una persona estremamente attiva e solare di conseguenza la prima privazione è quella relativa all’ambiente esterno, il contatto con la natura utile all’equilibrio psicofisico di ognuno di noi, chi più chi meno. Mi manca il mare. Vorrei tantissimo non risiedere in Lombardia bensì in una città di mare. Dopodiché sento la mancanza della possibilità di visitare le mostre, magari in compagnia, il contatto con le altre persone, gli amici ed i famigliari. E forse mi mancano le belle discussioni dalla teoria fotografica… alla sociologia, discorsi anche profondi che scaturiscono spontaneamente quando hai la possibilità di una relazione dialettica e diretta con le persone. Non fraintendetemi, gli strumenti che abbiamo oggi posizione si sono rivelati meravigliosamente utili  per permetterci di affrontare questo momento continuando a lavorare, anzi aumentando la quantità di cose da fare, ma la mia forma mentis fatica ad adeguarsi a questa interconnessione di reti virtuali, prediligendo sempre il contatto umano.

Quando tutto questo finirà: una cosa da fare e una da non fare mai più.
Una cosa da fare a livello globale sarà cercare di trovare, nel nostro ambito, soluzioni di mediazione tra le molte ed interessanti risorse on-line che si sono moltiplicate in questo periodo e la necessità di ristabilire quella relazione diretta tra le persone e la fruizione delle opere.
Quello che invece spero non accada mai più, ora che si torna verso la “normalità” (cos’è poi questa normalità?) riguarda le donne, e lo dico in qualità di direttore artistico della Biennale della Fotografia Femminile. Spero che le donne lavoratrici possano godere delle stesse opportunità di scelta tra casa e carriera senza discriminazione di genere, come nel resto d’Europa, e che questa circostanza non riporti il Paese indietro di 50 anni.
Avrei voluto che questo momento diventasse per tutti occasione di riflessione e – perché no – di decrescita. Viviamo nel surplus e questa poteva essere un’occasione di riflessione sul non-necessario. Avrei voluto venisse affrontato in modo serio e costruttivo tutto il tema legato alla produzione ed allo smart working ed a tutte le implicazioni che questo può avere anche in ambito ecologico. Abbiamo respirato aria pulita, sarà un peccato tornare ad infestare i nostri polmoni (studi interessanti dal punto di vista scientifico hanno sondato le possibili relazioni tra l’inquinamento della Lombardia al fatto che il Covid-19 abbia creato qui maggiori decessi). Sono molto triste per questa occasione sprecata.

Sono nati nuovi luoghi e spazi alternativi di coesione intorno a te? (pensiamo alle corti dei palazzi, ai terrazzi, ecc…)
Dall’inizio della reclusione, dal terrazzo in un cortile accanto al mio condominio, un giovane DJ ogni sera, alle 18 ed alle 21, mette musica di genere vario e tiene alto il morale di tutti in un abbraccio emotivo che solo la musica è capace di regalare in modo così diffuso. Mi piace questo momento che permette di ritrovarsi per cantare, uscire sul balcone, salutare i vicini, condividere.

Ad oggi quali sono state per te le conseguenze immediate della diffusione del Covid-19 sul tuo lavoro e quali pensi possano essere le conseguenze a lungo termine?
Per la Biennale della fotografia femminile (BFF) è stato molto complesso gestire il cambiamento derivato dall’emergenza. Il foto festival di Mantova avrebbe a marzo 2020 aperto l’anno e, di conseguenza, è stato il primo Festival di settore a dover affrontare una serie di decisioni difficilissime. Le mostre già stampate, un catalogo stampato e un investimento importante in termini di tempo, risorse del Team e comunicazione. Abbiamo imparato ed approfittato come tutti dei servizi offerti dalla tecnologia, proponendo nei nostri canali Social le BFFPills: ogni settimana pubblichiamo, attraverso avvincenti narrazioni empatiche, i 12 progetti fotografici ospitati alla Biennale della fotografia femminile mostrando on line le immagini. Inoltre proponiamo ogni fine settimana la BFFGoesLive: interviste live nei fine settimana in Instagram e Facebook con le professioniste coinvolte nel nostro foto festival, per non perdere quella relazione diretta con tutte le persone che ci seguono e che ci hanno sostenuto  e ci sostengono anche oggi, attraverso l’acquisto del catalogo sul sito eMuse. Abbiamo un contest fotografico (chi non lo ha in questo momento?) su IG. Sulle conseguenze a lungo termine stiamo studiando alcuni piani B che possano essere proposte strutturate al comune di Mantova – la  città che ospita il foto festival – ed in altre realtà in Italia.
Per quanto concerne il mio lavoro curatoriale, nel 2020 avevo in programma quattro mostre importanti – tra  arti visive e fotografia – alcune strutturate all’interno del palinsesto I talenti delle Donne, promosso istituzionalmente dal Comune di Milano  e che non so al momento che sviluppo avranno, ma stiamo muovendoci anche su quel fronte.  Naturalmente parte integrante del mio lavoro in questo momento è cercare di capire come cambierà la fruizione delle mostre, individuare opzioni nuove. Dialogare con le istituzioni e gli artisti/fotografi. Comprendere come i visitatori di musei e mostre percepiscono questa situazione al fine di avere dati concreti da cui partire e – non ultimo – relazionarmi costantemente con tutte le realtà con cui lavoro e gli altri professionisti, per una riflessione collettiva che sia anche un percorso comune.

Alessia Locatelli: sono nata a Milano nel luglio 1977. Da oltre 15 anni mi occupo di curatela e critica con un focus particolare in fotografia. Sono il direttore artistico dell’archivio Enrico Cattaneo e della Biennale di Fotografia Femminile di Mantova (bffmantova). Negli anni ho avuto occasione di seguire la progettazione del SiFest di Savignano e del Premio Canon Giovani Fotografi, e di collaborare con i maggiori foto-festival in Italia e in Svizzera nella curatela e nelle portfolio reviews. Sono un curatore e critico indipendente nell’organizzazione di mostre con realtà sia pubbliche che private, in Italia e all’estero. Collaboro con riviste di settore fotografico e sono il critico referente del “Dossier Fotografia” all’interno del “CAM, catalogo di arte moderna” (ex-Bolaffi) pubblicato dalla Editoriale Giorgio Mondadori – Gruppo Cairo. Dal 2016 ho ideato alcuni corsi professionali per diventare Photocurator richiesti in tutta Italia. Consiglio e coadiuvo gli autori nella scelta delle carte Fine Art e nei materiali di montaggio utili alla conservazione per creare una filiera virtuosa anche in Italia nella fotografia, dal progetto allo storytelling al collezionista.

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