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VENEZIA | 55. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia – Padiglione Repubblica Popolare del Bangladesh | 1 giugno – 24 novembre 2013

Intervista a FABIO ANSELMI di Igor Zanti

Per la seconda volta, dopo l’esordio nel 2011, il Bangladesh allestisce un Padiglione Nazionale in occasione della 55. Biennale di Venezia. Per il paese, uno dei più poveri al mondo, l’impegno per essere presente alla kermesse veneziana è molto significativo e dimostra come, anche attraverso l’arte, si voglia dare un segnale di sviluppo e di apertura verso l’esterno. La mostra intitolata Supernatural sarà ospitata da Officina della Zattere e presenterà una selezione delle più interessanti personalità artistiche bengalesi in relazione con progetti di artisti internazionali e con esperienze molto differenti tra loro.

Per un Paese che non si può annoverare tra i più ricchi al mondo è una scelta importante. Che significato ha questo impegno da un punto di vista istituzionale?
Il Bangladesh è sicuramente tra i paesi più poveri al mondo, è però necessario aggiungere e sottolineare che la proposta culturale ed artistica è, invece, vivissima e ricca di moltissime sfaccettature. Basti pensare alla scuola Charupit, la cui esperienza è testimoniata all’interno del Padiglione, dove si utilizza l’arte per favorire i processi di apprendimento ed alfabetizzazione dei bambini. La produzione artistica e la percezione visiva sono elementi fondamentali per comprendere lo sviluppo culturale di in un Paese emergente e forniscono una visione trasversale, a tratti inconsueta, del percorso di crescita della nazione.

Quali scelte curatoriali hai attuato nell’organizzare la mostra Supernatural?
Abbiamo scelto un gruppo artistico denominato Chhakka 6 composto da sei artisti: Mokhlesur Rahman, Mahbub Zamal, A. K. M. Zahidul Mustafa, Ashok Karmaker, Lala Rukh Selim, Uttam Kumar Karmaker, a cui si uniscono Dhali Al Mamoon, Yasmin Nupur, Gianfranco Meggiato e Gavin Rain e la scuola d’arte dedicata ai bambini chiamata Charupit. Un mix di esperienze, differenti tra loro, che forniscono un panorama il possibile più esaustivo di quello che sta accadendo in Bangladesh per quanto concerne il contemporaneo.

Cosa significa Supernatural in questo contesto ed in relazione con i lavori esposti?
Il Supernaturalismo si inserisce nell’idea dell’autodidatta promossa e suggerita dal curatore della Biennale Massimiliano Gioni. All’interno del Padiglione sono presentate tutte le espressioni dell’arte contemporanea: dalle installazioni, alla video arte, dalla perfomance, alla pittura ed alla scultura. Inoltre, con la presenza della scuola d’arte Charupit con opere realizzate da bambini in età prescolare, vogliamo creare un metaforico ponte tra la nuova generazione e le diverse personalità artistiche che espongono nel padiglione. Il supernaturalismo è quell’attitudine dell’agire umano dove la natura prima ed ancestrale dell’uomo diviene elemento fondante dello sviluppo sociale, antropologico e scientifico del mondo in cui viviamo. Sviluppo che viene posto nelle mani non solo dell’identità scientifica dell’umanità ma, soprattutto, di quell’attitudine alle scienze sociali dove la ricerca artistica rappresenta la modalità di comprensione e rielaborazione della realtà circostante.

Quali sono le principali caratteristiche dell’arte contemporanea in Bangladesh?
Attualmente si produce arte contemporanea in tutto il mondo, a prescindere dalla situazione socio economica in cui si trovano molti paesi e dalle difficoltà che si devono affrontare. In Bangladesh c’è un forte rapporto tra l’arte tradizionale e la ricerca contemporanea. Il patrimonio culturale derivante dalla tradizione è un elemento fondamentale nell’ideazione e creazione di opere d’arte. Più si riduce lo iato tra queste due dimensioni e più ci troviamo di fronte ad opere che acquistano interesse e che divengono testimonianze significative di quello che è il fare arte in Bangladesh.

Come mai hai scelto di inserire, a fianco di artisti provenienti dal Bangladesh, anche l’italiano Maggiato ed il sudafricano Rain?
Abbiamo dato un’impostazione internazionale con la presenza di due artisti ospiti, per far percepire che il Bangladesh non ha confini culturali ed è sopratutto un paese aperto, creando, in questo senso, un dialogo tra gli artisti del luogo ed artisti con un diverso background culturale.

Fabio Anselmi: Gallerista e curatore, ha curato il Padiglione della Repubblica Arabo Siriana alla 54. Biennale di Venezia ed è curatore del Padiglione del Bangladesh, commissario aggiunto del Padiglione del Costa Rica per la 55. Biennale.

Supernatural
Commissario/Curatore: Francesco Elisei
Curatore: Fabio Anselmi

Artisti: Chhakka Artists’ Group: Mokhlesur Rahman, Mahbub Zamal, A. K. M. Zahidul Mustafa, Ashok Karmaker, Lala Rukh Selim, Uttam Kumar Karmaker. Dhali Al Mamoon, Yasmin Jahan Nupur, Gavin Rain, Gianfranco Meggiato, Charupit School

1 giugno 2013 – 24 novembre 2013

55. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia
Padiglione Repubblica Popolare del Bangladesh

Officina delle Zattere
Dorsoduro 947, Venezia

Info: www.officinadellezattere.it

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