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FIRENZE | Galleria Biagiotti | 17 maggio – 14 settembre 2012

SEEDS

di MARTA CASATI

Una propulsione all’evoluzione, alla crescita nutrita da riflessione e introspezione. In Seeds Andras Calamandrei, Federico Gori, Alberto Lapenna, Maria Francesca Tassi e Xiuzhong Zhang pongono la natura e il suo correlarsi all’individio-uomo e al resto del mondo al centro della ricerca di questo progetto.
Il percorso si apre con Federico Gori con l’installazione Ancient Legenda: qui il rame accoglie e si mostra affabile conduttore di elementi vegetali che, tramite un lento processo chimico di ossidazioni e incisioni, si figurano a protagonisti assoluti di una scena che volge a un rigorismo non arido bensì delineato da toni lirici, non facilmente dediti all’abbandono di ispirazione.

Con Andras Calamandrei si è immersi nel progetto Lombroso-Aesthetics of Terror in cui la tassonomia criminale creata da Lombroso, oltre ad aver influenzato ormai da anni la sua indagine artistica, irrompe fisicamente nell’opera. Calamandrei sfrutta l’oggettuale bidimensionale della tela per condurre la riflessione su un piano che va oltre la duplice dimensione. Frasi estratte dalla pubblicità della polizia e di altri organi di sicurezza come “The Other Is Never Too Far Away” o “Do Not Rely On Others” sono usate per riflettere come la distorta percezione del pericolo possa farsi astuto abuso di potere nonché strumento di dominazioni di masse.

L’universo di Maria Francesca Tassi parla un linguaggio chiaro, esigente di un codice asciutto e deciso in cui la scultura percorre la via della riproducibilità. In Prehistorica la carta diviene oggetto scultoreo di elementi vegetali preistorici davvero esistiti e per lo più scomparsi estrapolati da uno studio nei musei di scienze naturali. Invece con Vorrei un mondo nuovo il processo creativo ha seguito una via inversa in cui sono le direttive immaginarie dell’artista a creare forme non reali se non nel suo pensiero.

Con Ziuzhong Zhang occorre cambiare codice interpretativo e farsi accogliere da un simbolismo concettuale dalle coordinate geometriche. In Integratore una serie di siringhe riempite di cenere d’incenso, residuo di preghiere compiute, sono poste su una croce di specchi. Come in tutto l’Oriente, per l’artista l’incenso ha una valenza spirituale che va oltre il pregare e la dimensione religiosa. Nel suo alfabeto le lettere e gli ideogrammi cinesi si compongono secondo una melodia dai tratti numerici e matematici, eppure armoniosi.

Gli spazi del piano inferiore della galleria si addicono a Ghost Stories di Alberto Lapenna in cui il citazionismo artistico e i numerosi riferimenti alla storia dell’arte conducono il gioco. L’atmosfera, di una sfarzosità antica e decadente, diviene tableaux vivent in Le rose di Eliogabalo, citazione dell’opera del 1888 del pittore inglese Alma Tadema in cui la storia vuole che il sovrano, durante la cena, uccise i suoi ospiti soffocandoli con petali di rose viole e altri fiori fatti cadere del soffitto. L’horror vacui presente nell’installazione dialoga con gli scenari delle opere fotografiche in un orgiastico convivio di presenze reali e, ancor più, evocate.

SEEDS
Andras Calamandrei, Federico Gori, Alberto Lapenna,
Maria Francesca Tassi e Ziuzhong Zhang

Galleria Biagiotti
Via delle Belle Donne39/r, Firenze

17 maggio – 14 settembre 2012

Info: +39 055 214757
www.artbiagiotti.com

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