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PALERMO | Teatro Garibaldi Aperto

di LAURA FRANCESCA DI TRAPANI

«Questa sarà la scena finale del film L’Orlando ferito che sto girando in Sicilia. È un diario di viaggio in Sicilia, e sono accompagnato da questo testo che si intitola Come le lucciole. È un saggio un po’ ottimistico sulla possibilità della sopravvivenza, di trovare altri modi di organizzare la società. E alla fine il mio incontro con il mondo dei Pupi di Mimmo Cuticchio e questo viaggio si ritrovano qui in questo teatro».

Le parole del regista Vincent Dieutre ci accolgono nel ventre del Teatro Garibaldi di Palermo, ancora Aperto e ancora fremente di speranze nel portare avanti la cultura e l’arte in questo luogo di alta densità creativa. La sua voce descrive questo progetto iniziato tre anni fa – con la produzione parigina La Hiut – che si è concluso la sera del 6 ottobre, con l’ultima ripresa realizzata grazie al SiciliaQueer filmfest e l’Institut français Palermo, quella del pubblico palermitano che assiste alla video-intervista in anteprima assoluta de La lettera di Georges Didi-Huberman ai Siciliani, filosofo e storico dell’arte francese, autore del volume Come le lucciole: una politica della sopravvivenza. Riporta quasi ad altri tempi quello che si legge nelle note di produzione del film

«nel loro piccolo teatro di Palermo, i Pupi si annoiano da quando il loro imperatore è stato relegato al museo. Non c’è più niente da fare in Europa né in Italia e le lucciole, che già Pasolini piangeva nel ’75, sembrano essere completamente scomparse. Un regista francese sbarca in Sicilia alla ricerca di qualche speranza. La sua Italia tanto fantasticata verrà salvata da chi vive ai confini della società? Il diario della sua ricerca delle lucciole sopravvissute e gli incontri… si mescolano a un meraviglioso dramma per marionette, in cui il principe dei Pupi, Orlando, è l’eroe ferito».

Tutti coinvolti in un happening, tutti parte del momento creativo di un regista. Una situazione di estrema energia, una situazione in cui l’emozione – come dice lo stesso Didi-Huberman non dice “io”, ma esprime pluralità. Tutti (ri)uniti per partecipare all’ultimo atto di quello che è stato e che sarà un diario intimo. Una sola dimensione, quella dell’arte, dove il cinema si versa dentro le arti visive.

«Per me il cinema e l’arte partecipano della stessa ricerca» continua Dieutre, autore di numerosi scritti sul legame tra il cinema e l’arte contemporanea, «c’è arte di flusso, c’è arte o cinema commerciale, ma ci sono anche artisti come Steve McQueen che hanno avuto riconoscimenti a Cannes. Non ci sono più queste discipline che sono autoritarie. Mescolo due livelli di racconto, il documentario, la finzione, i pupi, la filosofia. Per me è un falso problema. Credo sia più un problema del mercato dell’arte e del cinema che proteggono reciprocamente i propri spazi. Il problema è semmai comunicare col pubblico, l’importante è il gesto artistico. In Francia c’è una possibilità di stare tra le due, mentre in Italia è ancora un po’ difficile. Ovviamente – anche in Francia – non sono possibilità che provengono dal cinema tradizionale, ma c’è una rottura, rispetto all’Italia, che da più possibilità. Il problema di fare arte o cinema non è un problema, anzi è un problema un po’ lussuoso. L’importante è toccare il nervo dell’epoca».

Dal suo arrivo, cinque anni fa a Palermo, dove ha ritrovato e respirato il fascino e un’energia, esaurita in Italia, ad un puzzle di volti, di storie, di tempo che scorre per costruire, Vincent Dieutre, lascia oggi un segno, un emozione in un luogo simbolo, quale il Garibaldi Aperto, ed una bella riflessione, che in mondo postmoderno il problema dell’oggetto sia un po’ superato.

LA NOTTE DELLE LUCCIOLE
Nell’ambito della realizzazione del film Orlando Ferito di Vincent Dieutre

in anteprima assoluta la «Lettera di Georges Didi-Huberman ai Siciliani» (videointervista in lingua italiana con il filosofo francese, autore del volume “Come le lucciole: una politica della sopravvivenza”, durata 35′).

Teatro Garibaldi Aperto
via Castrofilippo 30, Palermo

sabato 6 ottobre 2012, ore 21

Orlando Ferito è un progetto cinematografico che il regista francese Vincent Dieutre porta avanti da oltre due anni in Sicilia, con la produzione “La Huit” di Parigi. Le riprese, svoltesi già a Catania, Messina e altri luoghi della Sicilia, si concluderanno a Palermo proprio in occasione di questa Notte delle Lucciole al Teatro Garibaldi.
Dalle Note di produzione del film “Orlando ferito”: nel loro piccolo teatro di Palermo, i Pupi si annoiano da quando il loro imperatore è stato relegato al museo.
Non c’è più niente da fare in Europa né in Italia e le lucciole, che già Pasolini piangeva nel 1975, sembrano essere completamente scomparse.
Un regista francese sbarca in Sicilia alla ricerca di qualche speranza. La sua Italia tanto fantasticata verrà salvata da chi vive ai confini della società? A poco a poco il diario della sua ricerca delle lucciole sopravvissute e il racconto degli incontri che la sovvertono si mescolano a un meraviglioso dramma per marionette, in cui il principe dei Pupi, Orlando, è l’eroe ferito.

www.teatrogaribaldiaperto.com

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