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intervista a VALENTINA BONOMONTE e EMANUELA ROMANO di Livia Savorelli

Come avete affrontato il lockdown e la relativa chiusura della vostra galleria? Avete cercato di colmare il vuoto attraverso la progettualità online e/o attraverso un uso diverso dei social? Come si è modificato il rapporto con il vostro pubblico?
Il lockdown è coinciso con il giorno in cui avremmo dovuto inaugurare la prima personale in Italia di Laura Quiñ­onez, Accidentes geo-gráficos. Fin da subito abbiamo quindi cercato di far vivere la galleria online, di far “vedere” l’esposizione tramite i social e attivare un dialogo artista/pubblico/galleria a distanza.
Abbiamo avviato il progetto #iorestoacasa… con l’arte. Inizialmente ci siamo focalizzate su Laura Quiñ­onez – Accidentes geo-gráficos con approfondimenti sull’artista colombiana che, per la prima volta, esponeva in Italia con un interessantissimo progetto, frutto di anni di ricerca, che mette in relazione le pettinature degli schiavi afro-colombiani con i paesaggi colombiani. La tematica è particolarmente coinvolgente e ha portato ad una serie di rimandi storici e attuali, la cultura latina tramandata di generazione in generazione, la società odierna, le istituzioni artistiche presenti ed anche concorsi di pettinature indetti ogni anno. Il dialogo con Laura in questo periodo è risultato molto interessante, abbiamo inserito delle sue interviste e ci ha fatto pensare a tutti gli artisti con cui lavoriamo.
Con il format video-dialoghi quindi abbiamo poi coinvolto tutti gli artisti che hanno condiviso con noi i loro pensieri e le immagini dei lavori a cui stavano lavorando durante la quarantena.
Abbiamo anche realizzato delle video-esposizioni dal titolo OLTRE. Rileggere l’arte attraverso il Coronavirus, curate da Sara Liuzzi, in cui le opere d’arte sono state osservate attraverso la lente della spiazzan­te situazione che ci siamo trovati a vivere.
Infine, a inizio maggio, abbiamo inaugurato una mostra collettiva che si è sviluppata con il contributo del pubblico. BestOf è un’esposizione on-line che raccoglie le opere migliori degli artisti con cui lavoriamo e il meglio di ciò che questa situazione ci ha insegnato. Per ciascun artista sono presenti tre opere: una selezionata dalla galleria, una a cui l’artista è particolarmente legato e una scelta dal pubblico, attraverso sondaggi sui canali social. La mostra quindi di giorno in giorno si è modificata con le opere selezionate online ed è stato interessante notare come la partecipazione del pubblico sia stata costante e dinamica. BestOf è tuttora visibile sulla piattaforma Artsy  (https://www.artsy.net/show/a-pick-gallery-bestof).

Exhibition view della mostra Laura Quiñ­onez, Accidentes geo-gráficos. Courtesy A PICK GALLERY

Mai come in questo periodo abbiamo sentito parlare di “mondo dell’arte” ma proprio in un momento come questo è difficile immaginarlo come omogeneo. Composto da figure diverse: artisti, collezionisti, appassionati, critici, curatori, galleristi, organizzatori, editori. Un insieme spesso diviso da interessi contrastanti… Ora, se e in che modo, vi sentite parte di un “sistema”? Come state affrontando, dal lato umano e pratico, la vostra attività? Vi siete posti degli obiettivi a breve termine?
Crediamo che il “sistema” del contemporaneo in Italia non sia ancora del tutto organico ed è importante che si orienti sempre più a una logica collaborativa perché più soggetti insieme possono raggiungere maggiori obiettivi, cooperando e cercando accordi vantaggiosi per entrambe le parti, incoraggiando relazioni e partnership in grado di accrescere gli aspetti culturali ed economici.
In Italia ci sono eccellenze uniche che vanno promosse ed è necessario che le istituzioni museali con gli altri attori del sistema – fiere, gallerie, curatori, artisti e collezionisti – facciano squadra. In passato abbiamo avuto esperienze positive dalle collaborazioni e nel futuro speriamo di poterle intensificare; per il momento stiamo cercando di raccogliere quello che questo periodo di isolamento ci ha insegnato, consapevoli però che incontrarsi personalmente e avere rapporti non mediati è fondamentale per noi.
Per il post lockdown abbiamo deciso di riaprire la galleria con orari ampliati e più flessibili, che possano rispondere alle esigenze di tutti.

Exhibition view della mostra BestOf. Courtesy A PICK GALLERY

Siamo nella famosa Fase 3, ciò presuppone una visione in progress, un prima, un dopo e un poi. Restituiteci una fotografia che vi ritrae in questi tre momenti…
Prima del lockdown avevamo organizzato una serie di mostre e partecipazioni a diverse fiere, oltre a collaborazioni con altre gallerie straniere e partnership con istituzioni tra le quali il Fringe Festival di Torino. Siamo state poi costrette ad annullare molti eventi e adesso siamo in fase di riprogettazione, in attesa di poter ricominciare a viaggiare e a fare studio-visit.

apickgallery.com

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